«Si sentiva un forte odore di bruciato ma non si capiva l’origine del rogo» riferiscono testimoni. Dopo una veloce ricerca, sono emersi tre piccoli focolai sotto alcuni cumuli di compost alti metri. Si tratterebbe di parte dei materiali portati fuori dal capannone la scorsa domenica durante il primo incendio e accatastati a circa dieci metri di distanza, per evitare un eccessivo allargamento delle fiamme. Ieri, dopo tre ore e mezza di lavoro, l’allarme è rientrato e smassati i cumuli di compost ormai fradici d’acqua, i pompieri sono rientrati in caserma. L’ipotesi più accreditata è quella dell’autocombustione. Enrico Della Giovanna, presidente del comitato No compost, ha commentato: «Menomale solo fumo, ma se fossero state fiamme e nessuno se ne fosse accorto? A 500 metri ci sono ditte che trattano sostanze pericolose. Noi residenti abbiamo paura, è il secondo episodio».
di Paola Arensi tratto da il giorno lodi
"vi garantisco che stiamo seguendo il tutto con molta attenzione anche tramite la commisione antimafia e tutti i soggetti coinvolti" a breve ci saranno novità tramite le istituzioni per tracciare le linee guida di interento.
a.ferrari
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