giovedì 3 gennaio 2013

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

noi come comune lo stiamo già facendo con pa digitale ed è partito tutto dal 01/01/2013
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Milano, 3 gennaio 2013
Prot. n. 20/13
Circolare n. 1/13

Oggetto: AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE.

Ai Sindaci
Agli Assessori all’innovazione tecnologica
e.p.c. Ai Componenti gli organi di ANCI Lombardia.


In allegato il documento sull’Agenda Digitale che ANCI Lombardia ha trasmesso alla Regione.
Cordiali saluti.
Dr. Pier Attilio Superti
Segretario Generale
ANCI Lombardia

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AGENDA DIGITALE:
COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E
COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE
Milano, 19 dicembre 2012
1 Premessa
L’agenda digitale italiana, con le prime misure definite nel DECRETO LEGGE 18 ottobre 2012, n. 179.
“Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”, si presenta come un articolato sistema di misure per lo sviluppo attraverso l’innovazione tecnologica, riassumibile nella figura seguente:
Per alcune delle sei macro aree su cui è stata strutturata l’Agenda Digitale italiana i comuni possono fornire un fondamentale contributo (le macro-aree evidenziate in rosso); per altre invece i comuni non hanno uno specifico ruolo attivo da poter svolgere (le macro-aree evidenziate in giallo), tuttavia le azioni previste in queste macro-aree possono fornire ai comuni un fondamentale supporto di tipo infrastrutturale.
Questo documento intende fornire alcuni principi generali cui ANCI Lombardia ritiene ci si debba attenere nella definizione del coinvolgimento dei comuni lombardi nelle azioni per lo sviluppo dell’Agenda Digitale italiana, anche in riferimento alle opportunità (soprattutto a livello infrastrutturale) che potranno derivare dalla sua attuazione a livello nazionale.
Nella adesione ai principi ispiratori e agli obiettivi strategici dell’Agenda Digitale, ANCI Lombardia ritiene tuttavia necessario richiamare preliminarmente due aspetti generali che rivestono una importanza fondamentale per il successo delle azioni che verranno realizzate:
1. il quadro di riferimento per l’attuazione in Lombardia delle misure previste nell’Agenda Digitale non è un quadro omogeneo rispetto al livello di innovazione/trasformazione conseguito dai comuni lombardi. A fianco di esperienze estremamente positive all’intero del sistema dei comuni lombardi, esistono ancora territori e amministrazioni a forte rischio di esclusione digitale (e non solo rispetto agli aspetti infrastrutturali). Il rilancio dei temi dell’innovazione attraverso le misure dell’Agenda Digitale non può trascurare la necessità di (i) definire livelli minimi di innovazione che devono caratterizzare il sistema della Pubblica Amministrazione Locale della Lombardia e (ii) mettere in atto interventi in grado di portare tutti i comuni lombardi a soddisfare i livelli minimi definiti
2. data la peculiare struttura del sistema della Pubblica Amministrazione Locale della Lombardia, caratterizzato dalla larga prevalenza di comuni piccoli e piccolissimi, il tema della cooperazione inter-comunale, attraverso le varie forme aggregative previste dalla normativa, deve essere assunto come centrale. Nell’attuale quadro di finanza pubblica e considerata la ridotta presenza nei comuni piccoli e piccolissimi di competenze specialistiche, la possibilità che i piccoli comuni possano partecipare attivamente ai percorsi di innovazione passa attraverso il rafforzamento dei sistemi aggregativi. Da questo punto di vista, ANCI Lombardia ritiene che la riorganizzazione dei sistemi aggregativi dei comuni lombardi debba essere considerata una pre-condizione per l’attuazione dell’Agenda Digitale
2 Le macro-aree dell’Agenda Digitale
2.1 E-government
Superando ambiguità e fraintendimenti che hanno caratterizzato le politiche italiane per l’attuazione dell’e-government in passato, è necessario riaffermare che l’e-government non è un fine da perseguire, ma uno strumento da utilizzare per migliorare/trasformare le modalità operative della pubblica amministrazione e le relazioni tra questa e i suoi utenti (cittadini e imprese).
A partire da questa osservazione, ANCI Lombardia ritiene che le azioni a supporto dell’innovazione tecnologica nei comuni debbano essere finalizzate al conseguimento dei seguenti obiettivi strategici:
Semplificazione del sistema della Pubblica Amministrazione locale della Lombardia, attraverso l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per supportare la cooperazione inter-comunale (sia per le gestioni associate obbligatorie che per quelle costituite su base volontaria). Questo obiettivo può essere conseguito attraverso il supporto allo sviluppo e adozione di piattaforme di cooperazione (sul modello delle piattaforme Enterprise 2.0) in grado di supportare non solo le attività operative ma anche, e soprattutto, la gestione delle relazioni tra i soggetti coinvolti nella cooperazione.
Semplificazione delle procedure autorizzative, attraverso il compimento del percorso di attuazione del sistema regionale degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP), così come delineato nel accordo siglato da ANCI Lombardia, Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia. A questo proposito, ANCI Lombardia ritiene prioritario l’adozione di un sistema per il monitoraggio continuo dell’attività degli SUAP lombardi, finalizzato alla definizione di standard minimi di performance e di qualità delle prestazioni degli SUAP della Regione Lombardia e alla individuazione di interventi di accompagnamento che permettano a tutti i SUAP lombardi di conseguire, mantenere e incrementare a livello di sistema questi standard minimi. Ciò anche in vista della possibilità di adottare il modello dello Sportello Unico anche nell’erogazione di altri servizi (a partire dallo Sportello Unico per l’Edilizia)
