sabato 12 marzo 2011

bertonico- le telecamere arriveranno?

136-174 MHz US professional base station anten...Image via Wikipediadopo i nostri strali finalmente qualcosa si muove? o mancano altri furti per intervenire?

bertonico Il campanile della chiesa come una torre di controllo. A Bertonico sarà proprio la chiesa parrocchiale ad ospitare l’antenna che permetterà al futuro sistema di videosorveglianza previsto nella borgata di funzionare. La giunta Bonvini infatti ha incassato l’atteso “sì” dell’ospedale Maggiore di Milano, proprietario della chiesa parrocchiale, ottenendo il permesso a installare sul campanile lo strategico dispositivo. Prima dell’implementazione del sistema però occorre ancora il parere della Sovrintendenza, a cui la chiesa di Bertonico è vincolata e senza il quale non è possibile procedere in ogni modo. Il sistema di videosorveglianza progettato dall’amministrazione comunale di Bertonico punta a monitorare con cinque “occhi elettronici” le tre zone principali della borgata: innanzitutto piazza Dante, quindi la zona antistante e retrostante il palazzo municipale e infine il parco pubblico. «Si tratta di un’operazione già prevista nel 2010 - ha spiegato il sindaco Veruska Bonvini, replicando anche ai recenti attacchi della Lega nord sulla partita sicurezza - ed esistono le determine, a questo proposito».Sul tema sempre scottante della “sicurezza” il primo cittadino illustri i termini della questione: «Con questo sistema di videosorveglianza intendiamo offrire uno strumento efficace anche se episodi come quelli successi di recente a Bertonico in effetti accadono anche


dove questi dispositivi già esistono». La Bonvini ha quindi sottolineato che dal 2011 l’amministrazione comunale ha potenziato i controlli grazie alla polizia locale e a una società privata, che garantisce ben tre passaggi a notte. «Sono episodi spiacevoli quelli accaduti a Bertonico - ha ribadito il sindaco -, ma quelli che viviamo noi sono momenti che vivono anche altri paesi del Lodigiano».La spesa preventivata per l’installazione del futuro sistema di videosorveglianza è di oltre 20mila euro. L’antenna prevista sul campanile è un dispositivo di circa 20 centimetri, capace di far funzionare l’intero sistema, inviando i segnali alla centrale e per cui lo scorso anno il consiglio comunale ha approvato un apposito regolamento per l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza. «Abbiamo verificato con la collaborazione dei tecnici l’esistenza di qualche edificio in paese che potesse ospitare l’antenna - ha spiegato il sindaco Bonvini -, ma l’unico luogo adatto è risultato essere il campanile della parrocchiale, perché purtroppo il nostro acquedotto si trova in una posizione “bassa”, di conseguenza non adatta allo scopo». Se anche il parere della Sovrintendenza dovesse risultare favorevole, a partire da questo 2011 il “grande fratello” elettronico dunque sarà una realtà anche a Bertonico. Sara Gambarinii il cittadino lodi

LIQUIDAZIONE GETTONI DI PRESENZA AI CONSIGLIERI COMUNALI COMUNE DI CASTIGLIONE D'ADDA

LIQUIDAZIONE GETTONI DI PRESENZA AI CONSIGLIERI COMUNALI PER IL PERIODO DAL 01-01-2010 AL 31-12-2010

Pubblicazione nr.: 2011/000127
Atto: DETERMINAZIONE - n. 2 del 10/01/2011
Data affissione: 01/03/2011 - Data scadenza: 16/03/2011 - (15) giorni
Ente: COMUNE DI CASTIGLIONE D'ADDA - *VIA ROMA 130 - CASTIGLIONE D'ADDA (MI)
Documenti:
  1. Visualizza documento

Torna all'albo

IL PARCO ADDA SUD PRESENTA IL LIBRO DEL 27 COMPLEANNO

Un territorio protetto da oltre 27 anni. Che occupa una superficie di 24mila ettari, tra la provincia di Lodi e Cremona, nato per tutelare gli ultimi 70 chilometri del corso dell’Adda, fino allo sbocco con il Po. Sabato 19 marzo, alle 10.30, sarà presentato, nella sala dei comuni della provincia di Lodi, in via Fanfulla 14, il volume “Parco Adda Sud 1983-2010”, con testi di Riccardo Groppali (direttore del parco), Ferruccio Pallavera (direttore de «il Cittadino»), lo storico Angelo Strappa e immagini del fotografo Pasqualino Borella. Alla presentazione, oltre agli autori e al presidente del Parco Silverio Gori, interverranno l’assessore regionale ai parchi Alessandro Colucci, il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini e il presidente della provincia Pietro Foroni. Il volume, che sarà presentato anche a Crema, il 25 marzo, si apre con una introduzione di Gori e un’altra del presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni. La storia dell’ente, sotto il profilo istituzionale, è affidata a Stroppa, mentre il direttore Groppali ricostruisce l’importanza dell’area protetta sotto il profilo naturalistico. A Pallavera, invece, già autore di numerosi testi sulla storia del territorio, è affidata la parte relativa al censimento dei beni artistici principali dei comuni che appartengono al Parco e che costituiscono, per un visitatore attento del territorio, un’attrazione fondamentale, da aggiungere a quelle naturalistiche. Le foto di Borella illustrano le ricchezze del Parco, dalle cicogne alle zone umide, ma anche la sua storia amministrativa. Foto color senape riproducono i direttori che si sono succeduti prima di Groppali, Carlo Locatelli e Luca Canova e i presidenti che hanno preceduto Gori, Gianvirginio Griffini, Roberto Maddè e Attilio Dadda, nella tutela del territorio. Tra gli endemismi di maggior pregio, come spiega Groppali, sono presenti, nel parco, la trota marmorata, il ghiozzetto striato e la lampreda padana, insieme a nuclei forti della rana di lataste. «È allo studio - scrive Groppali - l’ipotesi di incrementare i pipistrelli presenti nell’area, anche allo scopo di contenere in modo biologico la presenza di zanzare moleste. Sono operativi, invece, progetti di ripopolamento della splendida farfalla diurna Zerintia, della testuggine palustre e di ambientamento della cicogna bianca. Dopo aver promosso un censimento completo delle popolazioni minacciate di ramarro e lucertola campestre, è in corso da vari anni, con ottimi risultati, un’indagine riguardante la nidificazione della rondine nelle aree coltivate del parco». Ma Groppali non si risparmia di analizzare le criticità, come le specie di fiume incompatibili con gli equilibri naturali (siluro, trota fario, lucioperca, abramide, barbo europeo, pseudorasbora, rodeo e gambero rosso della Louisiana). «Seri ostacoli», lamenta Groppali, sono rappresentati poi da «tratti viabilistici ipotizzati per proporre soluzioni al traffico da e verso Milano, nuove cave per la realizzazione di grandi opere regionali e spiagge fluviali sottoposte a fruizione estiva eccessiva e disturbante, anche per la grande quantità di rifuti abbandonati negli ambienti naturali».Cri. Ver. IL CITTADINO LODI

