mercoledì 10 ottobre 2012

Case dell’acqua in tutto il Lodigiano?

L’acqua elemento centrale della storia, dell’evoluzione agricola, della vita quotidiana e del futuro del territorio provinciale lodigiano. L’acqua quindi come un bene prezioso di tutti, da cui “ripartire” per portare avanti politiche di tipo sociale e di risparmio energetico, caratteristico delle gestioni pubbliche, attraverso l’uso quotidiano, per esempio, dell’acqua potabile del rubinetto di casa che, secondo gli esperti, non ha nulla da invidiare a quelle imbottigliate minerali vendute in negozio. Queste alcune delle interessanti indicazioni emerse da un importante convegno organizzato dal Rotary club di Codogno guidato da Mariano Mussida tenutosi presso le sale dello storico palazzo Lampugnani di via Marsala a Casale.Le relazioni del presidente della Società acqua lodigiana (Sal) Antonio Redondi, del presidente del Consorzio bonifica Muzza Lodigiana Ettore Grecchi, di Cesare Rusca dell’Asl e di Carlo Locatelli di Sal hanno evidenziato come la società provinciale pubblica che gestisce il ciclo dell’acqua goda di buona salute esercendo 1400 chilometri di rete dell’acquedotto, 750 chilometri di fognature, quasi 69mila utenze allacciate per un totale di 227mila utenti con oltre 25 milioni di metri cubi di acqua venduta. Sono 27 milioni i metri cubi di acqua depurata e quasi 4mila i controlli annui su acqua potabile e acque reflue. Insomma, il Lodigiano ha un’acqua super controllata che può essere bevuta tranquillamente tanto che il progetto “Lodigiano acqua buona” serve le mense scolastiche del territorio con quasi 6mila utenti in 30 comuni ed un risparmio di circa 1,2 milioni di bottiglie di plastica da mezzo litro all’anno. Il convegno è stato aperto dai saluti del presidente Mussida che ha ribadito «È Casale che ci ospita e che ha due simboli d’acqua importanti: il Brembiolo e la fontana centrale della Vedua, simbolo della città». Il sindaco di Casale Flavio Parmesani e il presidente della provincia di Lodi Pietro Foroni hanno sottolineato l’importanza di opere come il canale Muzza. «L’orgoglio - ha detto Foroni - è di aver percorso prima di altre province la strada della gestione pubblica dell’acqua attraverso Sal». Un excursus storico sul rapporto tra acqua e territorio, religiosità popolare, ambiente, leggende ed inquinamento è stato il tema trattato dal direttore de «Il Cittadino» Ferruccio Pallavera. Quest’ultimo ha sottolineato come «ai monaci e alle abbazie dobbiamo la bonifica del nostro territorio ricco di acqua perché delimitato da tre fiumi a cui è indissolubilmente legato: il Po, l’Adda ed il Lambro». Lo storico Ercole Ongaro ha ricordato come «l’irrigazione sia la base della civiltà agricola territoriale». A chiudere il convegno è stata una tavola rotonda sul tema delle “Case dell’acqua” (il cui costo realizzativo è di circa 30mila euro più altri 5mila per gestione) moderata da Pallavera. A intervenire sono stati i sindaci di Castiglione Alfredo Ferrari (che ha annunciato che a giorni inaugurerà una casa dell’acqua), quello di Santo Stefano Massimiliano Lodigiani (qui l’impianto è in funzione da anni ed eroga 375mila litri anno) e gli assessori Giuseppe Agello e Abramo Rossi di Casale e Codogno che puntano ad aprire, come gli altri, una mega fontana di acqua fresca.Francesco Dionigi TRATTO DA IL CITTADINO LODI

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