giovedì 16 febbraio 2012

Palladio: due a giudizio, la Provincia di di parte civile nel processo

Somaglia L'ex dirigente del settore ambiente della Provincia di Lodi Claudio Samarati e una funzionaria ancora in servizio presso l’ente, P.R., sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di calunnia ai danni di Lucia Fiumberti e di Gianfranco Piovan. I due, rispettivamente istruttore direttivo dello stesso settore ambiente e legale rappresentante della conceria Palladio di Somaglia all'epoca dei fatti, avvenuti tra l’autunno del 2006 e i primi mesi del 2007, erano finiti anche in carcere. Accusati, tra l’altro, di aver contribuito a redigere una falsa determinazione provinciale che autorizzava la conceria a continuare a scaricare reflui potenzialmente inquinanti senza prima spendere centinaia di migliaia di euro per bonificare la roggia Monticchia. Fiumberti, dopo 22 giorni a San Vittore nei quali aveva continuato a professarsi innocente, era stata poi prosciolta e risarcita per ingiusta detenzione dallo Stato. Ora ha anche fatto causa alla Provincia di Lodi ritenuta dai suoi legali oggettivamente responsabile per le false accuse che le erano state mosse da un suo superiore, Samarati appunto. E questo ha portato ieri la Provincia di Lodi a costituirsi anche parte civile nei confronti del suo ex dirigente e della dipendente finiti a giudizio, assistita dall'avvocato Adriano Croce.Differente la posizione di Piovan: anche per lui l'accusa di aver quanto meno tratto vantaggio dalla falsa determina era caduta, ma il manager vicentino era stato processato per ipotesi di concorso in abuso d’ufficio e di inquinamento delle acque. Dalla prima accusa era stato prosciolto all'esito del processo per mancanza della prova, la seconda invece lo ha visto condannato a una multa, ma trattandosi di una contravvenzione, il verdetto era arrivato già in prossimità dei termini di prescrizione ed è stato impugnato: più che probabile che non dovrà nemmeno pagare questa multa.Nel settembre del 2006, Samarati aveva denunciato alla procura della Repubblica che la determina che sembrava favorire la conceria Palladio era falsa. E una perizia calligrafica disposta dal pm sembrava dargli ragione. Pochi mesi dopo, interrogata, anche P.R. secondo la procura aveva suffragato la tesi della non autenticità di quel documento. Ma era poi emerso che lo stesso Samarati, alcuni mesi dopo che dai suoi uffici era uscita quella determina poi rinnegata, l’aveva citata in una sua comunicazione scritta al Comune di Somaglia. Non è chiaro se i due finiti a giudizio avessero fatto il nome di Lucia Fiumberti, e proprio su questo potrebbero puntare i difensori nel processo che si aprirà a fine giugno. Ma la Cassazione stabilisce che anche chi semplicemente denuncia un reato mai avvenuto può rispondere di calunnia, con pene da 2 a 6 anni, se poi gli inquirenti accusano qualcuno sulla base di quella denuncia.Car. Cat. TRATTO DA IL CITTADINO LODI

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