mercoledì 2 maggio 2018

Facebook: ecco cosa è vietato postare

Facebook: ecco cosa è vietato postare

Il social network ha pubblicato il documento con i criteri utilizzati per stabilire cosa non si può postare e viene rimosso
facebook mano che indica dislike
di Redazione - 27 pagine di criteri utilizzati per dire cosa è vietato postare. Per la prima volta, Facebook ha svelato le linee guida interne secondo le quali il social decide quali contenuti pubblicati dagli utenti non possono essere postati e vanno, quindi, rimossi.

Facebook, i contenuti vietati

Il documento di 27 pagine spiega nel dettaglio cosa è consentito e cosa è vietato postare su Facebook. Si va dall'incitamento all'odio e alla violenza allo spam commerciale, dagli atti sessuali e i nudi sino alla violazione della proprietà intellettuale.
Per individuare i post vietati, il social, spiega in un post la vicepresidente per la gestione delle politiche globali, Monika Bickert, utilizza "una combinazione di intelligenza artificiale e segnalazioni delle persone". Tali segnalazioni – prosegue la Bickert – "vengono riviste dal nostro team di Community Operations, che lavora 24 ore su 24 in oltre 40 lingue. Ad oggi abbiamo 7.500 revisori di contenuti, oltre il 40% in più i quelli che avevamo nello stesso periodo l'anno scorso".

studiocataldi.it
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Facebook: ecco gli aspetti legali che ognuno dovrebbe conoscere

Un vademecum indispensabile con ampia raccolta di articoli e sentenze
Rappresentazione simbolica del socialnetwork
di Valeria Zeppilli - L'utilizzo di Facebook e degli altri social network è ormai diffusissimo tra la popolazione. Tale strumento, infatti, permette di mantenere i contatti con persone anche fisicamente lontane, di scambiare idee, conoscenze e opinioni, di scoprire e diffondere eventi e così via.
Non bisogna tuttavia dimenticare che, quando si decide di avvalersi di tale social network, bisogna farlo con la consapevolezza dei diversi aspetti giuridici che possono venire in rilievo.
Proviamo a vedere i principali.

Privacy

Una lunga elencazione dei diritti e delle responsabilità degli utenti è effettuata dallo stesso Facebook nelle condizioni d'uso accessibili dalla schermata di log in.
Partiamo dalla privacy.
L'utente della piattaforma resta proprietario di tutti i contenuti e di tutte le informazioni che pubblica. Per verificare il modo in cui il social network le condivide, deve accedere alle impostazioni privacy e alle impostazioni delle applicazioni e, nel caso, modificarle sulla base delle sue esigenze/intenzioni di maggiore o minore riservatezza.
Quando l'opzione prescelta è "Pubblica", le informazioni condivise possono essere visualizzate e associate al suo profilo da tutti, anche da coloro che non sono iscritti al social network.

Sicurezza

Anche in materia di sicurezza è lo stesso Facebook che segnala quali comportamenti gli utenti devono astenersi dal tenere per far sì che il sito resti sicuro.
Si tratta, evidentemente, di comportamenti che potrebbero comportare responsabilità civili e anche penali.
In particolare, l'impegno richiesto dal social network agli utenti è quello di non pubblicare comunicazioni commerciali non autorizzate, non raccogliere contenuti o informazioni degli utenti, non intraprendere azioni di marketing multi-livello illegali (come, ad esempio, schemi piramidali), non caricare virus o altri codici dannosi, non cercare di ottenere informazioni di accesso o di accedere agli account di altri utenti, non denigrare, intimidire o infastidire altri utenti, non pubblicare contenuti minatori, pornografici, con incitazioni all'odio o alla violenza o con immagini di nudo o di violenza esplicita o gratuita, non sviluppare né gestire applicazioni di terzi con contenuti relativi all'alcol, a servizi di incontri o comunque rivolti a un pubblico adulto senza indicare le dovute restrizioni di età.
Infine Facebook non va usato per scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori e non vanno intraprese per il suo tramite azioni che possano impedirne, sovraccaricarne o comprometterne il corretto funzionamento.

Ulteriori divieti

Facebook richiede ai suoi utenti numerosi altri impegni.
Si pensi a quello a non fornire informazioni personali false, a non creare un account per conto di altri senza autorizzazione, a creare un solo account personale e a non crearne uno nuovo senza autorizzazione se quello originale è stato disabilitato.
Il diario personale, inoltre, non può essere utilizzato principalmente per ottenere profitti commerciali: a tale scopo va piuttosto usata una Pagina Facebook.
Le informazioni di contatto, poi, devono essere sempre corrette e aggiornate e la propria password non può essere condivisa con altre persone. Ai terzi deve essere inoltre impedito di eseguire qualsiasi azione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza del proprio account e, in generale, non va trasferito il proprio account senza l'autorizzazione scritta di Facebook.
Facebook, poi, non può essere utilizzato da chi non ha compiuto 13 anni e da chi è stato condannato per crimini sessuali.
È infine fatto espresso divieto dal social network di pubblicare documenti di identità o informazioni finanziarie riservate e di taggare o inviare inviti tramite e-mail senza consenso a persone che non sono iscritte al social network.