Dal ministero riconoscimento alla Filarmonica castiglionese

castiglioneLa fama della Filarmonica castiglionese arriva anche nella “città eterna”. In occasione dei 150 anni della proclamazione del Regno d’Italia la storica filarmonica di Castiglione è stata riconosciuta infatti da Roma come una “associazione di interesse comunale” e segnalata al presidente del Tavolo nazionale per la promozione della musica popolare e amatoriale Antonio Corsi istituito presso il ministero per i Beni e le attività culturali.Il ministero guidato da Sandro Bondi nel mese di marzodello scorso anno ha istituito il Tavolo nazionale per la promozione della musica popolare e amatoriale, riconoscendo che questi gruppi sono espressione culturale tipica dei territori e bacini di aggregazione sociale e culturale che favoriscono i rapporti tra le diverse generazioni. Tra questi gruppi c’è naturalmente anche la Filarmonica castiglionese che è stata riconosciuta dal ministero gruppo di interesse comunale. Una decisione che il consiglio comunale di Castiglione ha recepito proprio in occasione della seduta consiliare svoltasi all’inizio del mese, dopo averla già riconosciuta con una apposita delibera di giunta.«Siamo orgogliosi di questo riconoscimento - ha dichiarato soddisfatto il sindaco di Castiglione Umberto Daccò - e di questo atto formale che conferma l’importanza della Filarmonica castiglionese per tutta la cittadinanza». Si tratta in effetti di una realtà storica a Castiglione, che affonda le sue radici nel 1800, proprio come ricordato dal presidente della stessa filarmonica Mino Amiti, anche lui evidentemente soddisfatto per il riconoscimento e pronto a dare lustro con i suoi preziosi strumenti alle celebrazione dei 150 anni dell’unità d’Italia a Castiglione e nel territorio lodigiano.Sara Gambarini IL CITTADINO LODI

BANCHE E FOTOVOLTAICO

http://www.rinnovabili.it/banche-per-il-fotovoltaico
CLICCATE SUL LINK

SCADENZE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 15-16 MAGGIO 2011

http://www.maggioli.it/document-management/newsletter/Amministrative-2011/CircMinInt8-3-2011n6.pdf
SCADENZE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 15-16 MAGGIO 2011
ENTI LOCALI
SEZ.ADDA
LEGA NORD

LAVORO PER LODIGIANO

Statue of Stradivari in Stradivari SquareImage via Wikipedia
Jobrapido ha trovato 3775 nuove offerte che corrispondono al tuo profilo.
Clicca i link qui sotto per vedere le offerte:
 
Lodi (154 nuove offerte)
Energie Alternative (10 nuove offerte)
Ingegnere (1628 nuove offerte)
Geotermia (1 nuova offerta)
Elettronica (1616 nuove offerte)
Progettista Meccanico (168 nuove offerte)
Cremona (195 nuove offerte)
Operaia/Cremona (3 nuove offerte)

venerdì 11 marzo 2011

DISTRETTO DEL COMMERCIO BANDO REGIONALE PER ENTI LOCALI 2011

ECCO COSA SI PSOTREBBE FARE CONCRETAM,ENTE ANCHE A CASTIGLIONE D'ADDA, MA TUTTO TACE,ZERO PROPOSTE PER IL COMMERCIO!
Giunta RegionaleD.G. Commercio, turismo e serviziD.d.u.o. 1 marzo 2011 - n. 1822
Approvazione del 4° bando «Distretti del Commercio» - D.g.r. 993 del 15 dicembre 2010IL DIRIGENTE DELLA UNITA’ ORGANIZZATIVACOMMERCIO E RETI DISTRIBUTIVE
Vista la l.r.2 febbraio 2010 n.6 «Testo unico delle leggi regio­nali in materia di commercio e fiere» e modifiche seguenti (l.r.21 febbraio 2011 n.3) e, in particolare, gli artt.136 e 137 nei quali sono indicati gli «Interventi regionali per la qualificazione e lo svi­luppo delle piccole e medie imprese commerciali» e le «aree di intervento» all’interno dei quali si articolano le iniziative di pro­mozione e sostegno all’attività commerciale;
Visto il Programma Regionale di Sviluppo della IX legislatura, che individua tra gli obiettivi di sviluppo delle reti commerciali e distributive quello di orientare il processo di modernizzazione e razionalizzazione del settore commercio secondo un modello di sviluppo sostenibile ed equilibrato, favorendo anche la comple­mentarietà e l’integrazione tra settori produttivi e commerciali;
Vista la deliberazione del Consiglio regionale 19 febbraio 2008 n.527 con la quale è stato approvato il Programma Trien­nale degli interventi 2008/2010 di cui alla l.r.21 marzo 2000 n.13 (Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali);
Dato atto che nell’ambito delle linee programmatiche di svi­luppo del commercio, contenute nel Programma sopra citato è previsto, tra gli altri, l’asse d’intervento 1 «Distretti del Commercio» che prevede tra l’altro progetti di sviluppo territoriali caratterizzati da forte integrazione tematica, sostegno alla collaborazione tra regione ed enti locali e creazione di partnership finalizzate a pro­durre reale integrazione tra investimenti di diretta competenza pubblica e investimenti privati per qualificare la struttura econo­mica locale in una logica di lungo periodo;
Dato atto che la d.g.r.24 luglio 2008 n.7730 «Piano Triennale degli interventi 2008/2010 sul commercio: Modalità per l’attua­zione dell’iniziativa «Promozione dei Distretti del Commercio» pre­vedeva che, in attuazione dell’asse 1 previsto dal Programma Triennale degli interventi 2008/2010 di cui alla l.r.21 marzo 2000 n.13 (Interventi regionali per la qualificazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese commerciali) si procedesse all’ema­nazione di più bandi nel corso del triennio;
Considerata la positiva esperienza delle precedenti iniziative di promozione dei Distretti, che hanno portato all’individuazione, riconoscimento e finanziamento di 147 Distretti del commercio e all’opportunità di un quarto bando dedicato;
Richiamata la d.g.r.15 dicembre 2010 n.993 con la quale so­no stati approvati i «Criteri di promozione e valorizzazione dei Di­stretti del Commercio», dando mandato alla Direzione Generale Commercio, Turismo e Servizi di provvedere all’emanazione del quarto bando «Distretti del Commercio»;
Richiamato altresì il d.d.u.o.21 dicembre 2010 n.13381 con il quale si è provveduto ad impegnare le risorse economiche ne­cessarie per l’attuazione del 4° bando Distretti del Commercio;
Vista la l.r.31 marzo 1978 n.34 «Norme sulle procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione» e il r.r.2 aprile 2001 n.1 «Regolamento di contabilità della Giunta regionale e successive modificazioni ed integrazioni»;
Vista la l.r.7 luglio 2008 n.20 «Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale», nonché i provvedi­menti organizzativi della IX legislatura;DECRETA
1. Di approvare il 4° bando «Distretti del Commercio» di cui all’allegato parte integrante e sostanziale del presente atto fi­nalizzato alla competitività e l’innovazione dei sistemi distributivi nelle aree urbane della Lombardia;
2. Di stabilire per il presente bando una dotazione finanziaria complessiva di Euro 14.400.000,00 utilizzzando risorse già deter­minate con la citata d.g.r.15 dicembre 2010 n.993 e già impe­gnate con d.d.u.o.21 dicembre 2010 n.13381:
a) Euro 7.000.000,00 a valere sul capitolo 5447 della UPB 3.8.1.3.333 del bilancio 2010 che presenta la necessaria dispo­nibilità di competenza e di cassa;
b) Euro 1.444.948,82 a valere sul capitolo 5198 della UPB 3.8.1.3.333 del bilancio 2010 che presenta la necessaria dispo­nibilità di competenza e di cassa;
c) Euro 5.955.051,18 quali risorse residuali a valere sui bandi Distretti 1 e Distretti 2, di cui alla disponibilità finanziaria del «Fon­do per lo sviluppo dei Distretti del Commercio» istituito con d.g.r.24 luglio 2008 n.7730 presso la Società Finlombarda s.p.a .
3. Di trasmettere il presente atto a Finlombarda s.p.a., in quali­tà di soggetto gestore del fondo relativo al bando in argomento come già indicato nella d.g.r.15 dicembre 2010 n.993;
4. Di disporre la pubblicazione del presente Bando sul Bollet­tino Ufficiale di Regione Lombardia e sul sito internet www.com­mercio.regione.lombardia.it.
Il dirigente della unità organizzativa
commercio e reti distributive
Enrico Capitanio
MILANO 04/03/2011

