mercoledì 3 ottobre 2012

C’è ancora un rinvio per le maxi serre a terranova per sorgenia

Terranova Arriva un nuovo rinvio per le maxiserre di Sorgenia: l’iniziativa non partirà nel 2012 e nemmeno nel 2013, e ormai questo continuo spostamento di date assomiglia sempre più a un tramonto desolante e definitivo di quello che doveva essere il più importante progetto industriale degli ultimi anni per il Lodigiano: 250 milioni di investimento per 170 ettari di terreno coltivato a serra tra Terranova e Casale con 250 occupati a regime e una previsione di poco meno di 500 lavoratori coinvolti nella loro costruzione.La notizia del nuovo rinvio dei lavori ha cominciato a circolare negli ambienti agricoli di Terranova da almeno una settimana e ha trovato più conferme sia dai livelli politico-amministrativi locali sia, parzialmente, da quelli sindacali del territorio. Non è stato invece raggiungibile per una conferma o una smentita l’amministratore delegato di Sorgenia Power Alberto Bigi. «A noi risultava certo che per il 2012 non si facesse niente, ma non stupisce più di tanto che anche il 2013 ora sembri un altro anno di transizione - dice Mario Uccellini segretario generale della Cisl di Lodi -. Purtroppo il fatto che non ci sia nemmeno un avvio dei lavori ci lascia delusi perché partire anche solo con una parte del progetto avrebbe significato dare la dimostrazione di crederci. In questo modo invece si dà fiato e corpo ai pensieri meno ottimistici». E a rafforzare la tesi del segretario Cisl di Lodi ci sono le carte: a metà giugno il consiglio comunale di Terranova aveva approvato la variante urbanistica indispensabile per dare il via libera al progetto trasformando i terreni da agricoli ad agricoli-produttivi, su cui è cioè possibile costruire edifici e strutture al servizio dell’attività produttiva. Si tratta di una variante di sportello unico la cui validità scade dopo nove mesi di mancato avvio del progetto: compresi i tempi tecnici di pubblicazione, la variante scadrà ad aprile. Se per quella data non si sarà posata la prima pietra dell’iniziativa, tutto l’iter amministrativo decadrà, come se non fosse mai stato eseguito. E invece è stato eseguito, eccome, avendo impegnato per quasi tre mesi l’ufficio tecnico del Suap di Casale in modo quasi esclusivo: così oltre ai costi sociali del mancato avvio del progetto, il territorio pagherebbe anche i costi (reali) dello sportello unico. Per una partenza del progetto dopo quella data sarebbe necessaria una nuova variante di sportello unico o una variante al Pgt di Terranova. Il motivo del rinvio sarebbe da ricercarsi nell’impossibilità di reperire i finanziamenti necessari, 250 milioni di euro circa. Il piano economico prevedeva di reggersi con il sistema della finanza di progetto, ma le banche non sarebbero interessate a sostenere un’ipotesi di questo tipo in questo momento. L’iniziativa, ad opera P&F, una partnership al 50 per cento tra il gruppo agricolo Ciccolella e Sorgenia prevede la realizzazione di 66 serre alimentate dal calore della centrale Sorgenia di Turano-Bertonico su un’area di 170 ettari tra Terranova e Casale. Gli occupati sarebbero tra i 150 iniziali e i 250 a completo regime, oltre l’indotto, con circa 500 tra operai e artigiani per il cantiere di costruzione. Andrea Bagatta tratto da il cittadino lodi

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