«Il primo atto del neo eletto sindaco? Un gran bel capolavoro: sospendere la procedura di gara già avviata per la nuova rotatoria per il San Biagio - tuonava ieri il segretario cittadino del Popolo della Libertà Severino Giovannini -. Si vada ora a chiedere ai residenti del rione se sono contenti di questo provvedimento che blocca un’opera che attendevano da anni».
«Non c’è alcuna ostilità pregiudiziale verso quest’opera - ha però replicato Ceretti -. Il progetto della rotonda ci arriva dalla passata amministrazione, la sospensione ha solo un obiettivo: permetterci di capire bene l’impostazione progettuale di quest’intervento. Per evitare che succedano altri pasticci accaduti di recente, vedi il caso della rotatoria di viale Vittorio Veneto».
Di servizio al San Biagio e al quartiere industriale della Mirandolina, la rotonda in questione è prevista sull’intersezione di viale Duca d’Aosta con la circonvallazione. Obiettivo del nuovo rondò: mettere in sicurezza uno degli incroci più pericolosi della città- quello tra i viali Trento, Risorgimento e Duca d’Aosta, altamente trafficato soprattutto negli orari di punta, quando file di autoveicoli si formano in arrivo dalla Mirandolina.
Budget di investimento: 180 mila euro di fondi comunali. Proprio in questi giorni era prevista l’apertura delle buste delle imprese partecipanti alla gara d’appalto. Che però è stata sospesa dal sindaco. «Assurdo: i soldi per quest’opera ci sono, le ditte erano state già invitate, la gara stava per concludersi - questo lo sfogo di Giovannini -. Quest’opera la chiede la gente, in questi anni i cittadini del San Biagio, ma non solo, ci hanno manifestato l’esigenza di questo rondò. Adesso sapranno chi ringraziare se tutto si ferma». «Non c’è alcuna ostilità per il rondò del San Biagio - ha ripetuto Ceretti -. La sospensione vuole solo permetterci di valutare bene l’impostazione progettuale di questo intervento che capita a cavallo di due amministrazioni e su cui già avevamo qualche perplessità. Perché proprio ora la sospensione? Questione di tempo: stavano per essere aperte le buste, se non la si faceva subito si rischiava di non poter più fermare il procedimento». Di certo, il sindaco assicura una attenta valutazione del progetto: «Se risulterà a posto, si potrà procedere. Non così se invece ci accorgessimo di qualche inesattezza».
Luisa Luccini
tratto da il cittadino lodi
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