venerdì 2 novembre 2012

provincia di lodi :: Capezzera: «Era meglio un taglio sui dirigenti»

«Per risparmiare bisognava ridurre i dirigenti degli enti, quei burocrati che prendono un sacco di soldi e hanno un gran potere nelle amministrazioni. Non sto parlando dei dipendenti pubblici, come istruttori o funzionari che sono spesso sottopagati, il problema sono i troppi dirigenti. Invece si è deciso solo di cancellare gli assessori e questo penalizza i cittadini». Sale sulle barricate l’assessore Nancy Capezzera. Dopo la sforbiciata decisa da Roma che ha tagliato le giunte provinciali, l’esponente di palazzo San Cristoforo va su tutte le furie. «Questi non sanno quello che fanno – ha tuonato -. Il governo continua a cambiare idea. Prima era stato fissato a giugno il termine per le squadre di governo e adesso addirittura abbiamo solo due mesi di tempo».Il decreto del consiglio dei Ministri, che ridisegna la mappa dei territori, con Lodi aggregata a Mantova e Cremona, sta destando un coro di proteste. A far discutere sono soprattutto i tempi stretti della riforma: entro gennaio i sei assessori provinciali perderanno il posto. Resterà invece in sella il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni, che potrà delegare le funzioni a tre consiglieri. Poi a novembre dell’anno prossimo ci saranno le elezioni per il rinnovo delle cariche. Un processo che l’assessore Capezzera non vuole proprio accettare. Aveva annunciato che si sarebbe dimessa, per evitare che fosse Roma a sfilarle la poltrona. Ma ieri ha annunciato che adesso prenderà tempo. «Per ora aspetterò i 60 giorni di tempo di conversione del decreto che è stato varato dal governo. Ci sarà la discussione del Parlamento e poi si vedrà – afferma – poi farò le mie valutazioni. Di certo non mollerò la politica». È amareggiato anche l’assessore Cristiano Devecchi, responsabile dei conti di San Cristoforo. «Questa è una bella beffa. Ci mandano a casa senza preavviso. Come essere licenziati in tronco. E pensare che avevo iniziato il mio impegno nella Lega per cacciare gli onorevoli romani e ora sono loro che dicono di farmi da parte – ironizza il rappresentante leghista –. Avevo preso un impegno con tante persone, per realizzare delle opere, per fare delle manutenzioni. Ad esempio nelle scuole. Con questa tegola che ci è piovuta addosso, credo che dovrò mandare delle lettere di scuse, visto che non riuscirò a fare nulla. I tempi sono troppo stretti». Il santangiolino esponente del Carroccio si dice pronto a mettere a disposizione il suo impegno gratuitamente nei prossimi mesi: «Ci sarò anche senza stipendio. Non è una questione economica. Alcuni programmi sono da chiudere». Dall’estero l’assessore all’agricoltura della Provincia Matteo Boneschi si è unito alle proteste dei colleghi: «Provvedimento folle e sintomatico di grande incompetenza. Non solo non creerà risparmi per la finanza pubblica, ma creerà danni per i cittadini».Parole di perplessità sul decreto dell’esecutivo Monti sono state espresse inoltre dal vice presidente di San Cristoforo Claudio Pedrazzini. «Credo che la riforma degli enti locali sia necessaria – afferma il rappresentante del Pdl -. Non sono d’accordo invece sul processo che è stato deciso dal governo, che ha più volte cambiato idea sui tempi. Mi sembra una scelta avventata che rischia di metterci in grossa difficoltà». E il suo collega di giunta e del Pdl, anche lui all’estero, Mariano Peviani: « Quello approvato è un decreto che dimostra come questo governo abbia poca dimestichezza con la democrazia. Per cominciare perché passando su tutte le istanze territoriali ha deciso d’imperio come dovranno essere i confini della nuova Provincia». Infine l’assessore all’ambiente Elena Maiocchi: «Questa scelta è piovuta dall’alto e sono convinta che sia sbagliata. Io ho portato avanti tre anni e mezzo di lavoro e ora tutto è troncato improvvisamente. Mi spiace per i cittadini e l’economia locale che rimarranno privi di punti di riferimento. Io sarò comunque a disposizione del presidente Foroni anche dopo gennaio per dare una mano. Questo era stato l’impegno che avevo assunto davanti ai cittadini e continuerò a portarlo avanti». Matteo Brunello tratto da il cittadino -- lodi

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