martedì 5 aprile 2011

Le misure antimafia e anticorruzione sugli appalti pubblici

La legge 13 agosto 2010, n. 136 (Piano straordinario contro le mafie A.S. 2226) reca un complesso di misure di contrasto della criminalità organizzata: tra queste in particolare, due norme di delega rispettivamente per l'adozione del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e per la modifica e l'integrazione della disciplina delle certificazioni antimafia, ovvero della documentazione antimafia richiesta per la stipula di contratti pubblici o per ottenere concessioni o erogazioni pubbliche, con l'indicazione dei codici di progetto relativi a ciascun lavoro, servizio o fornitura pubblico ovvero ad altri elementi idonei a identificare la prestazione.
Il provvedimento reca inoltre disposizioni puntuali per prevenire infiltrazioni nei pubblici appalti: al fine di rendere facilmente individuabile la proprietà degli automezzi adibiti al trasporto dei materiali per l'attività dei cantieri, la bolla di consegna del materiale indica il numero di targa e il nominativo del proprietario degli automezzi medesimi.
Inoltre, la tessera di riconoscimento degli addetti nei cantieri deve contenere, oltre agli elementi identificativi, la data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione. Nel caso di lavoratori autonomi, la tessera di riconoscimento deve contenere anche l'indicazione del committente. L'articolo 3 introduce quindi norme volte a garantire la tracciabilità dei flussi finanziari nelle procedure relative a lavori, servizi e forniture pubbliche. Le disposizioni impongono ai soggetti interessati di utilizzare – salvo eccezioni specificamente indicate – conti correnti dedicati alle pubbliche commesse, ove appoggiare i relativi movimenti finanziari, e di effettuare i pagamenti con modalità tracciabili, specificamente tramite bonifico bancario o postale. Il successivo decreto legge n. 187 del 2010 specifica che le norme recate dall’articolo 3 si applicano ai contratti sottoscritti successivamente alla data di entrata in vigore della legge, nonché ai contratti di subappalto e ai subcontratti da essi derivanti. Vengono ammessi altri sistemi di pagamento oltre al bonifico bancario o postale, purché idonei ad assicurare la piena tracciabilità finanziaria delle operazioni.
E' stato inoltre approvato in via definitiva il regolamento recante norme relative al rilascio delle informazioni antimafia a seguito degli accessi e accertamenti nei cantieri delle imprese interessate all'esecuzione di lavori pubblici.
Si ricorda infine che è all'esame del Senato un disegno di legge recante misure anticorruzione (A.S. 2156). In particolare è prevista l'istituzione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP), l'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nella BDNCP, la documentazione comprovante il possesso dei requisiti di ordine generale e speciale per la partecipazione alle gare cosicchè le stazioni appaltanti possano procedere alla verifica del possesso dei suddetti requisiti direttamente presso la BDNCP, nonché la facoltà, per gli esecutori dei lavori, servizi e forniture, di attingere da un elenco, istituito presso le prefetture, i fornitori e prestatori di servizi non soggetti a rischio di tentativi di infiltrazione mafiosa (cd. white list).
Lodi , 05/04/2011
http://www.normattiva.it/


ecco le procedure e i controlli da metter in atto per gli appalti pubblici.

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