martedì 17 luglio 2012

Amori e duelli nella Castiglione del 1555 - PRESENTAZIONE IN BIBLIOTECA DEL LIBRO CASTRUM

Le vicende amorose trascinano il lettore in un gorgo di passioni che lo tengono inchiodato dall'inizio alla fine, mentre ci si scopre a camminare in una Castiglione mai vista, poche case all'ombra del castello con il fiume Adda che vi scorreva sotto, la parrocchiale grande quanto è adesso il transetto e un tunnel sotterraneo che collegava il borgo a Camairago. Romanzo storico o grande storia d'amore, “Castrum. Storia e Amore lungo le rive dell'Adda” dell'assessore alla cultura di Castiglione Marco Bergamaschi, è stato definito da qualcuno “Il Promessi Sposi della Bassa”. Un azzardo in grado di rappresentare l'intreccio delle tribolazioni dei protagonisti con la ricostruzione documentale, sapientemente condotto dall'autore. Alla presentazione, sabato pomeriggio sotto i portici della biblioteca in piazza Matteotti, Bergamaschi ha così riassunto la genesi del libro: «L'idea di scriverlo mi è venuta otto anni fa e si è fatta largo nella mia testa come un tarlo. Dopo avere ultimato il lavoro ci sono voluti altri due anni per trovare i fondi per stamparlo e devo ringraziare l'associazione "Le Nebbie del Drago" e la provincia di Lodi che hanno dato il loro contributo». Il romanzo è ambientato nel 1555 e trae spunto dal fidanzamento di Gerolamo Pallavicino con Eleonora Viritelli, lui ricco feudatario e lei una umile contadina. Sulla inusuale relazione a Castiglione si tramandano aneddoti da sempre, ed è districandosi tra tradizione e mito che Bergamaschi ha tessuto il suo racconto. Sebbene il vero protagonista sia un altro, quel Filippo del Valentino in arte “Valente” che dopo avere combattuto per le truppe imperiali nell'assedio di Pavia del 1525 ed essere stato incarcerato per 30 anni a Venezia torna a casa e diventa inconsapevolmente il deux ex machina della narrazione. «Il personaggio è evoluto con la scrittura - ha spiegato l'autore - inizialmente lo avevo pensato come una specie di Zorro senza macchia e senza paura ma poi ha rivendicato uno spazio diverso, in cui emerge in tutta la sua umanità». «Leggendo il libro si scoprono particolari dimenticati della storia di Castiglione d'Adda» ha osservato il sindaco Alfredo Ferrari. (L. G.) TRATTO DA IL CITTADINO LODI

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