sabato 28 luglio 2018

Nota orientamento Dup e programma triennale dei lavori pubblici

Nota orientamento Dup e programma triennale dei lavori pubblici: Il principio contabile applicato della programmazione (Allegato 4/1 al D. Lgs. 118 del 2011) prevede che il Documento unico di programmazione (DUP) comprenda il programma triennale delle opere pubbliche nonché l’elenco annuale delle oper

Tari, Decaro:

Tari, Decaro:: “Sostenere in modo allarmistico che il costo dello smaltimento dei rifiuti è aumentato del 70 per cento negli ultimi dieci anni è falso. Per una scelta del legislatore,  dal 2014 in poi la Tari deve coprire integralmente i co

Richiesta di utilizzo Impianti sportivi comunali (palestra di via XX settembre) a Castiglione D'Adda

Richiesta di utilizzo Impianti sportivi comunali (palestra di via XX settembre)


 

E’ possibile richiedere l’utilizzo della palestra di via XX settembre per la stagione sportiva 2018/2019 entro il 31 agosto compilando la relativa modulistica e consegnandola/inviandola via mail o via pec all’Ufficio Protocollo.
modulo richiesta palestre castiglione

 http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/eventi/richiesta-di-utilizzo-impianti-sportivi-comunali-palestra-di-via-xx-settembre/

venerdì 27 luglio 2018

Tassa rifiuti in aumento: dal 2010 la Tari è cresciuta del 70%

 

Incremento annuale della Tari(miliardi di euro)
miliardi di euro5,45,576,017,488,79,19,3Incremento annuale2010201120122013201420152016201756789102010 Incremento annuale: 5,4
Fonte: Confcommercio su dati Istat


Negli ultimi sette anni la tassa sui rifiuti per cittadini e imprese è cresciuta di oltre il 70%. Il dato emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio tasse locali di Confcommercio dedicato alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni sull’intero territorio relative alla Tari pagata da cittadini e imprese del terziario. A quanto pare, inoltre, tra inefficienze e distorta applicazione delle norme, diminuiscono i servizi erogati dai Comuni.
Nel dettaglio, secondo quanto fatto emergere dalla ricerca, la tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese è sempre più alta e in continua crescita: nel 2017 è arrivata, complessivamente, a 9,3 miliardi di euro con un incremento di oltre il 70% negli ultimi sette anni nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti.
In particolare, per le imprese del terziario si fanno sempre più evidenti distorsioni e divari di costo tra medesime categorie economiche a parità di condizioni e nella stessa provincia: un albergo con ristorante di 1.000 metri quadri paga 4.210 euro l’anno a San Cesario (Lecce), mentre ne paga 7.770 a Lecce; per la stessa attività in provincia di Padova si passa dai 4.189 euro l’anno di Abano Terme ai 5.901 euro l’anno del capoluogo.
L’inefficienza delle Amministrazioni locali (in media il 62% dei Comuni capoluogo di provincia registra una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni), poi, costa a cittadini e imprese 1 miliardo l’anno a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi comunitari di raccolta differenziata (siamo al 52% contro il 65% fissato a livello europeo).
In molti casi, infine, le imprese pagano costi per un servizio mai erogato (con aggravi di oltre l'80%) o per il mancato riconoscimento della stagionalità delle attività. Nel primo caso, ad esempio a Roma, un distributore di carburante di 300 metri quadri paga 2.667 euro, mentre l’importo corretto dovrebbe essere di 446 euro; nel secondo caso, un campeggio di 5.000 metri quadri nel Comune di Fiumicino paga 13.136 euro quando per i soli cinque mesi di attività ne dovrebbe pagare 5.473, oppure uno stabilimento balneare di 600 metri quadri, nello stesso Comune, paga 1.037 euro contro i 432 che dovrebbe pagare.
Patrizia Di Dio, membro di Giunta di Confcommercio con delega all’ambiente, ha spiegato: “I dati dell’Osservatorio sono la conferma di quanto le nostre imprese siano penalizzate da costi dei servizi pubblici che continuano a crescere in modo ingiustificato. Negli ultimi sette anni la sola Tari è cresciuta di quasi 4 miliardi di euro. Bisogna, dunque, applicare con più rigore il criterio dei fabbisogni e dei costi standard nel quadro di un maggiore coordinamento tra i vari livelli di governo, ma soprattutto è sempre più urgente una profonda revisione dell’intero sistema che rispetti il principio europeo ‘chi inquina paga’ e tenga conto delle specificità di determinate attività economiche delle imprese del terziario al fine di prevedere esenzioni o agevolazioni. In due parole, meno costi e meno burocrazia per liberare le imprese dal peso delle inefficienze locali di gestione”.
fonte; redazione idealista.it



ISEE: la DSU precompilata slitta al 2019 Nel Decreto Milleproroghe anche lo spostamento al 2019 delle novità riguardanti l'isee precompilato automaticamente dall'INPS

ISEE: la DSU precompilata slitta al 2019

Nel Decreto Milleproroghe anche lo spostamento al 2019 delle novità riguardanti l'isee precompilato automaticamente dall'INPS

proroga approvazione bilancio 2015 

 

