mercoledì 9 gennaio 2013

Non c’è crisi per la “febbre” da gioco in provincia di lodi





 Non c’è crisi per chi cerca disperatamente di sedurre la dea bendata. O forse la colpa è proprio della crisi, che spinge i più disperati a tentare il colpaccio. Nel 2012 i lodigiani hanno bruciato sull’altare della fortuna la bellezza di 300 milioni di euro, un dato ufficiale, fornito da Agipronews, l’agenzia specializzata in giochi e scommesse. Il “gruzzolo” è persino cresciuto rispetto al passato, nel 2011 la cifra si fermava a 286 milioni, una tendenza tutta lodigiana perché - almeno per quanto riguarda i primi dieci mesi dell’anno scorso - la spesa nazionale è diminuita del 4,6 per cento: a fronte di una raccolta di 70,26 miliardi, le vincite sono state pari a 56,2 miliardi. I giocatori più incalliti preferiscono le slot, ma questa non è una novità. Se tutti gli altri giochi, dal lotto al gratta e vinci, suscitano meno attenzione o non registrano grossi cambiamenti, per le slot la febbre è sempre più “da cavallo”: nel 2011 i lodigiani hanno sborsato 182 milioni di euro nella speranza di veder comparire sullo schermo un tris vincente, nel 2012 si è passati a 203 milioni. Al secondo posto nella classifica dei giochi più gettonati c’è il gratta e vinci, nonostante i tanti amati tagliandi abbiano richiesto un esborso di 44 milioni di euro sono in perdita rispetto ai 45 milioni dell’anno precedente. Tabaccai e commercianti sanno benissimo perché restano in cima ai desideri degli scommettitori: la vincita è immediata e i soldi s’intascano subito. L’ippica ha perso il suo storico giro d’affari, le scommesse sui cavalli l’anno scorso hanno incassato solo (si fa per dire) 3,2 milioni di euro, contro i 4,3 milioni del 2011. Anche lotto e superenalotto hanno dovuto fare i conti con qualche “acciacco”: i numeri del lotto nel 2011 hanno fruttato 28,5 milioni di euro, ma l’anno scorso la spesa è scesa a 25,8 milioni; il superenalotto è passato nel giro di un anno da 8 milioni a 6. Il budget stanziato per il bingo è rimasto più o meno lo stesso, la cifra si aggira attorno ai 3 milioni di euro, lo stesso accade con le scommesse sportive, che hanno visto una raccolta pari a circa 15 milioni. Proprio durante le feste di Natale una lodigiana è riuscita a “sbancare” al casinò di Sanremo. La signora si trovava in Riviera con il marito e nella speranza di portarsi a casa un regalo speciale ha puntato dritta verso il mondo delle slot, dei tavoli verdi e dei croupier. E così ha conquistato il jackpot, portandosi a casa 45mila euro. Anche sul territorio, però, la febbre da gioco è diventata un problema, al punto che per alcune persone è stato necessario “disintossicarsi” in comunità. Senza dimenticare le famiglie finite sul lastrico e gli anziani che vedono svanire tutta la pensione in un attimo.Dal primo gennaio è scattato l’obbligo di esporre nelle sale giochi il materiale informativo previsto per legge per evidenziare i rischi legati al gioco d’azzardo. Le multe non sono affatto uno scherzo, possono arrivare a 50mila euro.Greta Boni
TRATTO DA IL CITTADINO
LODI


 
Non c’è crisi per la “febbre” da gioco 
Nel 2012 bruciati in provincia 300 milioni sull’altare della fortuna 







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