Sviluppo delle politiche per Open Data e Open Government, attraverso il sostegno a iniziative volte alla creazione e diffusione soprattutto nei piccoli comuni (e nelle loro aggregazioni) di competenze specifiche e di modelli organizzativi orientati a una più consapevole gestione dei dati pubblici (data governance), come condizione per una loro efficace diffusione secondo i principi dell’open data
Interscambio delle informazioni tra i comuni e tra questi e gli altri enti/agenzie della Pubblica Amministrazione locale
Nell’ambito della collaborazione tra Regione Lombardia e i comuni lombardi l’interscambio dei dati di reciproco interesse è un tema che oggi riveste particolare importanza e urgenza. Alcune informazioni in possesso della Regione sono di particolare importanza per i comuni, viceversa la possibilità di esportare dati gestiti dai comuni verso la Regione offre a quest’ultima la possibilità di disporre di informazioni aggregate utili per realizzare elaborazioni statistiche di interesse per tutti i soggetti del sistema della Pubblica Amministrazione lombarda.
Se l’interscambio dei dati con la Regione (e altri enti) può essere garantito nei comuni di maggior dimensione, risulta invece particolarmente difficoltoso per i piccoli comuni, sia per carenza di risorse interne, sia per l’oggettiva difficoltà nella gestione dei rapporti inter-istituzionali.
Nell’ambito della costituzione e rafforzamento delle gestioni associate, ANCI Lombardia ritiene fondamentale la messa in atto di azioni di supporto che favoriscano la diffusione di sistemi evoluti per la gestione delle informazioni (DataWareHouse) e di sistemi per l’interscambio delle informazioni, come condizione per riqualificare e arricchire significativamente il patrimonio informativo dei comuni lombardi. Ciò a tutto vantaggio di una maggiore sostenibilità, semplificazione e trasparenza dell’azione amministrativa, nonché di una più efficace ed efficiente gestione delle relazioni con gli altri enti e/o agenzie della Pubblica Amministrazione.
2.2 Competenze digitali
ANCI Lombardia considera la diffusione di competenze digitali un obiettivo strategico da conseguire, sia in termini di sviluppo e ri-qualificazione del capitale umano all’interno dei comuni lombardi (con particolare attenzione ai piccoli comuni e alle loro aggregazioni), sia in termini di effettiva realizzazione delle condizioni per l’inclusione digitate (cittadinanza digitale), che sempre più si caratterizza come fondamentale elemento di inclusione sociale.
Per conseguire questo obiettivo ANCI Lombardia ritiene prioritarie e seguenti linee di intervento:
Sviluppo del capitale umano interno dei comuni (e delle loro aggregazioni), attraverso una ridefinizione delle priorità delle politiche di supporto all’innovazione nei comuni lombardi, ri-orientandole dal supporto per l’adozione di soluzioni tecnologiche (dispositivi e soluzioni) al supporto per la creazione delle condizioni che rendano efficiente ed efficace l’uso delle tecnologie disponibili. Lo sviluppo del capitale umano rappresenta una priorità ancora più urgente se si considerano da una parte l’affermarsi dei principi dell’open data e dell’open government e dall’altra la crescente diffusione di soluzioni
tecnologiche di mercato (per esempio le soluzioni di cloud computing) che tendono a accentuare l’asimmetria informativa tra fornitori e utenti di tecnologia.
Sviluppo delle competenze digitali dei cittadini, attraverso la realizzazione di interventi di informazione, comunicazione e formazione, con un’attenzione particolare alle fasce di popolazione a maggior rischio di esclusione che, opportunamente informate e formate, sono quelle che potrebbero trarre i maggiori vantaggi dall’uso delle tecnologie. Lo sviluppo delle competenze digitali non è solo fattore di inclusione sociale ma, come l’esperienza del decennio passato dimostra, anche la condizione che rende effettivamente usabili (e quindi efficaci ed efficienti) i servizi offerti dalla pubblica amministrazione con modalità innovative.
2.3 Comunità intelligenti
ANCI Lombardia considera con interesse le politiche per la diffusione delle città e delle comunità “intelligenti” (smart cities e smart communities). Tuttavia, per evitare il rischio che il tema delle smart cities/communities si trasformi semplicemente in un nuovo elemento di marketing per i fornitori di tecnologie, ANCI Lombardia ritiene che nell’attuazione di questa macro-area dell’Agenda digitale italiana ci si debba attenere ai seguenti principi:
Focalizzazione sul tema delle smart communities come necessaria integrazione del tema delle smart cities, anche in considerazione della netta prevalenza nel sistema lombardo di comuni medio piccoli e piccolissimi per i quali le più diffuse applicazioni sviluppate sotto l’etichetta “smart cities” hanno un’utilità estremamente ridotta, se non totalmente nulla. In questa situazione, ragionare semplicemente in termini di smart cities rischia oggettivamente di creare nuova esclusione (sociale e territoriale), anziché promuovere inclusione.
Focalizzazione del tema dell’inclusione nelle smart communities, al fine di evitare che dei possibili filoni di sviluppo delle smart cities vengano focalizzati solo quelli che presentano maggiori margini di redditività per gli operatori ICT (mobilità, sicurezza, gestione delle risorse, ecc.) che, pur rappresentando risposte a problemi reali, rischiano di trascurare la fondamentale condizione della inclusione che, d’altra parte, è quella che definisce il concetto stesso di comunità.

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