sta a vedere che a furia di fare articolo ogni giorno, poi se daremo parere contrario all'impianto dal puto di vista tecnico, il "merito"sarà non di chi governa la provincia ma di chi fa chiacchiere tutti i giorni con l'appoggio dei mass media.....mah, la provincia di lodi è proprio provinciale.........
I consiglieri provinciali di Casale Luca Canova e Gianfranco Concordati vogliono chiarimenti dalla Provincia in merito all’impianto di trattamento rifiuti previsto dalla società israeliana Elcon sull’area della Lever alle porte di Casale. Nell’impianto è previsto un trattamento dei rifiuti chimici e farmaceutici con un bruciatore per lo smaltimento dei residui gassosi della lavorazione, che andranno in atmosfera sotto forma di emissioni tramite un camino da 40 metri d’altezza. I due consiglieri hanno depositato un’interrogazione urgente a cui sarà risposta nella seduta del consiglio provinciale di fine aprile. In particolare si chiedono risposte a due precisi quesiti: «Se corrisponda al vero la notizia che la Provincia di Lodi abbia già preliminarmente esaminato il progetto, incontrando gli interessati e cosa, in questo caso, sia stato concordato» e «quale atteggiamento intenda assumere la Provincia di Lodi, in coerenza con i pronunciamenti sulla difesa del territorio, delle componenti sociali e delle sue tipicità produttive, relativamente al progetto presentato».Il Cittadino nei giorni scorsi aveva svelato la presenza del bruciatore e ricostruito la rete di contatti avvenuti nell’ultimo anno e mezzo tra la società e le amministrazioni comunale e provinciale. A oggi, la società Elcon ha depositato in Regione una richiesta di valutazione di impatto ambientale, il cui termine per le osservazioni è in scadenza ai primi di maggio. «Proprio perché i tempi non sono così lunghi come si può pensare e perché scadono i termini per le osservazioni, vogliamo sapere che tipo di posizione vuole prendere la Provincia - dicono i due consiglieri -. Il progetto presenta diverse lacune a nostro avviso, soprattutto nella valutazione della direzione dei venti. Impianti di questo tipo, che pochi anni fa sarebbe stato classificato come industria insalubre di prima classe, non possono essere posti in prossimità di zone abitate».E l’impianto sarebbe stato proposto anche ad altri territori, come il Pavese e il Mantovano, ma sarebbe stato rifiutato. «Sarebbe importante capire perché è stato rifiutato dai quei territori per arrivare invece a Casale - concludono i due consiglieri -. I casalini non hanno nessuna voglia di appuntarsi al petto la medaglia del trattamento rifiuti. Preferiamo pensare a un futuro per Casale fatto di impresa, modernità, agro-zootecnia, reti, ambiente. I vessilli dei fanghi e delle logistiche le lasciamo volentieri a chi guarda al passato».An. Ba. tratto da il cittadino ed. 09 aprile 2011
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