Il decreto Milleprorghe pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 luglio scorso prevede all'art. 5  anche lo slittamento al 2019 rispetto al previsto 2018  per la DSU  precompilata dall'INPS. Si tratta della Dichiarazione Sostitutiva Unica che ora va ripresentata ogni anno a gennaio per avere a diposizione il proprio ISEE aggiornato per avere diritto a prestazioni sociali  e altre agevolazioni.
La norma inoltre è stata leggermente modificata e prevede  che l'INPS aggiorni con i dati in suo possesso  su redditi e patrimoni delle famiglie dichiarati l'anno precedente;cambia anche il periodo di utilizzo nel senso che la dichiarazione  avra validità dal 1 settembre al 31 agosto dell'anno successivo. Al contribuente ovviamente l'onere di comunicare solo le variazioni eventualmente intervenute di cui l'istituto di previdenza non puo essere a conoscenza. 
Segui il nostro Dossier gratuito ISEE Indicatore della situazione economica equivalente .
Per approfondire ti puo interessare l'e-book ISEE 2017 150 risposte a quesiti di A. Donati (pdf -57 pagine)

Fonte: Gazzetta Ufficiale

fiscoetasse.com
 
 

giovedì 26 luglio 2018

Convocazione Consiglio Comunale Castiglione D'Adda del 30 luglio 2018 ore 21

Convocazione Consiglio Comunale

 

Il Consiglio Comunale è convocato, presso la Sala Consiliare in Via Roma, 130,  in sessione straordinaria, seduta pubblica, il giorno 30 luglio 2018 alle ore 21:30
ordine del giorno

 http://www.comune.castiglionedadda.lo.it/2018/07/convocazione-consiglio-comunale-5/


Bonus Acqua, sconto in bolletta: ecco come richiederlo

 


https://www.leggioggi.it/2018/07/24/bonus-acqua-sconto-bolletta-come-richiederlo/?utm_term=131693+-+Bonus+Acqua%2C+sconto+in+bolletta%3A+come+richiederlo&acc=33e75ff09dd601bbe69f351039152189&utm_campaign=NEWSLETTER+Leggi+Oggi+-+Newsletter+n.28+-++2018-07-26&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=24957+-+Newsletter+n.28+%282018-07-26%29


Una riduzione in bolletta per le famiglie a basso reddito: ecco il succo del nuovo Bonus Acqua, un’agevolazione pensata per i redditi bassi e introdotta dal 1° luglio di quest’anno. Si tratta di un contributo a cui possono avere diritto le famiglie che vivono in condizione di disagio economico e punta a ridurre la spesa annua per la fornitura idrica.
Introdotto a livello nazionale e reso operativo dall’Autorità per l’energia, questa misura si affianca al già presente (anche se poco conosciuto) Bonus Luce e Gas, un’altra agevolazione che prevede riduzioni nelle bollette del gas e dell’elettricità.
Consulta lo Speciale Welfare 
Vediamo ora in cosa consiste il Bonus Acqua, chi ne ha diritto e come si può richiedere.
Bonus Acqua: che cos’è?
Si chiama anche Bonus idrico e è stato previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 13 ottobre 2016, emanato in forza dell’articolo 60 del cosiddetto Collegato Ambientale (legge 28 dicembre 2015, n. 221) e successivamente attuato con provvedimenti dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Consente di non pagare un quantitativo minimo di acqua a persona per anno. Tale quantitativo è stato fissato in 50 litri giorno a persona (18,25 mc di acqua all’anno), corrispondenti al soddisfacimento dei bisogni essenziali.
L’erogazione del bonus può essere erogato con le seguenti modalità:
  • Per gli utenti diretti (gli utenti finali che vivono in condizione di disagio e sono titolari della fornitura), l’erogazione avviene in bolletta. L’ammontare annuo è erogato pro-quota giorno, e ogni bolletta che contabilizzi i consumi relativi al periodo di agevolazione riporterà una parte del bonus proporzionale al periodo cui la bolletta medesima fa riferimento.
  • Per gli utenti indiretti (membri del nucleo Isee che utilizza nell’abitazione di residenza una fornitura intestata a un’utenza condominiale), il gestore provvederà ad erogare il bonus in un’unica soluzione, ad esempio mediante accredito sul conto corrente (bancario o postale) o con un assegno circolare non trasferibile o con qualsiasi altra modalità scelta dal gestore, purché tracciabile.
Bonus Acqua: chi ne ha diritto?
Beneficiari del Bonus possono essere gli utenti domestici diretti (utenze singole) o indiretti (con utenze condominali) del servizio di acquedotto in condizioni di disagio economico e sociale, che possano attestare i seguenti requisiti:
  • parte di nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 8.107,5 euro;
  • parte di nuclei familiari con indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro se con almeno 4 figli a carico.

