martedì 9 ottobre 2018

Lotta all'evasione fiscale: i Comuni non collaborano Il monito della CGIA Mestre ai sindaci italiani, troppo poco attivi nel contrasto all'evasione fiscale.

Lotta all'evasione fiscale: i Comuni non collaboranoIl monito della CGIA Mestre ai sindaci italiani, troppo poco attivi nel contrasto all'evasione fiscale.
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Il monito della CGIA Mestre ai sindaci italiani, troppo poco attivi nel contrasto all'evasione fiscale.

I Comuni italiani non sembrano essere per nulla attivi nel contrasto all’evasione fiscale: stando a quanto emerso da uno studio della CGIA Mestre solo il 5,4% dei sindaci collabora con il fisco per contrastare questo fenomeno (435 su 7.978 Comuni presenti l’anno scorso in Italia), segnalando all’Amministrazione finanziaria o alla Guardia di Finanza situazioni di presunta violazione delle normative fiscali e previdenziali compiute dai propri concittadini. Un atteggiamento pro-attivo che nella maggioranza dei casi ha portato ad un effettivo recupero di imposta.

I Comuni del Sud i meno attivi

Nel complesso nel 2016 l’azione di quei pochi i sindaci che si sono attivati per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale ha fruttato poco più di 13 milioni di euro, una percentuale piuttosto bassa rispetto al totale.

Le percentuali più basse si registrano al Sud con picchi nella città di Napoli dove sono stati recuperati solo €150. La città più virtuosa risulta invece Milano con 1,3 milioni di euro recuperati, seguono Genova con 967.577 euro, Prato con 751.620 euro, Torino con 517.952 euro, Bergamo con 505.448 euro e Reggio Emilia con 447.390 euro.
Con solo riferimento ai Comuni del Sud Italia, Reggio Calabria è la città ad aver incassato di più: 250.566 euro, rispetto di esigui risultati di città come Messina 16.095 euro, Palermo 6.646 euro, Siracusa 3.763 euro, Catania 3.447 euro, Benevento 2.478 euro, Cagliari 350 euro e Napoli 150 euro.
Effettuando invece una proporzione tra quota recuperata e numero di contribuenti la città più virtuosa in assoluto e con 5,85 euro, seguono Prato con 5,14 e Reggio Emilia con 3,71.


Il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo spiega:
Il 70% dei Comuni italiani ha meno di 5.000 abitanti, per cui è comprensibile che non abbia le risorse economiche e le professionalità sufficienti per attivare queste misure di contrasto all’evasione. Difficile, invece, trovare una giustificazione per i Sindaci delle grandi aree urbane, in particolar modo del Sud, che, ad eccezione del primo cittadino di Reggio Calabria, l’anno scorso hanno recuperato, quando è andata bene, solo poche migliaia di euro. Con tanti abusivi e un livello di lavoro nero allarmante come è possibile, ad esempio, che il Comune di Napoli abbia contribuito a incassare solo 150 euro?

Abusi edilizi


Gli abusi edilizi sono il fenomeno che se desta maggiore perplessità, come evidenzia il segretario della CGIA, Renato Mason:
L’anno scorso nelle 6 regioni del Mezzogiorno secondo quanto emerge dall’allegato al DEF 2018 che riporta gli indicatori di benessere equo e sostenibile, ogni 100 abitazioni costruite legalmente, 50 erano abusive. Nel Nordest, invece, la media era del 5,5. Orbene, come è possibile che su poco meno di 1.750 Comuni ubicati al Sud, solo 164 abbiano effettuato una segnalazione qualificata all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza?



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