2. I DISTRETTI URBANI DEL COMMERCIO (DUC) ED I DISTRETTI DIFFUSI DI RILEVANZA INTERCOMUNALE DEL COMMERCIO (DID)
I distretti nascono come aree di rilevanza comunale (DUC) o intercomunale (DID) nelle quali cittadini, imprese, e realtà sociali liberamente aggregati sono in grado di fare del commercio il fattore strategico di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali.
Si configurano come bacini di utenza in ambiti territoriali aventi le caratteristiche di «sistemi commerciali» o che risultino potenzialmente competitive dal punto di vista commerciale.
Attraverso i Distretti, gli Enti locali e le associazioni maggiormente rappresentative del commercio, con il supporto di un partenariato pubblico-privato:
E’ perseguito l’obiettivo di potenziare la competitività dei negozi al dettaglio e degli esercizi pubblici presenti rendendoli «motori di sviluppo» ed elemento di coesione e di riconoscimento per la comunità stessa e per visitatori e utenti esterni.
In particolare tra le peculiarità e le potenzialità che un’area può presentare, sono individuati quali fattori strategici per l’attrattività e la vivibilità di un Distretto:
Regione Lombardia in funzione della popolazione residente, in quanto ritenuta il dato più corretto per valutare contestualmente sia le dimensioni della domanda di consumo sia quelle dell’offerta del terziario, individua le seguenti dimensioni territoriali nelle quali possono essere localizzati interventi ed azioni previste dal bando:
promuovono la valorizzazione integrata dell’ ambito territoriale;
promuovono la competitività e l’innovazione del sistema delle imprese del commercio e riconoscono alla funzione commerciale un ruolo strategico di supporto alla coesione sociale e territoriale;
evidenziano il vantaggio che deriva dalla gestione integrata delle iniziative;
valorizzano e promuovono la cooperazione tra gli operatori;
favoriscono lo sviluppo di un’occupazione qualificata.
addensamenti di esercizi commerciali anche integrati con altri settori economici (artigianato, servizi, turismo, ecc..);
attività commerciali storicamente presenti nell’area ed espressione delle tipicità locali;
elementi di attrattività del territorio (riferimenti culturali, turistici, ecc..) di rilievo comunale o sovracomunale;
accessibilità e sviluppo di mobilità sostenibile (trasporto pubblico, parcheggi per auto, cicli e motocicli, infrastrutture per la mobilità dolce, isole pedonali, aree dedicate al carico e scarico delle merci ecc..);
qualità urbana (arredo urbano, aree verdi, segnaletica, pulizia, sicurezza, ecc..);
offerta e qualità di servizi (animazione/eventi, attività culturali e di intrattenimento, quantità e qualità del servizio commerciale, ecc.);
potenzialità di sviluppo e di crescita
sviluppo di specifiche vocazioni territoriali.
DUC:
Comuni con almeno 15.000 abitanti, che possono presentare richiesta singolarmente.
Per costituire un nuovo DUC
: i Comuni con almeno 15.000 abitanti individuano una o più porzioni di città/quartieri (aree distrettuali) riconoscibili ed individuabili che – opportunamente perimetrale - presentino spiccate peculiarità di sviluppo e crescita dal punto di vista commerciale.
DID:
Comuni che possono partecipare aggregandosi obbligatoriamente fra loro in numero non inferiore a tre.
Per costituire un nuovo DID
Per i soli comuni exclave (comuni completamente circondati da territori di una provincia diversa da quella di appartenenza) sarà possibile costituire un DID aggregandosi con comuni della medesima provincia di appartenenza: i comuni che si aggregano al comune exclave, dovranno rispettare tra di loro il requisito della contiguità territoriale.
: l’aggregazione deve essere formata da almeno tre Comuni contermini (non già ricompresi in un Distretto precedentemente approvato) ed appartenenti alla medesima provincia.I comuni aggregati non devono essere necessariamente tutti confinanti tra loro, ma non si deve in alcun modo interrompere la contiguità territoriale all’interno dell’aggregazione.Non sono ammesse aggregazioni tra Comuni che insistano su province diverse.
3. SOGGETTI BENEFICIARI DEI CONTRIBUTI REGIONALI
I capofila sono referenti unici di Regione Lombardia sul piano finanziario per tutto ciò che riguarda la gestione finanziaria del contributo: utilizzo dei fondi, rendicontazione delle spese, rispetto della normativa fiscale e di tutte le disposizioni in vigore – anche comunitarie - in tema di utilizzo di contributi pubblici.
Compatibilmente con quanto previsto dalla l.r.6/2010 (come modificata dalla l.r.3/2011) art.138, possono essere beneficiari del contributo regionale per il tramite del Capofila:
−−gli altri Comuni, oltre il Capofila;
−−le associazioni, i consorzi e le cooperative e loro società operative che abbiano per oggetto la promozione ed il sostegno delle imprese commerciali;
−−le imprese con sede legale o operativa nel distretto, esclusivamente del comparto della distribuzione commerciale che presentano Codici ATECO Registro Imprese di attività prevalente d’impresa (e non di unità locale) compreso nell’elenco fornito (codici ATECO 2007 Allegato 1).
Per effetto delle deleghe attribuite alla Direzione nella IX legislativa, successivamente all’approvazione del T.U.Commercio (L.R.6/2010 come modificata dalla l.r.3/2011) è stata estesa anche alle imprese del comparto del turismo e dei servizi la possibilità di partecipare al bando Distretti del Commercio.Per tali imprese si rinvia ai Codici ATECO indicati all’Allegato 1.
4. CAPOFILA
Possono essere capofila di Distretto un Comune, una Comunità Montana o un’Unione di Comuni.
Serie Ordinaria n.9 - Venerdì 04 marzo 2011 – 12 – Bollettino Ufficiale
Il Capofila agisce quale referente amministrativo unico verso Regione Lombardia in nome e per conto di un partenariato locale costituito dalle associazioni maggiormente rappresentative del comparto del commercio (oltre eventualmente a quelle del turismo e dei servizi) e da soggetti pubblici e privati.
Il Capofila del Distretto è tenuto obbligatoriamente a:
a) rappresentare il partenariato nei confronti di Regione Lombardia;
b) recepire gli interventi di competenza dei diversi partner pubblici e privati in un programma d’intervento integrato, coerente e condiviso con il partenariato;
