Non tutti gli interessi saranno a carico degli agricoltori. Ma una parte sì, una quota che per ora rimane non precisata. Palazzo San Cristoforo cerca di fare chiarezza sulla questione espropri della 234. E svela qualche dettaglio sul sistema creditizio che vuole attivare per mettere mano al portafoglio ingessato dai vincoli del patto di stabilità. Chi ancora non ha visto un centesimo per la terra ceduta in base agli accordi bonari (i primi firmati nel giugno 2010), e che avrebbe dovuto incassare l’80 per cento della somma entro 60 giorni dalla firma, e il restante 20 per cento a fine lavori, potrà chiedere di accedere al sistema delle anticipazioni, in cui la Provincia ha intenzione di rivolgersi ad alcuni istituto di credito per ottenere prestiti a tassi agevolati. A sostegno di questo sistema, che l’ente ha intenzione di applicare anche ai fornitori che ancora aspettano i loro compensi, la Provincia ha creato un fondo, finanziato con 100mila euro a cui si aggiungono altri 50mila euro messi a disposizione dalla Camera di commercio di Lodi con un protocollo d’intesa. Fondo con cui la Provincia, si legge in una nota ufficiale, potrà «rimborsare la maggior parte degli oneri finanziari (ovvero gli interessi che qualsiasi prestito porta con sé, ndr) sulle anticipazioni che verranno erogate a fornitori e aziende impegnate nei cantieri». La quota restante di interessi, invece, dovrà essere necessariamente coperta da chi chiede ciò che gli spetta, nonostante non si tratti di un’anticipazione rispetto ai tempi di pagamento previsti dalla normativa. «Non appena i nostri soci ci hanno informato dei ritardi, abbiamo contattato gli organismi preposti chiedendo organizzazioni e interventi – ha detto Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura di Milano, Lodi e Monza Brianza, intervenuta ieri sulla vicenda – e abbiamo chiesto chiarezza, ma siamo certi che la Provincia sarà in grado di dare risposte efficaci ed in tempi celeri alle legittime aspettative degli imprenditori». Tra gli oltre trenta agricoltori che hanno aderito agli accordi bonari, i casi sono diversi. E c’è chi ha pattuito anche un risarcimento di 800mila euro per il loro terreno. «Denari che altrimenti le imprese dovrebbero aspettare per ottenere - chiariscono ancora nella nota dalla Provincia - , in forza della normative sul patto di stabilità». Vincoli che la Provincia ha ogni anno e in cui è costretta a trovare le risorse per investimenti e pagamenti. «Con Coldiretti, Confagricoltura e gli altri rappresentanti della categoria sono in corso confronti da tempo – spiega l’assessore al bilancio Cristiano De Vecchi – in un clima che continua ad essere molto positivo e costruttivo. Comprendiamo il disappunto di alcuni proprietari, che attendono quanto dovuto. Ma proprio per questo stiamo cercando, insieme alle organizzazioni di categoria, di verificare tutte le strade possibili per garantire i pagamenti previsti. Il problema non è rappresentato da mancanza di soldi nelle casse provinciali; il fatto è che, per i vincoli imposti dal patto di stabilità, non si possono spendere subito. Il meccanismo attivato con la Camera di commercio e le banche crediamo possa rappresentare un’alternativa importante». Sulla questione degli espropri, la Provincia ha ricordato altre situazioni di sofferenza, «basti pensare che ancora devono essere chiusi quelli relativi ai lavori sulla 235 (Lodi Casello), che non sono in alcun modo imputabili all’amministrazione Foroni». Nessun chiarimento sulle quote di interessi a carico degli agricoltori e neppur sul tempo in cui l’ente ha prospettato di ripianare il debito verso le banche. Solo a finanziamento estinto, infatti, verrà meno l’obbligo dei privati di pagare la parte degli oneri di loro competenza. Rossella Mungiello tratto da il cittadino lodi
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