martedì 19 giugno 2012

Tavazzanon Con la commissione “ambiente” alla centrale E.ON

Tavazzano Dopo la centrale Sorgenia di Bertonico e la Viscolube di Pieve, la commissione ambiente della Provincia ha visitato la centrale E.On di Tavazzano. Il presidente della commissione consiliare Alfredo Ferrari ha portato i colleghi in visita ufficiale all’impianto che sorge lungo la via Emilia a nord di Lodi. La delegazione di palazzo San Cristoforo, composta anche dall’assessore all’ambiente Elena Maiocchi, è stata accolta dal direttore Andrea Bellocchio e dal responsabile della gestione ambientale Rocco Tinirello. «Devo ringraziare il consigliere Ferrari – ha dichiarato l’assessore Maiocchi – per aver voluto dare continuità a questi appuntamenti che ci permettono di far conoscere da vicino realtà importanti del territorio. Grazie anche ai vertici di E.On che ci hanno spiegato nel dettaglio non solo la situazione dell’impianto di Tavazzano e Montanaso, ma hanno voluto fotografare il panorama energetico dell’intero Paese, ponendo l’accento su aspetti di criticità come l’equilibrio tra le diverse fonti energetiche, il mix tra produzioni tradizionali e fonti alternative, il costo dell’energia e gli investimenti sugli impianti». «Attraverso queste convocazioni fuori sede – ha aggiunto Ferrari – la commissione può conoscere in presa diretta realtà produttive di cui si sente parlare attraverso procedure ambientali o autorizzative varie e che dietro la carta su cui si presentano le richieste celano investimenti, ricerca, progetti di sviluppo, storie di tecnici e operai. Si umanizzano quelle che altrimenti rischiano di apparire solo pratiche burocratiche e si perfeziona una conoscenza dei temi che può essere utile anche in altre circostanze. Nel caso specifico della centrale E.On, si è naturalmente fatto riferimento agli impegni per il rispetto ambientale, alla tecnologia a turbogas utilizzata, al monitoraggio in continuo delle emissioni dal camino, al rispetto dei limiti fissati dalla norma. Il clima è stato sicuramente positivo e di collaborazione». Si è parlato anche del futuro delle aree su cui un tempo sorgevano gli impianti più vecchi e che sono state sottoposte a bonifica. «Dai consiglieri - spiega palazzo San Cristoforo in una nota - sono arrivati suggerimenti come la trasformazione di parte delle superfici in un parco fotovoltaico a terra o in aree per nuovi insediamenti produttivi privati che potrebbero beneficiare del ciclo di riscaldamento e raffreddamento a costi ridotti messo a disposizione dalla centrale. Si tratta solo di ipotesi che per il momento E.On non ha in alcun modo commentato. Oggi la realtà è quella di un polo produttivo da circa 1.500 Mw e che impiega 115 persone cui vanno aggiunte le attività di terziario con un numero di addetti tra le 30 e le 100 persone. Una centrale che come le altre in Italia ha dovuto fare i conti con la crisi e un calo di produzione, ma che ha aumentato la propria efficienza energetica, passando in un decennio dal 35-36 per cento all’attuale 54. E.On, multinazionale tedesca completamente privata, nata nel 2000, oggi è presente in 30 Paesi, soprattutto europei, con 80mila dipendenti e un fatturato che nel 2011 è stato di 112,9 miliardi di euro. Una società che punta su un mix equilibrato di termoelettrico e fonti alternative, consapevole che, almeno nell’immediato futuro, sarà impossibile dipendere solo da fotovoltaico ed eolico». tratto da il cittadino lodi

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