c) compiere tutti gli atti necessari per la partecipazione al presente bando ed alla relativa procedura di selezione e conseguenti la stessa fino alla completa realizzazione degli interventi previsti nel programma;
d) costruire e consolidare un partenariato pubblico-privato aperto ma stabile nel tempo con i soggetti locali;
e) coordinare il processo di attuazione del programma d’intervento e assicurarne il monitoraggio, mediante la trasmissione a Regione Lombardia dei dati relativi al monitoraggio fisico, finanziario e procedurale all’attuazione del programma di intervento mediante apposito sistema informatico reso disponibile per il controllo di gestione dei Distretti del Commercio;
f) trasmettere a Regione Lombardia la rendicontazione degli interventi, delle realizzazioni e dei risultati ottenuti, comprensivi dei relativi parametri di efficacia e d’impatto
g) coordinare i rapporti finanziari con Regione Lombardia per il tramite di Finlombarda spa, provvedendo ad incassare le somme dovute sia in acconto che a saldo, ovvero provvedendo tempestivamente alle erogazioni in favore dei partner del Distretto.
h) elaborare - in accordo con il partenariato e fatta salva la coerenza con i contenuti del programma di intervento originariamente presentato - studi di fattibilità e iniziative volte a supportare l’evoluzione della realtà distrettuale, pertinenti e coerenti con la vocazione del territorio nel quale il Distretto è inserito - valorizzandone gli aspetti di attrattività ed eccellenza – promuovendo azioni a favore anche delle imprese del turismo e dei servizi ivi operanti.
Il capofila può presentare richiesta di contributo per una sola delle due tipologie previste dal presente bando,in funzione dei requisiti di partecipazione specificati nel seguito.
5. PARTENARIATO
All’interno di un Distretto del Commercio è obbligatoriamente prevista la presenza nel partenariato, attestata dall’Accordo di Distretto, dei seguenti soggetti:
I comuni partner di Distretto si impegnano a:
−−raccogliere le istanze del territorio, le proposte degli attori pubblici e privati coerenti con le indicazioni del presente bando al fine del loro inserimento nel programma d’intervento del Distretto;
−−utilizzare in modo coerente ed integrato i propri strumenti in materia di commercio e di attività produttive, di gestione dei tempi e degli orari, di regolamentazione e promozione dell’accessibilità, della viabilità e della sosta; di promozione della pulizia, della qualità ambientale e della sicurezza; di valorizzazione dell’arredo urbano e dell’attrattività dei luoghi; di promozione ed organizzazione degli eventi, al fine di assicurare una politica realmente efficace di valorizzazione del commercio e dell’attrattività urbana;
−−favorire il monitoraggio dell’avanzamento del programma d’intervento, il mantenimento nel tempo del coinvolgimento attivo dei soggetti pubblici e privati che compongono il partenariato nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo del Distretto, in una prospettiva di medio-lungo periodo;
−−promuovere e curare la realizzazione degli interventi di propria competenza finalizzati agli obiettivi perseguiti dal programma di intervento del Distretto;
−−collaborare al reperimento delle risorse necessarie a sostenere l’attuazione del Programma di intervento, in addizionalità al contributo pubblico.
Le associazioni ex Legge 580/1993 maggiormente rappresentative delle imprese del commercio, si impegnano a:
−−raccogliere le istanze del territorio, le proposte degli attori pubblici e privati coerenti con le indicazioni del presente bando al fine del loro inserimento nel programma d’intervento;
−−condividere ed arricchire le analisi e le conoscenze disponibili sul sistema commerciale locale;
−−mobilitare e convogliare l’interesse e la partecipazione degli operatori commerciali del Distretto;
−−formulare le proposte di intervento a favore del settore e dell’attrattività dell’area in coerenza con la configurazione del contesto locale;
−−promuovere la diffusione tra gli operatori commerciali del Distretto di servizi integrati alla clientela e per la qualità urbana, anche attraverso forme dirette di gestione;
−−offrire opportunità di accompagnamento agli operatori nell’attuazione del programma d’intervento e promuoverne la formazione al cambiamento strategico e all’utilizzo delle nuove opportunità offerte;
−−favorire la condivisione di esperienze, attivare circuiti di confronto, emulazione e miglioramento tra aggregazioni di operatori di realtà territoriali diverse;
−−proporsi come soggetti attuatori, ove opportuno, per la promozione di iniziative rivolte a operatori privati beneficiari dei contributi regionali;
−−promuovere e curare la realizzazione degli interventi di propria diretta competenza finalizzati agli obiettivi perseguiti dal programma di intervento del Distretto;
−−collaborare al reperimento delle risorse necessarie a sostenere l’attuazione delle misure d’intervento, in addizionalità al contributo pubblico.
Oltre al Comune e alle associazioni imprenditoriali del commercio più rappresentative, è opportuno un coinvolgimento nel partenariato delle espressioni pubbliche e private potenzialmente interessate alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo del Distretto.
A titolo esemplificativo si segnala che tra i soggetti interessati a partecipare al Distretto possono esservi:
il Comune o la Comunità Montana o l’Unione di Comuni identificato come Capofila del Distretto;
almeno altri due Comuni (tre qualora il Capofila sia una Comunità Montana o una Unione di Comuni) in qualità di Comuni partner; requisito non obbligatorio solo nel caso in cui il Comune Capofila abbia almeno 15.000 abitanti e presenti autonomamente la proposta;
almeno una delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative per il settore del commercio, a livello provinciale, ai sensi della legge 29 dicembre 1993 n.580, definita come quella che ha diritto ad almeno un rappresentante, da sola o in apparentamento con altre, all’interno del Consiglio camerale, così come composto al momento della presentazione della richiesta di contributo.Bollettino Ufficiale