Bonus Acqua: come richiederlo?
Vediamo ora come presentare la domanda di richiesta Bonus Acqua e a chi.
La richiesta deve essere presentata, in forma di autocertificazione, presso il proprio Comune di residenza o presso un altro ente designato dal Comune (CAF, Comunità montane) utilizzando gli appositi moduli presenti sul sito (www.arera.it), sul sito www.sgate.anci.it e resi disponibili sui siti internet dei Gestori e degli Enti di Governo dell’Ambito.
Per presentare la domanda, oltre al modulo compilato con i propri dati anagrafici e i riferimenti che identificano la fornitura, servono:
  • un documento di identità;
  • un’eventuale delega, se non si presenta la richiesta di persona;
  • un’attestazione ISEE in corso di validità;
  • un’attestazione che contenga i dati di tutti i componenti del nucleo ISEE (nome-cognome e codice fiscale);
  • un’attestazione per il riconoscimento di famiglia numerosa (almeno 4 figli a carico), se l’ISEE è superiore a 8.107,5 euro (ma entro i 20.000 euro).
Le informazioni per identificare la fornitura sono reperibili in bolletta e sono:
  • il codice fornitura;
  • il nominativo del gestore idrico (il soggetto che gestisce il servizio di acquedotto e che emette la fattura).
  • fonte:leggioggi.it

 

mercoledì 25 luglio 2018

Dissesto idrogeologico, aggiornata la mappa nazionale

Dissesto idrogeologico, aggiornata la mappa nazionale
Nel 91% dei comuni italiani, oltre 3 milioni di famiglie residenti in zone a rischio. Migliora, con studi di maggior dettaglio, il quadro conoscitivo nazionale
Martedì 24 Luglio 2018

Si aggiorna lo scenario del dissesto idrogeologico in Italia: nel 2017 è a rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015) ed oltre 3 milioni di nuclei familiari risiedono in queste aree ad alta vulnerabilità. Aumenta la superficie potenzialmente soggetta a frane (+2,9% rispetto al 2015) e quella potenzialmente allagabile nello scenario medio (+4%); tali incrementi sono legati a un miglioramento del quadro conoscitivo effettuato dalle Autorità di Bacino Distrettuali con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi o di eventi alluvionali recenti.
Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più del 9% (oltre 1 milione) in zone alluvionabili nello scenario medio.
E’ l’ISPRA ad aggiornare la mappa nazionale del rischio nella seconda edizione del Rapporto Dissesto idrogeologico in Italia”, presentato questa mattina in conferenza stampa alla Camera dei Deputati.
Complessivamente, sono oltre 7 milioni le persone che risiedono nei territori vulnerabili: oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (PAI - Piani di Assetto Idrogeologico) e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni). I valori più elevati di popolazione a rischio si trovano in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria.
Le industrie e i servizi posizionati in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata sono quasi 83 mila, con oltre 217 mila addetti esposti a rischio. Il numero maggiore di edifici a rischio si trova in Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Lazio. Al pericolo inondazione, sempre nello scenario medio, si trovano invece esposte ben 600 mila unità locali di impresa (12,4% del totale) con oltre 2 milioni di addetti ai lavori, in particolare nelle regioni Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria dove il rischio è maggiore.
Minacciato anche il patrimonio culturale italiano. I dati dell’ISPRA individuano nelle aree franabili quasi 38 mila beni culturali, dei quali oltre 11 mila ubicati in zone a pericolosità da frana elevata e molto elevata, mentre sfiorano i 40 mila i monumenti a rischio inondazione nello scenario a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi; di questi più di 31 mila si trovano in zone potenzialmente allagabili anche nello scenario a media probabilità. Per la salvaguardia dei Beni Culturali, è importante stimare il rischio anche per lo scenario meno probabile, tenuto conto che, in caso di evento, i danni prodotti al patrimonio culturale sarebbero inestimabili e irreversibili.
I comuni a rischio idrogeologico: in nove Regioni (Valle D'Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) abbiamo il 100% dei comuni è a rischio.
L'Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento hanno percentuali di comuni a rischio tra il 90% e il 100%.
fonte:  https://www.casaeclima.com/ar_35741__dissesto-idrogeologico-aggiornata-la-mappa-nazionale.html?mc_cid=623069912b&mc_eid=c407fb72cd

Pensioni casalinghe 2018, i requisiti

Pensioni casalinghe 2018, i requisiti

 

Autore: Redazione
La pensione casalinghe è una misura economica destinata a chi è iscritto al Fondo Casalinghe. L’iscrizione è una possibilità che viene offerta a soggetti, di ambo i sessi, di età compresa tra i 16 ed i 65 anni che svolgono lavoro in famiglia non retribuito.
Al Fondo Casalinghe possono iscriversi tutte le persone che abbiano i seguenti requisiti:
  • svolgono mansioni in famiglia, attività di assistenza e cura della famiglia e della casa, tutto ciò senza essere né retribuiti né vincolati;
  • non sono titolari di pensione diretta;
  • non sono iscritti ad uno specifico ente e non svolgono un’attività lavorativa autonoma o dipendente;
  • svolgono un lavoro part-time.
Con il Fondo Casalinghe vengono erogate le seguenti prestazioni:
  • Pensione di inabilità – versata con almeno 5 anni di contributi, a condizione che ci sia la permanente ed assoluta impossibilità a svolgere un'attività lavorativa.
  • Pensione di vecchiaia – versata a partire dal 57° anno di età, a condizione che siano stati versati almeno 5 anni di contributi.
Tale pensione viene, però, liquidata se l’importo maturato risulta almeno pari all’ammontare di 1,2 volte l’assegno sociale oppure al compimento dei 65 anni a prescindere dall’importo maturato. La pensione erogata non può essere comunque concessa ai superstiti.
La domanda per l’iscrizione al Fondo Casalinghe può essere effettuata per via telematica all’Inps:
  • accedendo ai servizi telematici Inps, se in possesso di Pin;
  • contattando il numero verde 803.164;
  • recandosi presso un patronato.
Chi è iscritto al Fondo Casalinghe devono versare un libero importo: solo versando un contributo mensile minimo, pari a 25,82 euro, l’Inps può accreditare 1 mese di contribuzione. L’istituto, in un anno, accredita i mesi che risultano dividendo l’importo totale versato per 25,82 euro. Il pagamento verrà effettuato tramite degli appositi bollettini postali di conto corrente che possono essere inviati direttamente a casa dall’Inps. I contributi possono essere pagati in qualsiasi momento dell’anno. I contributi versati all’Inps, inoltre, possono essere deducibili dal reddito in sede di dichiarazione dei redditi.

