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Borghetto Mario Borghezio scalda il cuore padano del Lodigiano, mentre il presidente della provincia Pietro Foroni dà concretezza locale al dibattito: venerdì sera a Padania in festa, la manifestazione di quattro giorni organizzata a Borghetto dalla locale sezione della Lega, l’eurodeputato piemontese e il presidente della provincia hanno acceso gli animi. Tra invettive contro «i 150 anni di schiavitù da Roma ladrona» e preoccupazioni «per l’immigrazione di massa, minaccia vera», Mario Borghezio ha trovato il modo di valorizzare le politiche leghiste di governo, in particolare quelle del ministro Roberto Maroni sull’immigrazione, e di sintetizzare l’agenda politica della Lega. «I temi essenziali per noi sono l’immigrazione, la sicurezza e la giustizia - ha detto Borghezio -. La giustizia è quella che chiediamo quando dobbiamo chiedere una casa popolare per una coppia di sposini o di un anziano genitore lombardi e vediamo che ci sono gli altri davanti a noi, stranieri che hanno sempre più diritti di noi. Questo non vogliamo più».E per ottenere gli obiettivi della Lega, la strada per Borghezio è solo una. «Noi vogliamo pagare le tasse, sì, ma per tenere i soldi qui da noi, non per portarli a Roma!»Tra applausi e flash delle fotografie, Borghezio si è anche intrattenuto a lungo con il vicegovernatore della Lombardia Andrea Gibelli, che era salito sul palco la sera prima per rivendicare i meriti dell’azione di governo intrapresa in Regione sotto il suo assessorato, e con il presidente della provincia Pietro Foroni. «Le elezioni di Codogno dimostrano che siamo il primo partito nel Lodigiano, e ricordiamoci che non dobbiamo prendere lezioni da nessuno, tanto meno dal centrosinistra - ha detto Pietro Foroni -. Sulla vicenda dei profughi ospitati nel Lodigiano, e sono solo 23, alcuni sindaci del centrosinistra sono più leghisti di noi, ma allora devono spiegare perché poi nelle loro città e paesi c’è il 15 per cento di extracomunitari».Andrea Bagatta tratto da il cittadino lodi