I responsabili della multinazionale incontrano i sindaci di Tavazzano e Montanaso ma la trattativa si arena subito Parco fotovoltaico nella centrale E.On Il piano prevede pannelli solari sulle aree destinate a boschi e verde tavazzano Un pa...rco fotovoltaico nel cuore della centrale di Tavazzanno e Montanaso. È questa la rivoluzione che E.On Climate & Renewables Italia srl, società che fa parte della multinazionale E.On, ma che opera in autonomia, ha in serbo per l’impianto lodigiano. La notizia è trapelata nel pomeriggio di ieri, quando i sindaci di Montanaso e Tavazzano, Luca Ferrari e Giuseppe Russo, si sono seduti intorno ad un tavolo con i vertici della società che si occupa della produzione di energia da fonti rinnovabili. Si complica dunque lo scacchiere della maxi centrale, dopo il passo indietro della multinazionale sulla convenzione del 2008. La rivoluzione, “caduta dal cielo”, passa per il sole e ha i contorni di un parco fotovoltaico della potenza di 3 Megawatt che E.On Climate & Renowables ha chiesto di poter realizzare nell’impianto di Tavazzano con Villavesco e Montanaso. Un investimento complessivo di 7 milioni di euro che insisterebbe su alcune delle aree comprese nella convenzione del 2008 e destinate a boschi e verde. Nell’agenda dell’incontro di ieri, c’era proprio la presentazione del nuovo progetto sul solare di cui però non sono stati svelati i dettagli. Dell’opera sono state invece specificate le localizzazioni nell’area della centrale. Piccoli quadratini tratteggiati in rosso che insistono su parte delle aree bonificate dei gruppi 1 e 4, quelle dei serbatoi e delle ferrocisterne, ma anche la zona parcheggio e la mensa. Aree che sono tutte di proprietà di E.On Italia, gestore dell’impianto, e parte integrante della convenzione su cui si sta scatenando il vero e proprio braccio di ferro con palazzo San Cristoforo, che ha deciso di far partire una diffida ed è fermamente interessata citare in giudizio la società se negli accordi della convenzione del 2008 non dovessero essere rispettati. Sul piatto ci sono risarcimenti e bonifiche, ma anche interventi sulla viabilità, piantumazioni di alberi e migliorie per le aree verdi di tutto il territorio. Un accordo che complessivamente porterebbe 3 milioni di euro nelle casse di palazzo San Cristoforo e 2,4 milioni di euro per ciascuno dei due comuni, che si dividerebbero altri 6 milioni di euro in oneri di urbanizzazione. Secondo le indiscrezioni, per il fotovoltaico, le trattative di ieri si sarebbero arenate quasi subito. Se i terreni, infatti, sono di competenza di E.On Italia, non è pensabile un nuovo progetto senza prima risolvere il nodo “convenzione”. All’orizzonte quindi si profila un nuovo scenario e la via potrebbe essere di un accordo che metta di nuovo insieme gli enti locali e il colosso dell’energia. I primi “paletti” sono stati già fissati: se su quelle aree sono previste compensazioni ambientali e trasformazioni a bosco, quel verde, e il relativo ossigeno, non può sparire e dovranno necessariamente essere individuate nuove aree per le piantumazioni. Per la trattativa con E.On si apre dunque un altro fronte. E il primo passo è la seduta di presentazione del progetto della prossima settimana, a cui dovrebbe prendere parte la Provincia di Lodi.Rossella Mungiello IL CITTADINO LODI 18/02/2011
I responsabili della multinazionale incontrano i sindaci di Tavazzano e Montanaso ma la trattativa si arena subito
RispondiEliminaParco fotovoltaico nella centrale E.On
Il piano prevede pannelli solari sulle aree destinate a boschi e verde
tavazzano Un pa...rco fotovoltaico nel cuore della centrale di Tavazzanno e Montanaso. È questa la rivoluzione che E.On Climate & Renewables Italia srl, società che fa parte della multinazionale E.On, ma che opera in autonomia, ha in serbo per l’impianto lodigiano. La notizia è trapelata nel pomeriggio di ieri, quando i sindaci di Montanaso e Tavazzano, Luca Ferrari e Giuseppe Russo, si sono seduti intorno ad un tavolo con i vertici della società che si occupa della produzione di energia da fonti rinnovabili. Si complica dunque lo scacchiere della maxi centrale, dopo il passo indietro della multinazionale sulla convenzione del 2008. La rivoluzione, “caduta dal cielo”, passa per il sole e ha i contorni di un parco fotovoltaico della potenza di 3 Megawatt che E.On Climate & Renowables ha chiesto di poter realizzare nell’impianto di Tavazzano con Villavesco e Montanaso. Un investimento complessivo di 7 milioni di euro che insisterebbe su alcune delle aree comprese nella convenzione del 2008 e destinate a boschi e verde. Nell’agenda dell’incontro di ieri, c’era proprio la presentazione del nuovo progetto sul solare di cui però non sono stati svelati i dettagli. Dell’opera sono state invece specificate le localizzazioni nell’area della centrale. Piccoli quadratini tratteggiati in rosso che insistono su parte delle aree bonificate dei gruppi 1 e 4, quelle dei serbatoi e delle ferrocisterne, ma anche la zona parcheggio e la mensa. Aree che sono tutte di proprietà di E.On Italia, gestore dell’impianto, e parte integrante della convenzione su cui si sta scatenando il vero e proprio braccio di ferro con palazzo San Cristoforo, che ha deciso di far partire una diffida ed è fermamente interessata citare in giudizio la società se negli accordi della convenzione del 2008 non dovessero essere rispettati. Sul piatto ci sono risarcimenti e bonifiche, ma anche interventi sulla viabilità, piantumazioni di alberi e migliorie per le aree verdi di tutto il territorio. Un accordo che complessivamente porterebbe 3 milioni di euro nelle casse di palazzo San Cristoforo e 2,4 milioni di euro per ciascuno dei due comuni, che si dividerebbero altri 6 milioni di euro in oneri di urbanizzazione. Secondo le indiscrezioni, per il fotovoltaico, le trattative di ieri si sarebbero arenate quasi subito. Se i terreni, infatti, sono di competenza di E.On Italia, non è pensabile un nuovo progetto senza prima risolvere il nodo “convenzione”. All’orizzonte quindi si profila un nuovo scenario e la via potrebbe essere di un accordo che metta di nuovo insieme gli enti locali e il colosso dell’energia. I primi “paletti” sono stati già fissati: se su quelle aree sono previste compensazioni ambientali e trasformazioni a bosco, quel verde, e il relativo ossigeno, non può sparire e dovranno necessariamente essere individuate nuove aree per le piantumazioni. Per la trattativa con E.On si apre dunque un altro fronte. E il primo passo è la seduta di presentazione del progetto della prossima settimana, a cui dovrebbe prendere parte la Provincia di Lodi.Rossella Mungiello IL CITTADINO LODI 18/02/2011