TRENORD: ILLUSTRATO IL PROGETTO DI RILANCIO Venerdì 20 luglio ho incontrato i sindacati per illustrare il piano messo in campo per rilanciare Trenord. È stato un incontro approfondito e cordiale durante il quale ho raccolto le istanze dei sindacati in un clima assolutamente collaborativo.

TRENORD: ILLUSTRATO IL PROGETTO DI RILANCIO
Venerdì 20 luglio ho incontrato i sindacati per illustrare il piano messo in campo per rilanciare Trenord. È stato un incontro approfondito e cordiale durante il quale ho raccolto le istanze dei sindacati in un clima assolutamente collaborativo.
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 Regione Lombardia

 http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/lombardia-notizie/DettaglioNews/2018/07-luglio/16-22/trenord-sindacati


(Lnews - Milano) "E' stato un incontro intenso, approfondito e cordiale durante il quale ho raccolto le istanze dei sindacati in un clima assolutamente collaborativo, nella consapevolezza di remare tutti nella stessa direzione".
È il commento del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana dopo l'incontro con i sindacati per illustrare il piano messo in campo al fine di rilanciare Trenord. Al tavolo, a Palazzo Lombardia, hanno preso parte anche l'assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini, l'assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità Sostenibile Claudia Terzi, il presidente di Ferrovie Nord Milano Andrea Gibelli, il membro del Consiglio di Amministrazione Giuseppe Bonomi ed i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil Cisl, Uil e O.R.S.A Ferrovie Lombardia.
"In questo confronto interessante e proficuo su un progetto che è complesso - ha affermato il presidente Fontana - ho illustrato ai sindacati la mia idea di futuro del trasporto su ferro, al fine di soddisfare le migliaia di pendolari lombardi e favorire un serio miglioramento del servizio, oltre che valorizzare gli oltre 4.000 dipendenti".
"La divisione con Trenitalia - ha aggiunto - dovrà portare ad una sana concorrenza virtuosa e attirerà nuovi investimenti, per avere sia linee più efficienti che treni moderni, dal momento che Regione Lombardia detterà anche i parametri per l'età idonea della flotta". "Il nuovo sistema delle reti - ha concluso Fontana - dovrà favorire la specializzazione e l'efficienza della singola impresa ferroviaria. Guardiamo al modello parigino della Rete Espressa Regionale e l'auspicio è di concretizzare l'operazione entro la fine dell'anno".
IL CRONOPROGRAMMA - Il presidente ha anche descritto ai sindacati i tempi per gestire il passaggio:
1) Entro il 30 di luglio, verrà sottoscritto un Accordo quadro per definire dettagliatamente le fasi del percorso che attiverà 3 gruppi di lavoro: a) il primo dovrà definire il perimetro delle attività affidate alle due società b) il secondo affronterà il percorso di natura giuridica c) e il terzo detterà le condizioni dei futuri contratti di servizio
2) cambio immediato di governance di Trenord con decadenza di tutti i Patti parasociali e quindi con autonomia da parte del nuovo A.D. per costruire un nuovo management
3) Cambio dell'assetto della proprietà Trenord, totalmente controllata da FNM
4) Avvio della trattativa sindacale
5) Cessione parziale dell'attuale Contratto di Servizio a Trenitalia, previa definizione del perimetro di attività
6) immediata preinformativa alla UE per affidamento diretto ai soggetti con Contratti di Servizio della durata di anni 10 + 5 7) Elaborazione Contratti di Servizio.
Il presidente Fontana, al termine dell'incontro, ha precisato che il Tavolo al quale ha partecipato oggi non è un momento di lavoro isolato ma, al contrario, è l'inizio di un dialogo tra le parti. L'obiettivo è dare continuità a queste riunioni trasformandole in un organo di consultazione permanente.
Ultimo aggiornamento 20/07/2018

martedì 24 luglio 2018

DISINFESTAZIONE ZANZARE – Intervento del 30/07/2018 del comune di Castiglione D'Adda

DISINFESTAZIONE ZANZARE – Intervento del 30/07/2018

 

Si informa che lunedì 30 LUGLIO, a partire dalle ORE 24:00, verrà effettuato il trattamento adulticida di disinfestazione dalle zanzare nei luoghi pubblici del paese.
In caso di maltempo l’intervento verrà posticipato al giorno giovedì 2 AGOSTO, a partire dalle ORE 24:00.

