giovedì 10 maggio 2018

Salvini-Di Maio: più tempo per trattare sui nomi. Lunedì il nuovo governo

Salvini-Di Maio: più tempo per trattare sui nomi. Lunedì il nuovo governo

 Il confronto è sul nome del premier e sui ministeri. Il Pd: sono stati degli irresponsabili e poco rispettosi delle istituzioni. Forza Italia: non avremo le mani legate

 

Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi
"Si è svolto questa mattina presto alla Camera l'incontro tra Matteo Salvini e Luigi di Maio. Presenti anche Vincenzo Spadafora e Giancarlo Giorgetti. Clima positivo per definire il programma e le priorità di governo. Già oggi pomeriggio la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori MoVimento 5 stelle e Lega. Sulla composizione dell'esecutivo e del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese". Così, con una nota congiunta firmata da Matteo Salvini e Luigi Di Maio si è ormai a un passo dalla formazione di un governo con Movimento 5 Stelle e Lega. A passi spediti quindi verso il governo M5s-Lega. Ora c'è da portare avanti la trattativa tra i due partiti che riguarderà il nome del premier e quello dei ministeri più pesanti e la guida delle principali commissioni parlamentari. E per questo Salvini e Di Maio hanno chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di andare oltre le ulteriori 24 ore di tempo, concesse ieri dallo stesso capo dello Stato per permettere di lavorare ad un accordo. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, Salvini e Di Maio hanno sollecitato Mattarella a concedere loro tempo fino a domenica, giornata nella quale dovrebbero comunicare al Colle il raggiungimento di una intesa. Da lunedì, quindi, dovrebbe partire il percorso formale che porterebbe alla nascita del nuovo governo. "Già oggi pomeriggio si riunirà un tavolo con parlamentari e tecnici del Movimento 5 stelle e della Lega per cominciare finalmente a scrivere il contratto di governo. Perché il nostro obiettivo è quello: portare a casa un contratto di governo che possa migliorare la qualità della vita degli italiani", ha detto Di Maio, nel corso di una diretta Facebook. "Avremo modo nelle prossime ore di metterci subito al lavoro" ha sottolineato anche perché ha riconosciuto che "il tempo non è tantissimo". Il primo nodo da sciogliere è il nome del premier e i due leader dovranno farlo in tempi abbastanza stretti. "O si chiude veloce o si vota", ha detto ieri sera Salvini. L'intesa è che né Salvini né Di Maio andrebbe a palazzo Chigi: i nomi che circolano con più insistenza sono quelli del leghista Giancarlo Giorgetti e del grillino Riccardo Fraccaro. Duqneu, a un passo dalla svolta. La svolta che è giunta con il via libera dato ieri dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che comunque ha precisato che non ci sarà un appoggio esterno di Forza Italia al nuovo Governo, ma una valutazione di volta in volta sui singoli provvedimenti. Nella nota diffusa ieri sera Berlusconi ha sottolineato che "non potremo certamente votare la fiducia, ma valuteremo in modo sereno e senza pregiudizi l'operato del Governo che eventualmente nascera'". La responsabilità della trattativa per la formazione dell'esecutivo, lascia intendere la nota di Berlusconi, è ora totalmente nelle mani di Lega e M5S: "Se questo governo non potesse nascere, nessuno potrà usarci come alibi di fronte all'incapacità, o all'impossibilità oggettiva, di trovare accordi fra forze politiche molto diverse". A proposito di Forza Italia non sembra oro tutto quel che luccica. "Noi non vogliamo sapere niente, non vogliamo sapere chi saranno i ministri, non vogliamo mettere nessun ministro, non vogliamo nessuna Presidenza di commissione. Noi vogliamo avere quello che si dice 'le mani libere'", così Licia Ronzulli, la deputata FI, tra i più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi. "Io non so chi abbia inventato l'espressione 'astensione benevola'. Non esiste. Cioé, certo che lo so, ma nessuno di noi ha parlato di astensione benevola". In altre parole, "Silvio Berlusconi non ha mai parlato di astensione benevola, che non so neanche cosa voglia dire tecnicamente". "Sta per accadere quello che era ovvio che accadesse", invece "hanno fatto perdere al Paese due mesi di tempo. Sono irresponsabili oltre che poco rispettosi delle istituzioni", ha reagito così, in un'intervista a Repubblica, Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato, all'intesa ritrovata tra M5s e Lega. Per quanto riguarda il Pd ha aggiunto: "Faremo opposizione dura però non preconcetta: se la futura maggioranza proponesse leggi affini al nostro programma, saremmo pronti anche a votarle. La distanza del Pd da queste forze è enorme e quindi non potevamo pensare a un progetto di Governo". In merito alla possibilità di primarie nel Pd, Marcucci spiega che "decideremo in assemblea verificando le posizioni nel partito e le proposte. Io penso sia importante mantenere il dna del Pd che è costituito dalle primarie. Non avendo la pressione di una tornata elettorale, mi pare si possa andare in tempi ragionevoli alle primarie".
tratto da italiaoggi.it

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