Corno
Giovine «Abito in provincia di Cremalo». Forse non ci si dovrà mai
presentare così, il decreto legge del Governo per il riordino delle
provincie potrebbe finire su un binario morto. È quanto rivelato dal
presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni in occasione del
dibattito sul tema organizzato dal centro culturale “Umberto Migliorini”
giovedì sera a Corno Giovine. Moderatore il presidente
dell’associazione Dario Migliorini. «Un’impresa che intende migliorare i
propri servizi fa un business plan in cui prevede risparmio ed
efficienza - ha spiegato Foroni ricorrendo a un semplice esempio -. La
spesa pubblica ammonta a 800 miliardi di euro e con la riforma delle
province è previsto un risparmio di 51 milioni che sono lo 0,00006 per
cento. Una cifra irrisoria. Si chiederà se il cittadino pagherà meno
tasse, premesso che la Provincia di Lodi è risultata la seconda più
virtuosa d’Italia dopo Bari e prima di Sondrio e Vicenza che sono terza e
quarta, il decreto al riguardo non dice nulla». A Lodi Provincia
l’impatto dei dipendenti sulla spesa corrente è la più bassa d’Italia, e
di quella spesa corrente pari a 22milioni di euro il governo centrale
gira a Lodi lo 0,27 per cento. Ogni cittadino contribuisce versando 93
euro di tasse, ma nessuno ha detto che potrà pagarne meno con il nuovo
assetto. In compenso la questura sarebbe declassata a commissariato con
la conseguenza che diminuirebbero le forze di polizia sul territorio,
idem per carabinieri, guardia di finanza e poi per Inps e i vari uffici
che oggi hanno una organizzazione provinciale. Senza contare che
trasferire le funzioni a livello regionale, ciò che di fatto accadrebbe,
non sarebbe certo virtuoso: stando ai dati enunciati da Foroni, il
dipendente regionale costa il 23 per cento in più del dipendente
provinciale. «Il parlamento sembra intenzionato a rivedere questa
decisione perché si sono resi conto che si creerebbe il caos
istituzionale - ha rimarcato il presidente -. Ma a questo punto bisogna
chiedersi: la Provincia di Lodi sopravvive? E come?». Gli ultimi tagli
dei trasferimenti statali sono emorragici e palazzo San Cristoforo
rischia la paralisi: «Di fatto le Province sono finite - ha concluso
amaro Foroni -. Se deve nevicare mi auguro che succeda in questi giorni
perché ho racimolato i soldi per spalare le strade. Da gennaio e
febbraio con questi tagli sarà impossibile». Il futuro è dunque così
nero? «Solo un governo politico, di qualunque colore, può riprendere in
mano la questione». Laura Gozzini
tratto da il cittadino di lodi
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