Allegati

Sono riprese le navigazioni sul fiume Adda

http://www.comune.lodi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8740

Sono riprese le navigazioni sul fiume Adda

Il Comune di Lodi e il Consorzio Navigare l'Adda rendono noto che a partire da domenica 15 luglio il servizio di navigazione cambierà orari e verrà effettuato alle ore 16.00, 17.15 e 18.30.

 volantino dell'iniziativa


Tutte le domeniche e festivi

Sono riprese le navigazioni turistiche sul fiume Adda nel tratto compreso tra Pizzighettone e Lodi.
Avendo individuato nel territorio di Lodi un sito idoneo per la realizzazione di un nuovo attracco si è potuto dare il via ad un nuovo itinerario di navigazione, che prevede una navigazione di 1h fino in località Corte Palasio, con partenza dal pontile in località Isola Bella.Ogni domenica e festivi, con partenza alle ore 15.00, 16.15 e 17.30.

Tariffe
Adulti: 10,00 €
Bambini fino a 12 anni: 5€
Under 4 anni: Gratuiti

Info e prenotazioni:
Per individuali: I Biglietti si acquistano a bordo
Per prenotazioni: 0372 21529
Per gruppi: Contattateci per maggiori info Tel. +39 0372.21529 - E-mail: info@navigareinlombardia.it

www.navigareinlombardia.it

(29.05.2018)

itinerari navigazioni

lunedì 23 luglio 2018

Gioco d'azzardo lecito e ludopatia: stop alla pubblicità per l'azzardo

Gioco d'azzardo lecito e ludopatia: stop alla pubblicità per l'azzardo


Cinque soli punti, ma incisivi. Revisione delle forme contrattuali, contrasto alla delocalizzazione, contrasto alla ludopatia, professionisti senza split payment e redditometro in stand by. Con, infine, una norma tampone che dovrebbe, almeno per ora, far tirare un sospiro di sollievo agli insegnanti privi di laurea. Per quanto riguarda il gioco, il Governo è chiaro: è necessario "arginare il fenomeno della ludopatia, limitando la pubblicizzazione dei giochi e delle aziende promotrici, cosi da ridurre l'allarmante aumento dell'utilizzo di tali strumenti da parte di molti cittadini che oggi si ritrovano patologicamente dipendenti dal gioco con gravi conseguenze sulla loro vita". E' questo che viene indicato nelle premesse della relazione di accompagnamento al D.L. 12 luglio 2018, n. 87, "Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese".
L'art. 9, al comma 1, introduce il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, che riguardi giochi o scommesse con vincite di denaro, in qualsiasi modo effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali e artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet. (Art. 9D.L. 12 luglio 2018, n. 87 (G.U. 13 luglio 2018, n. 161))

 Vai all’articolo su pa.leggiditalia.it

Contributi al volontariato Organizzazioni di volontariato: contributi per l'acquisto di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali

Contributi al volontariato
Organizzazioni di volontariato: contributi per l'acquisto di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali

Con il D.M. 16 novembre 2017 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, pubblicato nella G.U. n. 166 del 2018, vengono disciplinati i criteri e le modalità di concessione ed erogazione dei contributi previsti dall'art. 76, comma 1, D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117, in favore di organizzazioni di volontariato per l'acquisto da parte delle medesime, di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e di beni strumentali utilizzati direttamente ed esclusivamente per le attività di interesse generale (art. 5, comma 1, lett. a), b), c), d), y), D.Lgs. n. 117 del 2017), che per le loro caratteristiche non sono suscettibili di diverse utilizzazioni senza radicali trasformazioni, nonché, per le sole fondazioni, per la donazione dei beni ivi indicati nei confronti delle strutture sanitarie pubbliche.
D.M. 16 novembre 2017 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (G.U. 19 luglio 2018, n. 166)
Servizi pubblici e al cittadino
20/07/2018

direttiva sulle misure di safety da adottare in occasione di pubbliche manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo

6 h6 ore fa
Questa mattina ho inviato questa lettera a tutti i sindaci del Lodigiano per illustrare la direttiva del 18 luglio, emanata dal Ministero dell'Interno, relativa alla gestione della sicurezza per le manifestazioni pubbliche.

L'Italia perde il suo territorio

L'Italia perde il suo territorio
 
Nell'ultimo anno, il consumo di suolo ha continuato a crescere senza tregua arrivando a sottrarre alla natura 2 metri quadrati al secondo pari a 15 ettari al giorno fino a raggiungere i 52 km quadrati di superficie totale. Valori che, in termini economici, rappresentano una perdita per il Paese superiore ai 3 miliardi di euro l'anno. I dati elaborati dall'Ispra nel rapporto sul "Consumo di suolo in Italia 2018", non lasciano spazio a interpretazioni: la debolezza della congiuntura economica non ha interrotto la realizzazione di infrastrutture e cantieri che hanno continuato a invadere aree protette e zone a pericolosità idrogeologica sconfinando all'interno di aree vincolate per la tutela del paesaggio come coste, fiumi, laghi, vulcani e montagne.

