sabato 12 marzo 2011

IL PARCO ADDA SUD PRESENTA IL LIBRO DEL 27 COMPLEANNO

Un territorio protetto da oltre 27 anni. Che occupa una superficie di 24mila ettari, tra la provincia di Lodi e Cremona, nato per tutelare gli ultimi 70 chilometri del corso dell’Adda, fino allo sbocco con il Po. Sabato 19 marzo, alle 10.30, sarà presentato, nella sala dei comuni della provincia di Lodi, in via Fanfulla 14, il volume “Parco Adda Sud 1983-2010”, con testi di Riccardo Groppali (direttore del parco), Ferruccio Pallavera (direttore de «il Cittadino»), lo storico Angelo Strappa e immagini del fotografo Pasqualino Borella. Alla presentazione, oltre agli autori e al presidente del Parco Silverio Gori, interverranno l’assessore regionale ai parchi Alessandro Colucci, il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini e il presidente della provincia Pietro Foroni. Il volume, che sarà presentato anche a Crema, il 25 marzo, si apre con una introduzione di Gori e un’altra del presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni. La storia dell’ente, sotto il profilo istituzionale, è affidata a Stroppa, mentre il direttore Groppali ricostruisce l’importanza dell’area protetta sotto il profilo naturalistico. A Pallavera, invece, già autore di numerosi testi sulla storia del territorio, è affidata la parte relativa al censimento dei beni artistici principali dei comuni che appartengono al Parco e che costituiscono, per un visitatore attento del territorio, un’attrazione fondamentale, da aggiungere a quelle naturalistiche. Le foto di Borella illustrano le ricchezze del Parco, dalle cicogne alle zone umide, ma anche la sua storia amministrativa. Foto color senape riproducono i direttori che si sono succeduti prima di Groppali, Carlo Locatelli e Luca Canova e i presidenti che hanno preceduto Gori, Gianvirginio Griffini, Roberto Maddè e Attilio Dadda, nella tutela del territorio. Tra gli endemismi di maggior pregio, come spiega Groppali, sono presenti, nel parco, la trota marmorata, il ghiozzetto striato e la lampreda padana, insieme a nuclei forti della rana di lataste. «È allo studio - scrive Groppali - l’ipotesi di incrementare i pipistrelli presenti nell’area, anche allo scopo di contenere in modo biologico la presenza di zanzare moleste. Sono operativi, invece, progetti di ripopolamento della splendida farfalla diurna Zerintia, della testuggine palustre e di ambientamento della cicogna bianca. Dopo aver promosso un censimento completo delle popolazioni minacciate di ramarro e lucertola campestre, è in corso da vari anni, con ottimi risultati, un’indagine riguardante la nidificazione della rondine nelle aree coltivate del parco». Ma Groppali non si risparmia di analizzare le criticità, come le specie di fiume incompatibili con gli equilibri naturali (siluro, trota fario, lucioperca, abramide, barbo europeo, pseudorasbora, rodeo e gambero rosso della Louisiana). «Seri ostacoli», lamenta Groppali, sono rappresentati poi da «tratti viabilistici ipotizzati per proporre soluzioni al traffico da e verso Milano, nuove cave per la realizzazione di grandi opere regionali e spiagge fluviali sottoposte a fruizione estiva eccessiva e disturbante, anche per la grande quantità di rifuti abbandonati negli ambienti naturali».Cri. Ver. IL CITTADINO LODI

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.