mercoledì 27 luglio 2011

elcon: caso chiuso?

Una vittoria conquistata in silenzio

Caro Direttore, ancora una volta abbiamo segnato un punto a favore della tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. E in quell’“abbiamo” ci metto quanti negli ultimi mesi, senza strumentalizzazioni, hanno lavorato per fermare l’insediamento dell’impianto di trattamento rifiuti che la società Elcon avrebbe voluto realizzare nella città di Casalpusterlengo: coloro che non hanno cavalcato per tornaconto personale o di partito una vicenda che doveva trovare (e ha trovato) soluzione nelle sedi appropriate; la stampa locale, che ha sollevato il problema e ha seguito con attenzione e partecipazione l’evolversi della situazione; i cittadini, che sulla base di motivazioni tecniche e preoccupazioni condivisibili hanno sempre manifestato pacificamente il loro dissenso. Ma soprattutto, questa battaglia è stata vinta dalle istituzioni locali – Provincia di Lodi e Comune di Casalpusterlengo - che insieme, con chiarezza e fin da subito, hanno manifestato il loro diniego all’impianto e hanno agito con fermezza per bloccarne l’iter, trovando nella Regione Lombardia un interlocutore attento e disponibile.
Nelle ultime settimane se ne sono dette tante sulla questione inceneritore. Troppe. Hanno pontificato soprattutto coloro cui la propria storia amministrativa alla guida del Lodigiano avrebbe dovuto suggerire invece un po’ più di cautela, se non addirittura un dignitoso silenzio. Coloro cioè che sul fronte ambientale non hanno nulla da insegnarci e la cui unica eredità alla nostra Provincia è stato un lungo elenco di questioni irrisolte: il piano rifiuti non approvato, la discarica di Senna ormai incombente, l’ampliamento dell’impianto di Cavenago d’Adda, la crisi finanziaria di Eal Compost. Quando era al governo, è questo il contributo del centrosinistra alla tutela del Lodigiano: impegni disattesi, politiche fallimentari, sterili promesse.
È anche su questo fronte – oltre che su quello dei risultati – che marchiamo la nostra differenza da chi ci ha preceduto e oggi pretende di ergersi a paladino della salute dei lodigiani: quello delle parole, troppe e spese con eccessiva leggerezza.
Noi fin dall’inizio abbiamo detto no a questa sorta di “propaganda preventiva”, alla politica della prima pietra. Noi preferiamo la politica del silenzio a quella dell’annuncio, i risultati ai progetti senza fondamenta.
Lo abbiamo dimostrato rimettendo in sesto i conti della Provincia. Lo abbiamo anche fatto mettendo mano alla lista delle “incompiute” del centrosinistra: studiando una strategia dei rifiuti che eviterà al Lodigiano di continuare a ospitare impianti di stoccaggio e smaltimento; bloccando definitivamente la discarica di Senna e preparando la chiusura di quella di Cavenago; risanando le società partecipate.
Lo abbiamo fatto anche nella vicenda Elcon. Ci hanno accusato di stare zitti mentre si consumava il destino
pietro foroni
presidente provincia di lodi

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