Principali comportamenti sanzionabili

I rischi principali che si corrono, utilizzando Facebook, sono quelli di violare la privacy o i diritti di proprietà intellettuale altrui.
Magari del tutto inconsapevolmente.
Di conseguenza, se non si vuole incorrere nel rischio di essere chiamati a un risarcimento danni anche molto consistente, prima di pubblicare foto che non si è scattato direttamente o che ritraggano terzi che potrebbero avere qualcosa in contrario a vedere la loro immagine diffusa sul web, bisognerà pensarci due volte.
Tramite Facebook, poi si rischia di commettere diversi reati.
Senza pretese di esaustività, si pensi alla diffamazione di cui all'articolo 595 c.p., alla sostituzione di persona di cui all'articolo 494 c.p., alle offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di persone di cui all'articolo 403 c.p. o, ancora, alle offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose di cui all'articolo 404 c.p..
I dipendenti pubblici che perdono tempo su Facebook durante l'orario di lavoro, poi, rischiano anche di essere condannati per peculato (cfr., tra le tante, Cass. n. 34524/2013).
Raccolta di articoli e sentenze in cui si parla di Facebook:
» Le foto su Facebook sono private: attenti a utilizzarle con "leggerezza" - Valeria Zeppilli - 27/06/16
» Se un giudice e un avvocato sono amici su Facebook... - Giovanna Molteni - 23/06/16
» "Sei tu in questo video? Vergognati": non aprite il messaggio Facebook è un virus micidiale - Marina Crisafi - 15/06/16
» Avvocati: Gassani, quando il tradimento si scopre su Facebook - Gabriella Lax - 10/06/16
» Separazione: addebito per il marito inchiodato dalla dichiarazione d'amore all'amante su Facebook - Marina Crisafi - 25/05/16
» Cassazione: l'insulto su Facebook può diventare stalking - Marina Crisafi - 25/05/16
» Facebook censura e sceglie le news. È scandalo - Marina Crisafi - 14/05/16
» Avvocati: offendere l'ordine su Facebook è diffamazione aggravata - Marina Crisafi - 10/05/16
» Separazione: scatta l'addebito per il marito beccato a tradire su Facebook - Marina Crisafi - 29/04/16
» Criticare un bar su Facebook non è reato - Lucia Izzo - 14/03/16
» Sfogarsi su Facebook è diffamazione aggravata - Marina Crisafi - 04/03/16
» Offende l'azienda su Facebook: il licenziamento è legittimo - Lucia Izzo - 21/09/15
» Diffamazione: il commento sulla bacheca di Facebook configura la fattispecie aggravata ex art. 595 c.3 c.p. - Dario La Marchesina - 17/07/15
» Pubblicare le fotografie "postate" da altri su facebook, senza consenso dell'autore, può comportare una violazione di legge. - Avv. Paolo Accoti - 17/06/15
» Attenti a usare le foto di Facebook: sono proprietà privata! - Marina Crisafi - 14/06/15
» Cassazione: la diffamazione su Facebook è 'a mezzo stampa' - Lucia Izzo - 12/06/15
» "Chattare" o "navigare": il licenziamento ai tempi di internet, Facebook e degli altri social network. - Avv. Paolo Accoti - 05/06/15
» Cassazione: Lecito "spiare" il dipendente con un falso profilo Facebook per poi licenziarlo - Marina Crisafi - 28/05/15
» Cassazione i commenti sprezzanti su Facebook non costituiscono diffamazione. Ma ad una condizione! - N.R. - 19/05/15
» Facebook fornisce chiarimenti sulle sue policy in relazione alla rimozione di contenuti - N.R. - 17/03/15
» Facebook è per sempre! Anche dopo la morte un erede potrà gestire l'account del "trapassato" - Marina Crisafi - 13/02/15
» Scopre i tradimenti di lui su Facebook ma in cambio di risposte riceve violenze. Legittima la misura dell'allontanamento da casa - Marina Crisafi - 18/01/15
» Tribunale di Milano: licenziamento legittimo se il dipendente usa Facebook durante l'orario di lavoro - Avv. Barbara Pirelli - 16/09/14
» Cassazione: Facebook è 'luogo aperto al pubblico'. Commette reato di molestie (660 c.p.) chi fa commenti 'poco educati' sulle bacheche delle ragazze - Avv. Barbara Pirelli - 15/09/14
» Separazione: via le foto da Facebook! Una sentenza del Tribunale di Napoli - Dott. Cristian Montalbano - 01/09/14
» Cassazione: Adesca minorenne su Facebook? Legittima la custodia cautelare in carcere - Marina Crisafi - 26/08/14
» Lesione della REPUTAZIONE a mezzo Facebook: 'raccomandato e leccacu...' - Cass. Pen. 16712 del 16.4.2014 - Law In Action - di P. Storani - 05/05/14
» Cassazione: La diffamazione a mezzo Facebook è reato anche se non si fanno nomi - A.V. - 18/04/14
» Chi si trova agli arresti domiciliari non può chattare su Facebook. - Avv. Barbara Pirelli - 17/01/14



Valeria Zeppilli  

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