−−Enti ad autonomia funzionale, tra cui in particolare le Camere di Commercio, specie per le funzioni di promozione attiva, infrastrutturazione e regolazione dell’economia locale che possono direttamente svolgere o favorire;
−−Rappresentanze dei settori economici presenti nell’area, sia per integrare con azioni e apporti sinergici quanto specificatamente previsto nel programma di intervento per la distribuzione commerciale, sia per azioni di sostegno e sponsorizzazione (ad es.da parte di singole imprese del terziario, della grande distribuzione organizzata, della finanza e delle assicurazioni, dell’edilizia e del settore immobiliare) sia per il rilancio dell’occupazione;
−−Proprietari immobiliari, popolazione residente e loro rappresentanze, sia al fine di contribuire all’analisi del posizionamento del Distretto, sia per collaborare alla realizzazione di specifiche azioni che possano dare apporti concreti all’attuazione degli obiettivi del Distretto;
−−Enti, società, agenzie, associazioni e consorzi a carattere pubblico, privato o misto.
E’ auspicabile il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali di questi comparti ai fini della valutazione delle misure proposte per il finanziamento e della sostenibilità nel medio-lungo periodo delle politiche distrettuali.
Serie Ordinaria n.9 - Venerdì 04 marzo 2011 – 13 – −Enti locali territoriali, anche per le funzioni amministrative, programmatorie e di pianificazione con cui possono contribuire allo sviluppo del Distretto, oltreché con contributi finanziari alla realizzazione di parti del programma d’intervento;
6. OBBLIGHI DEI BENEFICIARI DI CONTRIBUTO
I soggetti beneficiari sono tenuti a:
−−assicurare la puntuale e completa realizzazione delle attività e degli interventi in conformità alle richieste di contributo presentate ed entro i termini stabiliti dal relativo decreto di concessione;
−−assicurare la copertura finanziaria delle spese non coperte da contributo regionale;
−−conservare e mettere a disposizione di Regione Lombardia, per un periodo di dieci anni, a decorrere dalla data di erogazione del saldo del contributo, la documentazione originale di spesa;
−−assicurare un utilizzo dei fondi impegnati coerente con il Programma di Intervento del Distretto e nel pieno rispetto delle normative vigenti in fatto di (ad esempio, per le erogazioni alle PMI, regolamento comunitario «De minimis», ecc);
−−mantenere la destinazione d’uso di beni, opere ed immobili per cinque anni dalla data di pubblicazione del decreto di concessione;
−−non richiedere per le stesse spese per le quali viene erogata l’agevolazione, altre agevolazioni regionali, nazionali e Comunitarie.
−−assicurare la realizzazione delle opere ammesse nel rispetto delle normative vigenti (sicurezza, impiantistica, etc.);
−−presentare progettazione degli interventi di iniziativa pubblica ad un livello almeno di definitivo, con l’impegno, a seguito di assegnazione di contributo regionale, ad inoltrare il progetto esecutivo entro 90 giorni dall’avvenuta comunicazione del contributo;
Il Capofila dovrà fornire rendiconti sullo stato di realizzazione delle attività, sull’andamento delle operazioni, su ritardi o anticipi, sul raggiungimento degli obiettivi, secondo le modalità definite da Regione Lombardia.
7. REVOCHE, CONTROLLI E RINUNCE
Il contributo regionale concesso può essere revocato da Regione Lombardia qualora non vengano rispettate tutte le indicazioni e i vincoli previsti dal bando o nel caso di:
−−rinuncia da parte del soggetto beneficiario comunicata previo invio raccomandata;
−−mancato rispetto dei vincoli e delle indicazioni stabilite da Regione Lombardia;
−−mancato realizzo di almeno il 50% del programma presentato da parte del soggetto beneficiario relativamente alla creazione di nuovi distretti o all’integrazione con distretti già approvati;
−−mancato rispetto (per la tipologia 1 e per la tipologia 2 area di intervento 3) dell’obbligo previsto dal bando di assicurare ad interventi privati risorse pari ad almeno il 50% del contributo erogato da Regione Lombardia;
−−mancato rispetto dei tempi previsti per la realizzazione dell’investimento;
−−non conformità tra progetto presentato e progetto realizzato, salvo i casi in cui sia presente l’autorizzazione regionale;
−−riscontro irregolarità o mancanza dei requisiti (sulla base dei quali il contributo è stato concesso ed erogato) in sede di verifica da parte dei competenti uffici regionali;
−−mancato rispetto della norma che prevede che i lavori/beni oggetto di contributo non vengano distolti, ceduti o alienati dall’uso previsto all’atto della presentazione della richiesta di contributo, prima che siano decorsi cinque anni dalla data di pubblicazione del decreto di concessione del contributo.
Regione Lombardia effettua idonei controlli a campione in qualsiasi momento, anche mediante ispezioni e sopralluoghi, su un numero non inferiore al 10% delle richieste finanziate.
Nei casi di revoca, anche a seguito di controlli, si procederà al recupero dell’agevolazione indebitamente percepita gravata da interessi legali (calcolati sulla base dell’interesse in vigore).
Il soggetto beneficiario che intende rinunciare al contributo è tenuto a darne comunicazione al responsabile del procedimento mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento.
8. INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Si informa che, ai sensi dell’art.13 del D.lgs.30 giugno 2003 n.196, i dati acquisiti in esecuzione del presente bando verranno utilizzati esclusivamente per le finalità relative al procedimento amministrativo per il quale gli anzidetti vengono comunicati, secondo le modalità previste dalle legge e dai regolamenti vigenti.
Titolare del trattamento è la Giunta Regionale della Lombardia, Piazza Città di Lombardia 1 – 20124 Milano, nella persona del Presidente.
Responsabili del trattamento dei dati personali sono per la Regione Lombardia, il Direttore della Direzione Generale della Direzione Generale Commercio, Turismo e Servizi, con sede in Piazza Città di Lombardia 1 – 20124 Milano e per Finlombarda Spa, Piazza Belgioioso, 2 – 20121 Milano - il Legale Rappresentante della stessa.
9. PUBBLICAZIONE E INFORMAZIONI
Copia integrale del bando e dei relativi allegati è pubblicata sul Bollettino Ufficiale



