Provincia compatta contro il rischio-mafie: semaforo verde alla commissione speciale
La “Provincia antimafia” sta per nascere. Coordinati dal presidente del consiglio Massimo Codari, dopo la pausa di riflessione presa a fine gennaio i capigruppo chiamati a decidere se e come dare forma alla commissione speciale che tenga alta l’attenzione sul rischio di infiltrazioni malavitose nel Lodigiano hanno dato ieri il via libera pressoché definitivo al nuovo organismo interno a palazzo San Cristoforo. Nei prossimi giorni, le forze politiche di centrodestra e centrosinistra definiranno nel dettaglio le norme che regoleranno la commissione, dallo statuto ai rappresentanti, fino alla presidenza: l’orientamento al “sì” che, con i distinguo del caso, aveva accomunato quasi tutti i partiti, con l’eccezione dell’Udc, è arrivato insomma a un passo dal realizzare la commissione, e a presentarla allo stesso consiglio che, sollecitato da una proposta del consigliere Luca Canova del Pd, l’aveva accolta con interesse fin dalle prime battute. «È un bel segnale, anche istituzionale, ci lavorerò con serietà e orgoglio - commenta Lino Osvaldo Felissari, ex presidente della Provincia, oggi capogruppo del Pd -. Ne abbiamo definito obiettivi, strumenti e ambizioni. La nostra sarà un’azione conoscitiva, finalizzata a raccogliere tutti gli elementi di nostra competenza per valutare la possibilità di infiltrazioni malavitose nel territorio: grazie a ciò, potremo fare una “fotografia” sul Lodigiano, e dotarci anche di qualche anticorpo».Partita sull’onda della catena di incendi dolosi divampati negli scorsi mesi negli impianti di rifiuti di mezza provincia (roghi finiti, e già da tempo, anche sui tavoli della Direzione distrettuale antimafia), la commissione speciale sarà insomma una sorta di “osservatorio”. Nessuna interferenza “con chi è preposto alle indagini vere e proprie”, sottolinea Felissari riferendosi alla procura e alle forze dell’ordine; e lo stesso concetto viene ribadito anche da Maurizio Villa, capogruppo della Lega, concorde con il principale partito d’opposizione anche sulla necessità di “non restare sordi” alle richieste di verità dei cittadini.«Non vogliamo certamente prevaricare le forze delle ordine, e per questo la nostra non può essere una vera commissione d’indagine, ma conoscitiva. Premesso ciò ne siamo assolutamente favorevoli: è giusto dare delle risposte ai cittadini, sia sul presente che sul passato». I dettagli, quali la possibilità di convocare esperti per audizioni mirate, non sono ancora noti, come non sono ufficiale la composizione della commissione (che dovrebbe comunque essere riservata ai soli consiglieri) e la durata della sua attività: «Avrà un termine», si limita a confermare Villa: uno stimolo in più per fare quadrare il cerchio e partire al più presto.Al. Be.
COMMISSIONE ANTIMAFIA IN PROVINCIA DI LODI
RispondiEliminaProvincia compatta contro il rischio-mafie: semaforo verde alla commissione speciale
RispondiEliminaLa “Provincia antimafia” sta per nascere. Coordinati dal presidente del consiglio Massimo Codari, dopo la pausa di riflessione presa a fine gennaio i capigruppo chiamati a decidere se e come dare forma alla commissione speciale che tenga alta l’attenzione sul rischio di infiltrazioni malavitose nel Lodigiano hanno dato ieri il via libera pressoché definitivo al nuovo organismo interno a palazzo San Cristoforo. Nei prossimi giorni, le forze politiche di centrodestra e centrosinistra definiranno nel dettaglio le norme che regoleranno la commissione, dallo statuto ai rappresentanti, fino alla presidenza: l’orientamento al “sì” che, con i distinguo del caso, aveva accomunato quasi tutti i partiti, con l’eccezione dell’Udc, è arrivato insomma a un passo dal realizzare la commissione, e a presentarla allo stesso consiglio che, sollecitato da una proposta del consigliere Luca Canova del Pd, l’aveva accolta con interesse fin dalle prime battute. «È un bel segnale, anche istituzionale, ci lavorerò con serietà e orgoglio - commenta Lino Osvaldo Felissari, ex presidente della Provincia, oggi capogruppo del Pd -. Ne abbiamo definito obiettivi, strumenti e ambizioni. La nostra sarà un’azione conoscitiva, finalizzata a raccogliere tutti gli elementi di nostra competenza per valutare la possibilità di infiltrazioni malavitose nel territorio: grazie a ciò, potremo fare una “fotografia” sul Lodigiano, e dotarci anche di qualche anticorpo».Partita sull’onda della catena di incendi dolosi divampati negli scorsi mesi negli impianti di rifiuti di mezza provincia (roghi finiti, e già da tempo, anche sui tavoli della Direzione distrettuale antimafia), la commissione speciale sarà insomma una sorta di “osservatorio”. Nessuna interferenza “con chi è preposto alle indagini vere e proprie”, sottolinea Felissari riferendosi alla procura e alle forze dell’ordine; e lo stesso concetto viene ribadito anche da Maurizio Villa, capogruppo della Lega, concorde con il principale partito d’opposizione anche sulla necessità di “non restare sordi” alle richieste di verità dei cittadini.«Non vogliamo certamente prevaricare le forze delle ordine, e per questo la nostra non può essere una vera commissione d’indagine, ma conoscitiva. Premesso ciò ne siamo assolutamente favorevoli: è giusto dare delle risposte ai cittadini, sia sul presente che sul passato». I dettagli, quali la possibilità di convocare esperti per audizioni mirate, non sono ancora noti, come non sono ufficiale la composizione della commissione (che dovrebbe comunque essere riservata ai soli consiglieri) e la durata della sua attività: «Avrà un termine», si limita a confermare Villa: uno stimolo in più per fare quadrare il cerchio e partire al più presto.Al. Be.