La piazza e il fiume. Il cuore e la culla della città, i due epicentri che animano il Palio di Lodi, la manifestazione organizzata dalla Wasken Boys che quest’anno celebra le “nozze d’argento”. Venticinque anni vissuti con passione ed entusiasmo e che fanno ormai parte della memoria e della storia del capoluogo, cresciuto e cambiato di pari passo con una kermesse che nel corso del tempo ha saputo coniugare sport, folclore e cultura. «Parlare del Palio significa parlare della nostra città», ha detto l’ideatore, Gigi Bisleri, durante la serata di presentazione della 25esima edizione, andata in scena sabato sera presso la veranda della Cascina Faustina, sede deòòa Wasken. L’evento, condotto con la consueta professionalità dagli “speaker” del Palio, il vicedirettore del “Cittadino” Aldo Papagni e Carla Galletti, ha richiamato un pubblico numeroso e molte autorità, tra le quali il vescovo di Lodi Giuseppe Merisi e il presidente della Provincia Pietro Foroni.L’apertura della serata è stata affidata alle suggestive immagini di un video realizzato per raccontare nascita, sviluppo e storia del Palio, dalla mitica “Cursa dei cavai” in piazza della Vittoria alla sfilata delle barche allegoriche sull’Adda, passando tra le varie iniziative “collaterali” come le rievocazioni storiche e le botteghe d’arte. Sulle note di “Amarcord” sono sfilati così fantini e spingitori, attori e barcaioli, e centinaia di spettatori che a ogni edizione si assiepano sul perimetro della piazza o ai bordi del fiume per godersi lo spettacolo. «In questi 25 anni di Palio abbiamo visto passare 6 sindaci, 3 vescovi, 3 presidenti della Provincia, 6 prefetti», l’intervento del direttore del “Cittadino”, Ferruccio Pallavera. Un segno evidente che tutto passa ma il Palio resta e resiste all’“usura” del tempo: «Per usare un’espressione ciclistica, abbiamo tirato la volata per tante altre manifestazioni - ha commentato Bisleri -. Per esempio, le botteghe d’arte hanno dato vita alla rassegna L’autunno è di Lodi, la notte del Palio alla Notte bianca, e adesso stiamo trascinando anche la cultura con la nuova iniziativa delpremio teatrale Lodi di Pace. Tutto è iniziato come una “folle idea” e se dopo 25 anni siamo ancora qui dobbiamo ringraziare l’allora presidente della Wasken Boys Angelo Parmegiani che allora ci incoraggiò nel realizzarla». Bilseri ha poi lanciato una “sfida” alle istituzioni: «Il Palio non è nostro, è di tutti, è di tutto il territorio: non fatelo cadere, portatelo avanti». Sfida raccolta dal presidente della Provincia Pietro Foroni: «Il Palio non riguarda solo la città, ma tutto il territorio lodigiano: è una rassegna che fa cultura, che fa aggregazione e identità. A dispetto delle difficoltà che possono emergere, bisogna guardare al futuro sempre con spirito d’innovazione». Il vero “motore” del Palio, anche nell’edizione 2011, saranno gli otto rioni che si sfideranno sull’Adda e poi in piazza cercando di spezzare l’egemonia di San Gualtero, che negli ultimi tre anni ha fatto man bassa di vittorie. A contendersi Gonfalone e Baston de San Bassan, oltre ai campioni in carica, ci saranno Boffalora d’Adda, Colle Eghezzone, Costanza, Lodi Vecchio, Porta Regale, Revellino Marte e Sant’Alberto.Fabio Ravera
tratto da il cittadino lodi
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