giovedì 29 dicembre 2011

BELLISOLINA OK DEL CONSIGLIO PROVINCIALE DI LODI

montanaso Dopo una discussione di tre ore, la “rivoluzione” in casa Bellisolina è passata. Ieri, nel corso del consiglio provinciale, la nuova convenzione tra la società che gestisce l’impianto rifiuti di Montanaso e la Provincia di Lodi ha ottenuto il via libera di 14 consiglieri, 9 hanno invece espresso un parere contrario, ovvero tutti i componenti dell’opposizione. A riassumere la situazione ci ha pensato il presidente di palazzo San Cristoforo, Pietro Foroni, il quale ha ribadito qual è la scelta della giunta: portare i rifiuti al di fuori del Lodigiano. Questo significa che Bellisolina non conferirà più gli scarti a Cavenago, discarica destinata a esaurirsi nel corso del 2012 dopo che l’amministrazione ha vietato l’ampliamento, bensì al di fuori del territorio. A partire da gennaio 2012 la tariffa passerà da 114 a 117 euro a tonnellata, una cifra a cui aggiungere l’indice Istat, «un caffè all’anno per cittadino», precisa Foroni.Il presidente ha ricordato che il 16 dicembre scorso Bellisolina ha chiesto alla Provincia il pagamento di 6 milioni di euro, una cifra che corrisponde al mancato adeguamento delle tariffe previsto dalla precedente convenzione e mai attuato per il periodo che va dal 2003 al 2010: «Un riequilibrio finanziario a carico dei cittadini di cui contestiamo l’entità - dichiara Foroni -, la Provincia non riconosce l’esistenza di questo debito. Sarebbe stato semplice entrare in una diatriba politica ma abbiamo preferito agire con responsabilità e cercare una soluzione: Bellisolina, che ha come socio Ecodeco (gruppo A2A), svilupperà una nuova tecnologia rivoluzionaria, il materiale che uscirà dall’impianto non sarà più catalogato come rifiuto ma come materia prima seconda e potrà essere venduto ai cementifici. Bellisolina non avrà più gli oneri dello smaltimento in discarica, inoltre, visto che la Provincia non chiederà in futuro la modifica della tariffa, la società potrebbe guadagnare una cifra presunta di 2 milioni e mezzo di euro». Con la nuova intesa saranno stralciati gli articoli considerati più spinosi della vecchia convenzione, quelli che prevedevano il riequilibrio finanziario che ha originato il debito da 6 milioni di euro. «Una scelta di cui vado orgoglioso e che dà dignità al territorio». L’investimento per la realizzazione del nuovo impianto ammonta a circa 3 milioni di euro: 2 milioni 630mila per l’adeguamento dell’impianto e 350mila per l’adeguamento dell’immobile.L’opposizione ha sollevato più di una perplessità sul progetto, se alcuni aspetti sono stati chiariti dagli esperti in aula, è evidente che la minoranza non ha considerato gli elementi a disposizione sufficienti per dare l’ok all’accordo. Giacomo Arcaini dell’Udc ha chiesto all’assemblea se non fosse stato più corretto prevedere un deposito rifiuti sul territorio, programmando in modo diverso il futuro del territorio; Vincenzo Romaniello ha sottolineato che se l’opposizione fosse stata adeguatamente coinvolta forse il risultato sarebbe stato migliore. Le critiche più pesanti sono però arrivate dalle fila del Pd, Lino Osvaldo Felissari e Mauro Soldati hanno precisato di aver avuto pochissimo tempo per prendere visione del progetto e dei documenti: «È possibile giocare una partita di questo tipo in solitaria?», ha domandato Soldati. I due consiglieri lamentano la totale assenza di coinvolgimento dei comuni: «È giusto essere rigorosi in un campo come questo, ma non bisogna sottovalutare i rapporti con i comuni», ha aggiunto Felissari nello spiegare che il Pd avrebbe votato contro alla convenzione.Alfredo Ferrari, Davide Cutti, Nicola Buonsante ed Emanuele Arensi si sono invece espressi a favore del progetto. Il presidente di Eal Spa, Oscar Ceriani, insieme a un tecnico di Ecodeco, ha fornito diversi dettagli sull’operazione. In aula era presente anche il presidente di Bellisolina, Francesco Pesatori. «Bellisolina sarà la prima azienda europea ad attuare questo processo di lavorazione dei rifiuti - ha detto Ceriani -. L’urgenza di procedere era dettata dal fatto che il mancato adeguamento delle tariffe sarebbe potuto scattare per un altro anno».Greta Boni TRATTO DA IL CITTADINO LODI

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