Fonte: Tancredi Cerne, L'Italia perde il suo territorio, Italia Oggi, lunedì 23 luglio 2018, pag. 19

Il fisco comunale è ingessato

Il fisco comunale è ingessato
 
A rilevarlo sono i dati dell'Ifel contenuti nel volume "I comuni italiani 2018", la consueta pubblicazione della Fondazione dell'Anci che illustra le principali caratteristiche territoriali, istituzionali, economico-finanziarie e socio-demografiche dei 7.954 comuni italiani esistenti al 4 giugno 2018.
L'analisi della spesa dei comuni rivela come siano i municipi dell'Abruzzo e del Trentino-Alto Adige gli enti che hanno la maggiore propensione all'investimento. In un quadro generale piuttosto ingessato che vede a livello nazionale una spesa in conto capitale pro capite dei comuni pari a 184 euro (a fronte di una spesa corrente di 734,7 euro), nelle due regioni gli investimenti municipali sono andati a gonfie vele.

Fonte: Francesco Cerisano, Il fisco comunale è ingessato, Italia Oggi, venerdì 20 luglio 2018, pag. 33

A.P.E. Lombardia: la guida per compilare la dichiarazione di detrazione da trasmettere all’ENEA

A.P.E. Lombardia: la guida per compilare la dichiarazione di detrazione da trasmettere all’ENEA


Pubblicate le modalità di compilazione della dichiarazione di detrazione fiscale per attestati di prestazione energetica conformi al decreto n. 5796/2009 della Regione Lombardia
Lunedì 23 Luglio 2018
 
È stata pubblicata la guida per la compilazione della dichiarazione di detrazione fiscale da trasmettere all’ENEA tramite il portale https://finanziaria2018.enea.it, per APE (Attestati di Prestazione Energetica) predisposti per la fine dei lavori utilizzando la procedura di calcolo di cui al Decreto di Regione Lombardia n. 5796/2009, ai sensi di quanto previsto dal punto 4.3 del DDUO n. 6480/2015 e s.m.i..
ATTESTATI DI PRESTAZIONE RELATIVI AD EDIFICI SITUATI IN REGIONE LOMBARDIA. MODALITA’ DI COMPILAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI DETRAZIONE FISCALE PER APE CONFORMI AL DECRETO REGIONALE n. 5796/2009. Nel caso in cui l’Attestato di Prestazione Energetica sia stato predisposto per la fine dei lavori utilizzando la procedura di calcolo di cui al Decreto di Regione Lombardia n. 5796/2009, ai sensi di quanto previsto dal punto 4.3 del DDUO n. 6480/2015 e s.m.i., ai fini della compilazione della dichiarazione di detrazione da trasmettere all’ENEA, tramite il portale https://finanziaria2018.enea.it, occorre considerare le indicazioni che seguono.
1) nel campo 27 “Riferimento alle norme tecniche utilizzate”: occorre inserire il riferimento alla procedura di calcolo CENED+ (Allegato tecnico - Decreto n. 5796/2009);
2) nel campo 28 “Metodo di valutazione della prestazione energetica utilizzato”: occorre inserire il riferimento alla DGR di approvazione della procedura di calcolo CENED+ (DGR 8745/2008 e smi);
3) nel campo 30.a “Indice di prestazione energetica non rinnovabile per la climatizzazione invernale proprio dell'edificio”:
i) se la destinazione d’uso è residenziale occorre inserire il valore dell’indice EPH – (cfr. pagina 2 dell’APE);
ii) se la destinazione d’uso è non residenziale il valore di EPH di cui alla lettera ii) va moltiplicato per il valore del “volume lordo riscaldato” (cfr. pagina 1 dell’APE) e diviso per il valore di “superficie utile” (cfr. pagina 1 dell’APE);
4) nel campo 30.b “Indice di prestazione energetica rinnovabile per la climatizzazione invernale proprio dell'edificio” occorre inserire il valore convenzionale 11;
5) nel campo 32.a “Indice di prestazione energetica non rinnovabile per la climatizzazione estiva dell'edificio”, da compilare nel solo caso in cui sia presente il condizionamento estivo, occorre inserire:
i) se la destinazione d’uso è residenziale il valore di EPC (cfr. pagina 2 dell’APE);
ii) se la destinazione d’uso è non residenziale il valore di EPC (cfr. pagina 2 dell’APE) va moltiplicato per il valore del “volume lordo riscaldato” (cfr. pagina 1 dell’APE) e diviso per il valore di “superficie utile” (cfr. pagina 1 dell’APE);
6) nel campo 32.b “Indice di prestazione energetica rinnovabile per la climatizzazione estiva dell'edificio”, da compilare nel solo caso in cui sia presente il condizionamento estivo, occorre inserire il valore convenzionale 1;
7) nel campo 34.a “EPH,nd” occorre inserire il valore ETH (cfr. pagina 2 dell’APE);
8) nel campo 37 “Indice di prestazione energetica globale dell'edificio espresso in energia primaria non rinnovabile” occorre inserire:
i) se la destinazione d’uso è residenziale, il valore di EPT (cfr. pagina 2 dell’APE);
ii) se la destinazione d’uso è non residenziale, la somma di EPT + EPL (cfr. pagina 2 dell’APE) moltiplicata per il valore del “volume lordo riscaldato” (cfr. pagina 1 dell’APE), il tutto diviso per il valore di “superficie utile” (cfr. pagina 1 dell’APE)
9) nei campi 39 e 40 “Qualità invernale ed estiva dell'involucro”, occorre inserire qualità “bassa”;
10) nel campo 41 “Classe energetica”, occorre inserire la classe energetica dell’edificio assumendo la classe A1 per la A e la classe A4 per la A+ (pagina 1 dell’APE).

