È stato proprio in questa riunione di maggioranza che il primo cittadino ha snocciolato i nomi dei cinque prescelti per la nuova giunta comunale di Codogno. Ampiamente noto quello di Roberto Nalbone (Socialisti), già da mesi designato vicesindaco ed ora assegnato anche ai settori di urbanistica, viabilità e Sportello Unico.
Le deleghe ai lavori pubblici e alla manutenzione saranno invece assegnate ad Abramo Rossi (Partito Democratico), mentre Mario Zafferri (Rifondazione Comunista) si occuperà di istruzione, cultura, Fiera, verde ed ecologia. Gli ultimi due assessorati, sicuramente di peso, sono stati assegnati a due “new entry” della cosiddetta società civile: Rosanna Montani sarà responsabile delle politiche sociali, mentre Claudio Guzzaloni avrà in carico le deleghe al bilancio, al commercio e alle attività produttive. Confermata anche l’indiscrezione che aveva anticipato l’assegnazione del ruolo di presidente del consiglio comunale a Viviana Stroher.
Sulla nuova giunta sono però già spuntati i primi veti. Sintomo di quel malumore già da giorni percepito sotto traccia in parte del centrosinistra che ha sostenuto la vincente lista civica “Codogno Insieme”. Le segreterie politiche di Rifondazione Comunista, Italia dei Valori, Rivivere Codogno e Sinistra Ecologia e Libertà hanno già lanciato il loro chiaro messaggio al sindaco: stop per ora ai decreti ufficiali di nomina degli assessori, avvio urgente di un incontro che porti Ceretti al confronto con i partiti proprio sulle assegnazioni degli assessorati.
Ecco i maggiori punti di attrito. Il primo è legato all’esclusione dalla giunta di Angelo Porati (Rivivere Codogno) che, assieme a Rossi e Zafferri, era uno dei tre consiglieri comunali della minoranza uscente, dato quasi per certo come assessore ai servizi sociali. La stessa esclusione dalla giunta della Stroher (in “pole position” come assessore a scuola e cultura) è stata poi mal digerita, là dove a non suscitare entusiasmi è stata anche la delega al bilancio assegnata a Guzzaloni, che la componente di sinistra vedrebbe essenzialmente come mossa influenzata dalla vecchia guardia del Pd per portare in giunta un assessore di proprio riferimento.
I toni sono tesi, qualcuno della sinistra ieri ha ammonito: «Siamo pronti anche a venire fuori, se non si trova un punto di condivisione». In merito, pare certo che la componente di sinistra della coalizione chiederà a Ceretti il reintegro in giunta di Porati, probabile anche la richiesta di una diversa distribuzione delle deleghe. Il sindaco ieri ha tenuto però a sdrammatizzare: «Assolutamente legittima la richiesta di un incontro di confronto - ha affermato Ceretti - . Disponibilissimo, peraltro, a condividere motivazioni e criteri delle scelte di giunta».
Luisa Luccini
il cittadino lodi
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