1. addizionalità delle risorse da parte del territorio;
2. concentrazione degli interventi su beni e servizi di immediata visibilità e fruibilità da parte del consumatore/visitatore/residente, demandando ad altri strumenti il sostegno all’innovazione interna al punto vendita;
3. consolidamento delle realtà distrettuali esistenti;
4. sostenibilità finanziaria del Distretto nel medio-lungo periodo;
5. semplificazione delle procedure;
6. certezza e celerità nell’erogazione delle risorse.

registro tumori nel lodigiano

ecco quanto si sta sviluppando per risalire finalmente alle cause oncologiche del lodigiano.
ricordo che ho fatto approvare tre anni fa in consiglio provinciale un indirizzo preciso con una mozione che vi allego per ricordare ai lodigiani chi si preoccupa della loro salute in sinergia con tutti gli altri enti locali.
  


Registro dei tumori nel lodigiano
Estratto dal sito :  http://www.asl.lodi.it/pages/piano_programm.htmla

5.3.1 Prevenzione oncologica
Il programma di promozione della salute promosso dall’ASL risponde anche ad obiettivi di
prevenzione oncologica su cui si orienteranno in particolare la prevenzione dei fattori di rischio legati
agli stili di vita, con particolare attenzione al modello alimentare, alla sedentarietà, al tabagismo e alla
prevenzione delle lesioni precancerose legate ad infezioni. A questa attività è associato inoltre lo
sviluppo di interventi di controllo e progetti di prevenzione e sorveglianza in campo oncologico
nell'ambito di più Servizi Dipartimentali, in sinergia e coordinamento con altri Organismi di
controllo: "Prevenzione dei tumori professionali" che ha l'obiettivo di identificare e classificare le
aziende che impiegano e/o producono cancerogeni, quantificare l'esposizione professionale,
nonché realizzare una sorveglianza epidemiologica attiva sui tumori professionali e lavorocorrelati;
interventi di sorveglianza sulle attività di rimozione in sicurezza dell'amianto; controlli sul
comparto alimentare e delle acque in coerenza con i criteri e le procedure definiti a livello territoriale e
con le direttive regionali; controlli su ambienti di vita e di lavoro in collaborazione con ARPA;
vaccinazione antiepatite B a regime, secondo indicazioni regionali.
Nel corso del 2010 Il Comitato di Coordinamento DIPO XXI ha predisposto il primo Piano
Oncologico Provinciale 2011-201313 , presentato in assemblea pubblica il 20 novembre 2010, che
rappresenta lo strumento fondamentale per contrastare la patologia oncologica. Le azioni previste nel
Piano, poche, ma estremamente consistenti e realizzabili, hanno come obiettivi la conoscenza della
patologia tumorale nella nostra popolazione, la prevenzione primaria e secondaria, la risoluzione o la
cronicizzazione della malattia e la qualità di vita del paziente terminale.
5.3.2 Il Registro Tumori del Sud della Lombardia
Il Piano Oncologico Provinciale riafferma l’importanza del Registro Tumori quale strumento di
conoscenza della patologia tumorale; infatti, disporre di dati epidemiologici attendibili, oltre a
contribuire alla miglior pianificazione ed organizzazione dei servizi sanitari erogati all’utenza,
consente la quantificazione e il monitoraggio dell’andamento dei tumori nella popolazione, l’analisi
qualitativa dei percorsi diagnostico-terapeutici dei pazienti, la valutazione nel tempo dell’impatto dei
programmi di prevenzione primaria e di screening posti in atto.
L’attività 2010 del Registro Tumori del Sud della Lombardia, che prende in considerazione i tumori
relativi ai residenti delle Province di Lodi e Pavia, è consistita nel completamento e nella validazione
dei dati del primo anno di incidenza (2003) per tutte le sedi tumorali; attualmente si sta portando a
compimento la quantificazione dei nuovi casi di tumore insorti nel 2004 (secondo anno di incidenza)
La progettualità per l’anno 2011 prevede
il mantenimento e consolidamento dell’operatività del Registro con il completamento della definizione
dei casi del 2004 attraverso l’accesso diretto alle cartelle cliniche
il calcolo dell’incidenza, mortalità e sopravvivenza del 2005, almeno per le patologie neoplastiche
soggette a screening
Piano di sviluppo dell’operatività del Registro.
la preparazione del Registro all’accreditamento (certificazione di qualità) da parte delle società
scientifiche nazionali ed internazionali (Associazione Italiana Registri Tumori – A.I.R.T.U.M. – e International
Agency for Research on Cancer – I.A.R.C)
-----------------------------------------------------------------------------
mozione - registro dei tumori nel lodigiano



LEGA NORD PADANIA CASTIGLIONE D’ADDA (LO)

Al Consiglio Comunale

Mozione:  “istituzione di un Registro dei tumori  nel LODIGIANO”

Premesso
che l'ambiente scientifico oncologico locale, nazionale ed internazionale riconosce l'importanza e la necessità dell'istituzione in ogni Provincia e Regione del territorio nazionale di un Registro dei tumori, quale Osservatorio scientifico epidemiologico di questo fenomeno, al fine di una migliore conoscenza della diffusione ed incidenza dei tumori nella popolazione e quindi per la loro prevenzione, diagnosi precoce e cura.
  • Considerato che la realtà lodigiana e lombarda ci vede ai primi posti come prevalenza, incidenza e mortalità dei tumori e nel corso di numerose iniziative pubbliche locali dedicate a questo problema tale questione è stata più volte giustamente sollevata nella nostra realtà lodigiana; nel  2006 è iniziata la redazione di uno " Studio epidemiologico fra A.S.L. di Lodi, Provincia di Lodi e Regione
  • Visto che la richiesta della realizzazione di un Registro Tumori è anche contenuta nelle Linee Programmatiche di mandato 2004-2009 della Provincia di Lodi
  • Visto altresì l’utilità di sperimentare  strategie di una nuova politica di salute pubblica in collaborazione con l'ASL"; nel 2005 la Rete dei Registri Tumori Italiani secondo l'Associazione Italiana Registri Tumori copriva solo il 26% circa della popolazione nazionale, ma nuove realtà locali stanno aderendo a questa Rete; questi Registri sono a tutt'oggi già attivi in alcune Province, tra cui Macerata, Varese, Sassari, Ferrara, Latina, Napoli, Parma, Modena, Ragusa, Trieste, Trento, Biella, Reggio Emilia, e in alcune Regioni quali Toscana, Ligura, Veneto, Umbria, Alto Adige, Romagna;

  • il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi per contattare i responsabili dell' ASL al fine di valutare a che punto sia l' istituzione e l'attivazione del Registro dei tumori a livello Provinciale, previsto ormai da molti anni, ma fino ad ora non ancora realizzato; per prendere contatti con il Presidente e la Giunta della Provincia per coordinare eventuali iniziative comuni per raggiungere tale scopo nel più breve tempo possibile anche alla luce dell’inizio dei lavori della centrale termoelettrica di Bertonico-Turano e di tutti gli altri insediamenti di possibile impatto e/o commistione con la salute pubblica dei lodigiani e per una tutela programmatica certa e certificata da Enti preposti allo scopo
  • Alfredo Ferrari (capogruppo)

Lega Nord Padania Castiglione D’Adda gruppo consiliare / sezione cittadina
  • ottobre 2008                                                       ciclinproprio




LODI - CONVEGNO SUL RISORGIMENTO VISTO CON OTTICA STORICA ED ATTUALE DALLA LEGA NORD PROVINCIALE

http://www.lodiedintorni.com/incontro-della-lega-unappassionata-lezione-di-storia/
LODI - CONVEGNO SUL RISORGIMENTO VISTO CON OTTICA STORICA ED ATTUALE
TRATTO DA LODIEDINTORNI.IT http://www.lodiedintorni.it/

CASE DELL'ACQUA

http://www.casadellacqua.com/
VEDI LA PROCEDURA PER LE CASE DELL'ACQUA

lodi notizie - cliccate sui link per le news sul lodigiano "tratto da "lodi e dintorni"

Lodinotizie.it | Il Quotidiano online di Lodi&Dintorni ha pubblicato
questi 8
articoli:

* Condannato a 6 anni il tunisino che abusò di una ragazza
http://www.lodiedintorni.com/condannato-a-6-anni-il-tunisino-che-abuso-di-una-ragazza/


* Un altro inseguimento per le strade, arrestato marocchino
http://www.lodiedintorni.com/un-altro-inseguimento-per-le-strade-arrestato-marocchino/


* Stop alla legge sui parchi
http://www.lodiedintorni.com/stop-alla-legge-sui-parchi/

* Appuntamento con le auto storiche a Lodi
http://www.lodiedintorni.com/appuntamento-con-le-auto-storiche-a-lodi/

* Disagi per i pendolari lodigiani: domani sciopero dei trasporti a Milano
http://www.lodiedintorni.com/disagi-per-i-pendolari-lodigiani-sciopero-dei-trasporti-a-milano/


* Sempre più donne in agricoltura
http://www.lodiedintorni.com/sempre-piu-donne-in-agricoltura/

* Dodici volontari per l'assistenza alle persone sole
http://www.lodiedintorni.com/dodici-volontari-per-lassistenza-alle-persone-sole/


* Ciclopasseggiata lungo il Lambro
http://www.lodiedintorni.com/ciclopasseggiata-lungo-il-lambro/



Ricevi questa email perché hai chiesto di essere informato quando vengono
pubblicati nuovi articoli.

