domenica 15 maggio 2011
Buoni pasto non pagati, un “buco” da 30mila euro a castiglione d'adda
Il bilancio del Comune di Castiglione deve fare i conti con i buoni pasto della mensa non pagati: dai banchi consiliari dell’opposizione, giovedì sera, la Lega Nord ha chiesto il “federalismo sociale” della refezione scolastica. «Verificato che nelle cartelle esattoriali pregresse ci sono agli atti tanti fruitori delle mense scolastiche non residenti nel nostro paese, chiediamo di procedere a convocare i sindaci dei territori limitrofi per sensibilizzarli rispetto al tema del recupero delle somme - ha spiegato il leader del Carroccio, Alfredo Ferrari -: ciò verificando la percorribilità amministrativa preliminare di sanare le situazioni tramite gli enti locali coinvolti e le proprie strutture dei servizi sociali, definendo se possibile un protocollo d’intesa con le amministrazioni che usufruiscono dei plessi scolastici di Castiglione per dare vita a sinergie utili».Favorevoli i voti di Pdl, Lista Bassanini e maggioranza, ma a una condizione dettata dal sindaco Umberto Daccò nell’emendamento approvato: «Condivido la mozione che ha come intento il responsabilizzare le amministrazioni dei comuni limitrofi nel recupero dei pagamenti mensa, - ha dichiarato Daccò - ma il titolo delle mozione deve passare da «federalismo sociale della refezione scolastica» a «recupero insoluti buoni pasto»».La proposta del leader leghista arriva dopo un paio di annate difficili per il Comune di Castiglione, che ha dovuto ricorrere persino alle cartelle esattoriali per recuperare crediti nel settore della refezione scolastica dopo continui solleciti inascoltati e dopo averne recuperati una parte. «La cifra è considerevole, - ha insistito Ferrari - e credo che circa 30mila euro in più farebbero comodo, anche perché il servizio viene garantito a tutti». Di cifre ha parlato anche l’assessore al bilancio Gianni Grioni: «Per quanto riguarda l’anno scolastico 2007/2008 su 35 insolventi 20 riguardavano cittadini che non sono di Castiglione, mentre nel 2008/2009 erano 19 su 33: mi sembrano cifre più che ragguardevoli». «Non possiamo imporre alle altre amministrazioni comunali di pagare i buoni pasto insoluti dei loro concittadini, - ha precisato Daccò - ma attraverso i loro servizi sociali, i voucher conciliazione e la promozione dell’utilizzo del servizio Dote Scuola regionale anche loro possono aiutarci a sanare la situazione». Una collaborazione che secondo il capogruppo di maggioranza Ivano Baini esiste già fra comuni limitrofi anche nel settore scolastico. «Collaborare e sollecitare è importante , - ha ricordato l’assessore all’istruzione Barbara Grioni - ma di fatto è l’utente che deve decidersi a pagare». Il consiglio comunale è iniziato con l’inno nazionale come previsto dalla mozione della Lista Bassanini e Italia dei Valori approvata nella seduta precedente. il cittadino lodi
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