venerdì 18 febbraio 2011

Zucchetti “bacchetta” le banche di Lodi : Troppe le garanzie richieste per concedere credito alle imprese»

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  1. Gli imprenditori lodigiani? Lasciati soli ad affrontare la crisi, perché le banche non si sono di certo “fatte in quattro” per dar loro una mano. Il presidente della Camera di commercio di Lodi, Alessandro Zucchetti, intervistato da «BancaFinanza», il mensile specializzato nell’informazione economica che ha preparato un’inchiesta sui rapporti tra gli istituti di credito e le aziende, chiede agli istituti di credito di dare più opportunità alle aziende del territorio. «Gli aiuti agli imprenditori della provincia di Lodi sono arrivati - afferma Zucchetti -, ma non dal sistema bancario locale. Con la crisi, il loro atteggiamento da parte del sistema imprenditoriale è peggiorato sotto l’aspetto della concessione del credito. Le banche dovrebbero aprirsi di più, compiere uno sforzo maggiore, mettendo in campo le risorse necessarie per sostenere le imprese, soprattutto dal momento che anche a livello nazionale si sono rivelate più prudenti. Si tratta solo di andare incontro alle esigenze del sistema imprenditoriale. Negli ultimi tempi - aggiunge il presidente - i prestiti alle imprese legati ai Confidi sono cresciuti di oltre il 50 per cento, perchè a garantire è un soggetto terzo».Il problema è l’eccessiva mole di garanzie richiesta ai titolari di un’attività. Zucchetti riconosce che il dialogo tra i due diversi mondi c'è sempre stato, anche se oggi le banche applicano delle condizioni molto più vincolanti rispetto al passato: «A questo aggiungo che non sono nemmeno troppo negoziabili, inoltre i tempi di risposta sono cambiati: prima si avevano nell’arco di una settimana, ora si aspettano anche mesi».Le banche, però, si difendono dalle accuse e giurano di essersi impegnate a fondo per aiutare famiglie e imprese. Il direttore generale della Banca Popolare di Lodi, Luigi Negri, ha spiegato come, tramite l’adesione al Piano famiglie predisposto dall’Abi e il lancio dell’iniziativa “Sos famiglie”, sia stato possibile sostenere i lavoratori lodigiani in cassa integrazione, attraverso l’anticipazione della Cig; le famiglie, invece, hanno potuto contare sull’allungamento della durata dei mutui. «L’accesso al credito oggi non presenta difficoltà particolari rispetto al passato - commenta -. Le possibilità di reperire risorse per l’attività imprenditoriale hanno continuato a svilupparsi in direzione di prodotti più efficienti ed economici». La Laudense, invece, sottolinea di aver fatto tutto il possibile: la banca, guidata dal direttore Fabrizio Periti, ricorda di aver preso in considerazione tutte le iniziative organizzate dall’Abi, dalle associazioni dei consumatori e da quelle di categoria. «I criteri per analizzare le richieste - fa sapere l’istituto - non sono cambiati».Serafino Bassanetti, ai vertici della Banca di credito cooperativo Centropadana, non ha esitazioni: nonostante la crisi, si è fatto il possibile: «Da parte nostra - commenta - c’è stato come sempre il massimo impegno. Non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno a imprese, famiglie e artigiani, proprio come se la crisi non ci fosse, uno sforzo che ha richiesto un importante impegno alla banca». La Centropadana, come ricordato da un altro dei suoi numeri uno, Loris Callegari, ha aderito a tutte le moratorie, promosse da Governo, da prefettura e Provincia di Lodi, iniziative che riguardano l’anticipo della cassa integrazione; l’istituto ha firmato la convenzione che ha permesso di anticipare l’ammortizzatore sociale di sei mesi. E ha sottoscritto diversi accordi con associazioni territoriali e con la diocesi.Greta Boni

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