Se vuoi rimanere aggiornato su: https://www.casaeclima.com/ar_35713__ape-lombardia-guida-per-compilare-dichiarazione-detrazione-trasmettere-enea.html?mc_cid=0eea6167aa&mc_eid=c407fb72cd

domenica 22 luglio 2018

rivoluzione dei rifiuti a castiglione d'adda dal 1 agosto 2018

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tassa rifiuti, a Roma evasione da record




Tassa rifiuti, a Roma evasione da record

Nella Capitale, secondo uno studio di Crif Ratings, mancano all’appello 149 euro per abitante. La media del Nord

Pubblicato il 20/07/2018
Ultima modifica il 20/07/2018 alle ore 15:46
ROMA
Roma è la capitale italiana per il mancato pagamento della tassa dei rifiuti. A dirlo è l’analisi di Crif Ratings condotta sui bilanci dei comuni italiani che ha analizzato i mancati incassi su base pro capite relativi alla tassa rifiuti del 2016, evidenziando le differenze emergenti a livello regionale, provinciale e di città metropolitane.

Nella provincia di Roma mancano infatti all’appello 149 euro per cittadino e 198 euro se si considera Roma come città metropolitana, con la più bassa percentuale nazionale di riscossione sull’accertato (29%).

È sempre il Lazio – a livello regionale – a occupare il primo posto del podio della classifica regionale per il mancato incasso della tassa dei rifiuti con una media di 121 euro pro capite (51% la riscossione su importi accertati), seguito dalla Sicilia (circa 77 euro), la Campania (63 euro) e la Calabria (circa 45 euro).

NORD VIRTUOSO
Tra le regioni virtuose si trovano quelle a statuto speciale del Nord Italia (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Val d’Aosta), la Lombardia e il Veneto con mancati incassi pro capite inferiori a 10 euro (ovvero meno dell’4% dell’accertato).

A livello nazionale, secondo il report di Crif Ratings, ogni anno manca all’appello il 20% dei corrispettivi dovuti, che tradotto in altre parole significa che una famiglia italiana su cinque non paga. L’ammanco ha raggiunto 1,8 miliardi di euro nel 2016 e si è attestato mediamente intorno a 1,7miliardi annui nel triennio 2014-2016.

I dati relativi ai mancati incassi, esposti in modo aggregato su base pro capite per l’ambito territoriale di riferimento, sono calcolati come differenza accertamenti della Tassa Rifiuti (Tari) e l’ammontare effettivamente riscosso. In generale Crif Ratings rileva che la Tari rappresenta in media circa il 30% del totale delle entrate tributarie e risulta essere il tributo che maggiormente si presta a non essere pagato dagli utenti data la natura «quasi universalistica» del servizio. Infatti, risulta difficile discriminare la raccolta per le utenze morose.

E IL RISCHIO PESA SUI COMUNI
Sebbene la base del tributo sia legata al principio del «chi inquina paga» sancito dell’Unione Europea, il corrispettivo dovuto dall’utenza è legato esclusivamente ad elementi che esulano dall’effettivo utilizzo del servizio (ovvero superficie dell’abitazione e numero componenti del nucleo familiare) - ricorda Crif Ratings in una nota - e pertanto tende ad amplificare le esternalità negative di comportamenti spesso «non etici». Inoltre, dal punto di vista finanziario, l’applicazione della logica del tributo fa restare in capo ai Comuni il rischio di mancata riscossione.

fonte:  http://www.lastampa.it/2018/07/20/roma/tassa-rifiuti-a-roma-evasione-da-record-t5K7PbiNV9WUMKjIiRlUeJ/pagina.html


Reato ambientale: come denunciare?

Reato ambientale: come denunciare? 

 Reato ambientale: come denunciare?

Cosa si intende per reati ambientali, in quali comportamenti si concretizzano e come possono essere denunciati all’autorità giudiziaria.
Se ci guardiamo intorno notiamo che, sempre più spesso, la nostra salute rischia di essere compromessa a causa della commissione di reati ambientali. Qualcuno agisce ingenuamente, senza neanche rendersi conto di ciò che fa. Si tratta, ad esempio, di chi brucia la spazzatura o la plastica senza capire che, in questo modo, sprigiona nell’aria gas tossici cancerogeni e, dunque, pericolosissimi per chi li respira o di chi pensa di non creare danno gettando elettrodomestici rotti per strada (magari accanto ad altri cumuli) invece di gestirne il corretto smaltimento in centri autorizzati. Rispetto a questa situazione ti chiedi cosa puoi fare? Come denunciare reati ambientali? Molti di noi se lo sono chiesti spesso, magari imbattendosi in una discarica a cielo aperto o vedendo qualcuno gettare rifiuti pericolosi (radioattivi) a pochi passi dalla propria abitazione o, ancora, constatando che il nostro vicino di casa (da tempo) non provvede alla bonifica del suo terreno (benché, magari, gli sia stato anche intimato dal giudice). Se tutto ciò ti preoccupa e ti chiedi come denunciare un reato ambientale, sappi che è possibile (anzi doveroso) ed è facilissimo. In questo articolo spiegheremo cosa sono i reati ambientali, chi può denunciarli ed in che modo, chiarendo prima la differenza che esiste tra reati perseguibili di ufficio e quelli perseguibili a querela.

