venerdì 4 ottobre 2013

patto di stabilita' spiegato alla massaia

alfredo ferrari sindaco

IL PATTO DI STABILITA’ SPIEGATO ALLA MASSAIA…

1)    Verificare l’avanzo di bilancio del Comune al 31/12/2012 e comunicarlo ai cittadini: questo avanzo, salvo deroghe, il Comune ce l’ha in cassa ma non può più utilizzarlo!

-       es: devo fare manutenzione straordinaria al tetto delle scuole perché non è in sicurezza e l’opera costa circa 50.000 euro. Ho un avanzo di 200.000 euro e quindi potrei rifare 4 volte il tetto… ma invece non posso sistemarlo perché i soldi li ho in cassa ma lo Stato li vuole tenere nel calderone per abbassare il suo debito.

2)    Nei Comuni, per poter realizzare un’opera pubblica importante (es: nuovo edificio scolastico o importanti manutenzioni straordinarie) ci sono sempre state alcune strade tra le quali:

-       contrarre un mutuo
-       trovare contributi diversi e sommarli ai soldi già a disposizione (in conto capitale)
-       usare solo i soldi a disposizione in bilancio (in conto capitale)

Con il patto di stabilità ovviamente i piccoli/medi comuni sono i più penalizzati, in quanto:
-       contrarre un mutuo (se il limite d’indebitamento lo consente) significa aumentare le spese correnti (per interessi sul debito), spesso già difficili da far quadrare in bilancio;
-       per opere importanti servono tanti soldi, difficili da incassare in un solo anno solare tramite  gli oneri di urbanizzazione. Quindi, solitamente, prima del patto il Comune risparmiava l’anno prima e accantonava i soldi per poterli aggiungere poi a quelli dell’anno in corso e, magari con altri finanziamenti, riusciva ad ottenere le risorse necessarie per fare i lavori. Ora, invece, in un solo anno solare e con i bilanci  di previsione che slittano a fine anno (per colpa dello Stato che ritarda i dati sui trasferimenti) , è quasi impossibile avere i fondi necessari per avviare opere pubbliche sostanziose.

3)    Ogni anno i Comuni hanno un obiettivo di saldo finanziario, ovvero: oltre ai soldi già avanzati l’anno precedente, ogni Comune deve accantonarne altri entro la fine dell’anno. L’obiettivo di saldo finanziario viene stabilito dallo stato di volta in volta, e aumenta ogni anno.

IN CONCLUSIONE: A COSA SERVE IL PATTO DI STABILITÀ?


Il patto è un meccanismo contabile costruito per abbassare i debiti dello stato caricandolo sui Comuni. I Comuni, in pratica, non possono spendere le loro risorse che devono essere accantonate per fare avanzo e coprire una parte degli interessi sul debito dello stato. I nostri Comuni virtuosi, ovvero quelli che risparmiano o hanno un bilancio in equilibrio (entrate =spese) sono penalizzati a causa dei Comuni spreconi, ovvero che spendono più di quanto possono e contribuiscono ad aumentare il debito pubblico dello stato!
I cittadini dei Comuni virtuosi, quindi, pagano le tasse e non vedono i loro soldi spesi sul loro Comune, ma accantonati affinché lo stato e i Comuni spreconi possano continuare a sprecare e a fare debiti!



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