Se desideri non ricevere più questa email, entra nel tuo profilo e in
"Rassegna
Stampa" potrai disattivare questo servizio.

Grazie e buona giornata,
La Redazione
mike.finelly@gmail.com

sondaggio: giovani e pensionati, arrivate a fine mese?

http://sondaggi.quotidiano.net/?sondaggio=4865
partecipate al sondaggio per il lodigiano

tutelare i vostri diritti di cittadino per le forniture di gas ed elettricità

http://www.autorita.energia.it/atlante/it/gas/capitolo_1/elenco_domande_paragrafo_1.htm
ecco come tutelare i vostri diritti di cittadino per le forniture di gas ed elettricità: non fatevi fuorviare da offerte "troppo facili"! 

guardate come chiedere i bonus per energia elettrica e gas

http://www.autorita.energia.it/it/index.htm

guardate come chiedere i bonus per energia elettrica e gas
le domande vanno fatte traite i comuni e/o i caf

giovedì 10 marzo 2011

lodi notizie - cliccate sui link per le news sul lodigiano "tratto da "lodi e dintorni"

Lodinotizie.it | Il Quotidiano online di Lodi&Dintorni ha pubblicato
questi 7
articoli:

* Una 'tre giorni' di Consiglio per il Piano di Governo
http://www.lodiedintorni.com/una-tre-giorni-di-consiglio-per-il-piano-di-governo/


* Presenza della 'ndrangheta in Lombardia, anche il Lodigiano sotto la
lente
http://www.lodiedintorni.com/presenza-della-ndrangheta-in-lombardia-anche-il-lodigiano-sotto-la-lente/


* Kickboxing al Panathlon Club
http://www.lodiedintorni.com/kickboxing-al-panathlon-club/

* Sostegno al vitivinicolo
http://www.lodiedintorni.com/sostegno-al-vitivinicolo/

* 17 marzo giornata di festa e negozi aperti
http://www.lodiedintorni.com/17-marzo-giornata-di-festa-e-negozi-aperti/

* Blitz contro il falso made in Italy
http://www.lodiedintorni.com/blitz-contro-il-falso-made-in-italy/

* Inseguimento per le vie di Casalpusterlengo
http://www.lodiedintorni.com/inseguimento-per-le-vie-di-casalpusterlengo/



Ricevi questa email perché hai chiesto di essere informato quando vengono
pubblicati nuovi articoli.

Se desideri non ricevere più questa email, entra nel tuo profilo e in
"Rassegna
Stampa" potrai disattivare questo servizio.

tutela PMI e moratoria con le banche

Mercoledì 16.02.2011 il Ministero dell'Economia e delle Finanze, l'ABI e le altre Associazioni di rappresentanza delle imprese hanno sottoscritto un Accordo che individua nuove misure in favore delle Piccole Medie Imprese.
Il nuovo Accordo mira a favorire il riequilibrio della struttura finanziaria delle imprese, attraverso:
  1. la proroga dei termini al 31.07.2011 (ex 31.01.2011) per la presentazione delle domande ai sensi dell'Avviso Comune, destinata alle  operazioni delle PMI  che non abbiano ancora beneficiato della "moratoria"; restano invariati tutti gli altri contenuti dell'Avviso Comune del 03.08.2009, così come integrato dall'addendum del 23.12.2009;
  2. l'allungamento dei finanziamenti a medio lungo termine (mutui) che hanno beneficiato della sospensione ai sensi dell'avviso Comune, con eventuale copertura del rischio di tasso di interesse;
  3. la concessione di finanziamenti bancari connessi ad operazioni di aumento di capitale realizzate dalle imprese

mercoledì 9 marzo 2011

gas nel lodigiano: antitrust su e.on e linea group

http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2011/03/09/471084-indaga_antitrust.shtml
cliccate sul link per avere news sul gas lodigiano

raspadura lodigiana

la raspadura lodigiana
vedi il link con il filmato

http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=media&media=13946

siti contaminati nel lodigiano" avete paura - sondaggio

http://sondaggi.quotidiano.net/?sondaggio=4850
cliccate sul sondaggio - siti contaminati nel lodigiano" avete paura?"

legge contro il kebab "harlem" regione lombardia

https://login.live.com/login.srf?wa=wsignin1.0&rpsnv=11&ct=1299682448&rver=6.1.6206.0&wp=MBI&wreply=http:%2F%2Fmail.live.com%2Fdefault.aspx&lc=1040&id=64855&mkt=it-IT&cbcxt=mai&snsc=1
cliccate sul link
legge harlem contro i kebab

http://www.consiglio.regione.lombardia.it/web/crl/Home

newsletter per i cittadini!




 

Crisi nord africa: parte la missione umanitaria in Libia e Tunisia

Una missione umanitaria tutta italiana per far fronte all'emergenza profughi in Nord Africa. La missione, che ha avuto il via libera dal Consiglio dei Ministri 3 marzo scorso, è stata illustrata in una conferenza stampa dai ministri interessati. In cosa consiste la missione: realizzare un campo profughi tunisino di Choucha, nei pressi di Ras Jedir, che servirà da centro di coordinamento delle operazioni di assistenza umanitaria per i profughi in fuga dalla Libia. La struttura è destinata ad essere utilizzata congiuntamente con le Organizzazioni Internazionali presenti in loco, come già richiesto dall'OCHA, e con gli altri Paesi. Nel campo profughi "Choucha" a Ras Jedir, in territorio tunisino, dove si riversa la gente in fuga dalla Libia, un primo sopralluogo è stato fatto dalla squadra italiana di tecnici inviata dalla Farnesina. Gli italiani allestiranno il quartier generale che servirà all'Alto commissariato dell'Onu per la gestione il campo. L'Unhcr ha, inoltre, chiesto all'Italia di allestire bagni e docce, una delle cose al momento carenti nel campo. Finora sono 13.000 i profughi presenti nell'area, secondo quanto afferma Ayman Gharaibeh, responsabile logistico dell'Unhcr. Il campo ha una capacità di 20.000 posti. "Quello che più preoccupa in questo momento sono le condizioni igienico sanitarie". E' quanto sottolineato da Michelle Cecchi del team della direzione cooperazione e sviluppo della Farnesina, che si trova nel campo profughi a Ras Jedir, al confine tra Libia e Tunisia.