Reati perseguibili di ufficio: quali sono?

I reati disciplinati dal nostro ordinamento si dividono in due categorie: reati procedibili a querela di parte e reati procedibili d’ufficio. La regola generale è quella della procedibilità di ufficio [1] e ciò significa che tutte le volte in cui il legislatore vuole subordinare la procedibilità ad una querela deve espressamente prevederlo. Per essere più chiari facciamo un esempio. Il reato di estorsione (di particolare gravità) è perseguibile d’ufficio: ciò vuol dire che è sufficiente che la notizia della rapina (definita notizia criminis) arrivi all’autorità giudiziaria (carabinieri, polizia o pubblico ministero) perché questa proceda nei confronti del responsabile. Il procedimento, finalizzato ad accertare la colpevolezza del rapinatore, inizierà anche senza la richiesta della vittima (e, dunque, senza la sua querela) e proseguirà anche nel caso in cui la vittima chieda espressamente di non procedere (perché, magari, si è accorta che il rapinatore era una persona che conosceva da tanto tempo o semplicemente perché ha paura di ritorsioni). Ed il fatto che la procedibilità del reato di rapina sia d’ufficio non è espressamente previsto dalla norma, proprio perché (come abbiamo detto sopra) la perseguibilità d’ufficio è la regola (per cui non va indicata) a differenza della procedibilità a querela che, invece, deve essere espressamente menzionata nell’articolo di legge. Per denunciare i reati perseguibili d’ufficio, devi semplicemente esporre il fatto reato a cui hai assistito o di cui sei venuto (in qualsiasi modo) a conoscenza ed il procedimento farà il suo corso. Naturalmente più la tua narrazione sarà dettagliata maggiori saranno le possibilità di risalire al responsabile del reato ed ottenerne la punizione in un processo.  La denuncia può essere presentata da chiunque e senza limiti di tempo.

I reati perseguibili a querela

I reati perseguibili a querela sono, di solito, quelli meno gravi per i quali il legislatore ha deciso di rimettere la punibilità alla volontà di chi li ha subìti o ne è stato (a vario titolo) danneggiato. Immaginiamo una minaccia semplice: il fatto che sia procedibile a querela significa che l’autorità giudiziaria potrà iscrivere un procedimento penale ed iniziare le indagini solo se tu manifesterai la volontà di ottenere la punizione del colpevole. Tale volontà, tecnicamente, si manifesta attraverso un atto di querela che si differenzia dalla denuncia proprio per il fatto che, oltre alla narrazione del reato, prevede la richiesta espressa di punizione del colpevole. La querela non può essere presentata da chiunque, ma solo dalla persona offesa o danneggiata dal reato (che, quindi, vi abbia un concreto interesse) ed entro un termine perentorio di tre mesi dalla commissione (o dalla conoscenza) del fatto. Ma i reati ambientali sono punibili d’ufficio o a querela di parte? E, quindi, come denunciare un reato ambientale?

I reati ambientali: come denunciarli?

I reati ambientali, già descritti in un precedente articolo, sono:
  • l’inquinamento ambientale [2];
  • il disastro ambientale [3];
  • traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività [4];
  • impedimento del controllo [5];
  • omessa bonifica [6].
Si tratta di reati molto diversi tra loro sia per le condotte idonee a realizzarli, sia per le pene previste. Tutti, però, considerata la loro delicatezza, sono procedibili d’ufficio. Questo significa che, se assisti ad un reato ambientale, anche se non è direttamente commesso a tuo danno (per esempio perchè vivi in un’altra parte dell’Italia), puoi (diremmo, hai l’obbligo civico) di recarti presso l’autorità giudiziaria ed esporre i fatti a cui hai assistito; in altri termini puoi (o meglio devi) denunciarlo attraverso un semplice esposto che puoi scrivere in carta semplice e consegnare ai carabinieri, alla polizia o direttamente all’ufficio ricezione denunce che esiste presso qualsiasi procura della repubblica. Trattandosi di reati perseguibili di ufficio, puoi denunciarli in qualunque momento, senza termini e scadenze. Ricorda che più dettagli e prove fornirai agli inquirenti, più facile sarà il lavoro investigativo.

note

[1] Art. 50 cod. proc. pen.
[2] Art. 452 bis cod. pen.
[3] Art. 452 quater cod. pen.
[4] Art. 452 sexies cod. pen.
[5] Art. 452 septies cod. pen.
[6] Art. 452 terdecies cod. pen.
fonte:  https://www.laleggepertutti.it/222978_reato-ambientale-come-denunciare

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