 

Energie rinnovabili: come cambiano gli incentivi

Il decreto legislativo approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri del 3 marzo 2011 si inserisce nel quadro della politica energetica europea volta a ridurre la dipendenza dalle fonti combustibili fossili e le emissioni di CO2, nel rispetto delle direttive comunitarie che impongono all'Italia l'obbligo di raggiungimento degli obiettivi del 17 per cento di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020. In particolare, il decreto legislativo prevede la definizione di un nuovo sistema di incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili che entrano in esercizio dal 1° gennaio 2013, differenziato per gli impianti di taglia minore e maggiore, in modo da dare certezza ai piccoli investitori e stimolare i più grandi a soluzioni più efficienti. A tutela degli investimenti già effettuati si stabilisce che il ritiro dei certificati verdi prosegue fino al 2016, fissando il prezzo di ritiro al 78% di quello massimo di riferimento. Per quanto riguarda, in particolare, il fotovoltaico, si procederà - con decreto interministeriale - ad una ridefinizione di criteri, parametri e quote a decorrere dal 1°giugno, per assicurare la sostenibilità dei costi di incentivazione, scoraggiare le iniziative meramente speculative e garantire al settore una prospettiva di sviluppo di lungo periodo. Romani sottolinea inoltre che “il decreto è in linea con il nostro obiettivo energetico nazionale: ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini che oggi si attesta a circa +30% rispetto agli altri paesi europei. Intendiamo raggiungerlo prima di tutto diversificando il nostro mix energetico, promuovendo quindi la produzione da fonti rinnovabili ed il ritorno al nucleare.

 

Antincendio e ambiente: due regolamenti per semplificare la vita alle imprese

Ridurre gli oneri amministrativi sulle piccole e medie imprese, in linea con la strategia europea dello “Small business act”, pur mantenendo inalterato il livello di garanzia e di sicurezza. A questo tendono i due regolamenti di semplificazione in materia di prevenzione degli incendi e di tutela dell’ambiente approvati dal Consiglio dei ministri del 3 marzo 2011 I due regolamenti intervengono su vari procedimenti amministrativi: richiesta del parere di conformità sul progetto; certificato di prevenzione incendi; rinnovo del certificato di prevenzione incendi; registro dei controlli; autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali; documentazione di impatto acustico. Entrambi si basano sui seguenti criteri: riduzione o eliminazione delle procedure inutili o sproporzionate, in relazione all'attività esercitata dall'impresa o alle esigenze di tutela degli interessi pubblici coinvolti; informatizzazione; estensione dell'autocertificazione e delle attestazioni dei tecnici abilitati e delle Agenzie per le imprese. Per tutte le procedure è prevista la presentazione on line delle domande allo Sportello unico. I regolamenti, emanati in base al decreto- legge n.78 del 2010, in un’ottica di rilancio del sistema produttivo, sono stati predisposti dai ministri Prestigiacomo e Maroni, su proposta dei ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Brunetta, per la semplificazione normativa, Calderoli, e dello sviluppo economico, Romani e saranno operativi dopo il previsto iter con l'acquisizione dei pareri della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato.

 

Tempo di lavoro e tempo di famiglia: le linee guida in cerca di intesa

Presentata alle parti sociali il 1 marzo scorso dal Ministro Sacconi, una bozza sulle linee guida finalizzate a favorire la conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di famiglia. Tra le novità possibilità per il lavoratore padre e la lavoratrice madre di beneficiare, entro i primi tre anni di vita del bambino, di particolari forme di flessibilità di orario; possibilità della trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale per il periodo corrispondente ai primi cinque anni di vita del bambino; possibilità di concordare orari flessibili in entrata e in uscita dal lavoro quando necessità oggettive e rilevanti di cura e accudimento dei familiari lo rendano necessario; utilizzo dei permessi accantonati in flessibilità individuale o banca delle ore da attribuirsi, in via prioritaria ai lavoratori con oggettive esigenze di conciliazione; possibilità di concordare con il datore di lavoro, nel caso di documentata grave infermità del coniuge o di in parente entro il secondo grado, diverse modalità di espletamento temporaneo dell’attività lavorativa, anche a risultato, in alternativa all’utilizzo di giorni di permesso o congedo per gravi motivi familiari; impegno, al rientro dalla maternità, di assegnare la lavoratrice alle stesse mansioni ovvero a mansioni che non vanifichino la professionalità e l'esperienza acquisite dalla lavoratrice; possibilità di concedere permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita; istituzione e possibilità di ricorso alla banca delle ore e, là dove possibile, di meccanismi di banca ore specificamente dedicato ai genitori di bambini sino a 24 mesi che potrebbero avere diritto, su loro richiesta, a percepire la sola maggiorazione accantonando le ore straordinarie in un conto ore; costituzione di asili nido aziendali/interaziendali.

 

Marca postale elettronica –sicurezza garantita

Con il Decreto del 4 dicembre 2010, pubblicato nella GU n. 49 del 1 marzo 2011, sono state definite le modalità tecnologiche per garantire la sicurezza, l'integrità e la certificazione della trasmissione telematica di documenti cui è associata la marca postale elettronica. La Marca Postale Elettronica (EPCM), sviluppata in collaborazione con Microsoft, per conto dell’Unione Postale Universale, consente di inviare in tutta sicurezza documenti in formato elettronico utilizzando la tecnologia Epcm (Electronical Postal Certification Mark). Può essere apposta solo dalle poste e permette di verificare l'integrità del contenuto di un messaggio, rendendo qualunque forma di alterazione e manomissione facilmente ed inequivocabilmente identificabile e di avere la certezza su data e ora di ricezione del documento da parte di Poste Italiane. Il sistema EPCM realizzato da Poste Italiane è una timbratura postale elettronica che permette di vidimare elettronicamente un file, una comunicazione o anche una transazione elettronica, e di associare alla stessa una duplice garanzia: la certezza della data e dell’ora di apposizione della marca; l’integrità dell’oggetto timbrato lettronicamente, verificabili anche a distanza di tempo. In particolare questa seconda caratteristica rappresenta un ulteriore vantaggio rispetto al tradizionale timbro postale, rendendo qualunque forma di alterazione e manomissione facilmente ed inequivocabilmente identificabile.

 

Dai Mille...a un milione...studenti alla scoperta dell'Unità d'Italia

In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia è stata promossa una iniziativa rivolta alle scuole statali italiane primarie e secondarie di I e II grado, per diffondere, tra i ragazzi, la conoscenza dei più significativi luoghi teatro delle vicende storiche che hanno condotto all'Unità d'Italia. Il progetto rappresenta un’opportunità per gli studenti di partecipare in prima persona all’anniversario dell’Unità e per arricchire l’offerta formativa delle scuole in una data così significativa per il Paese. Il progetto, attraverso uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro, coinvolgerà un milione di studenti italiani. Nella scelta delle mete e degli itinerari le scuole potranno avvalersi delle proposte indicate dall’unità tecnica di missione (www.italiaunita150.it) e delle iniziative promosse dal Comitato “Italia 150” di Torino (www.italia150.it). Gli istituti, nel caso individuino autonomamente la destinazione del viaggio, dovranno specificare le motivazioni alla base della scelta che dovranno comunque essere strettamente legate alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Le scuole interessate all’iniziativa dovranno registrarsi al sito www.daimilleaunmilione.it, dove potranno acquisire ulteriori informazioni e indicazioni utili per aderire al progetto. Le proposte potranno essere presentate a partire dall’11 marzo 2011 entro e non oltre il 15 aprile 2011. Nell’ambito dell’iniziativa sarà inoltre istituito un concorso che premierà i migliori filmati realizzati dagli studenti per raccontare i luoghi, gli episodi e i pers naggi storici legati al viaggio. Tutte le informazioni relative al concorso possono essere richieste al seguente indirizzo: info@daimilleaunmilione.it