mercoledì 29 giugno 2011

Provveditorato di lodi verso la soppressione La Lega nord batte i pugni sul tavolo

La Lega picchia i pugni contro la soppressione del provveditorato di Lodi. Il gruppo consigliare provinciale del Carroccio ha presentato un ordine del giorno nel quale invita la giunta ad impegnarsi per scongiurare il pericolo che l’ufficio scolastico provinciale sia accorpato con quello di Cremona o Milano. «Vogliamo - recita l’ordine del giorno - che la giunta prosegua l’impegno già assunto verso il governo centrale con la lettera di protesta fatta in sinergia con il sindaco di Lodi, motivata e supportata dai fatti che ricadono direttamente sulle famiglie lodigiane con altre iniziative mirate nella direzione prospettata inizialmente». Il gruppo consigliare chiede che «venga convocato un tavolo di lavoro congiunto tra provincia e i rappresentanti di tutti i comuni (sindaci e assessori all’istruzione) e rappresentanti del corpo docente di ogni ordine e grado di scuola, per trovare tutte le sinergie possibili nel territorio». Tutti i genitori degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado, secondo la Lega, devono essere coinvolti «per agire sul territorio tramite un’assemblea pubblica». È importante che sappiano quali sono le ricadute «per le famiglie, nella vita quotidiana».L’annuncio della soppressione del provveditorato lodigiano era arrivata nei giorni scorsi, ma a prevederla potrebbe essere la bozza della finanziaria 2011, nell’ambito dei tagli previsti per il ministero dell’istruzione, e all’interno delle richieste avanzate dall’Unione europea. Proteste contro questa possibilità sono arrivate da tutte le parti, dal sindaco di Lodi Lorenzo Guerini al presidente della provincia Pietro Foroni. Ora anche la Lega fa sentire la sua voce: «La presenza del provveditorato - dicono i lumbard - ha costituito una conquista legata all’autonomia del territorio lodigiano e ha dato ottimi risultati gestionali per una qualità della scuola pubblica che nel Lodigiano risulta essere al terzo posto in graduatoria regionale. Auspichiamo che siano coinvolte in questa riflessione tutte le associazioni culturali presenti sul territorio e impegnate nello studio delle trasformazioni sociali della nostra provincia. Valutiamo opportuno che in questo momento di profonda crisi economica del nostro ente si agisca su altre fonti di spreco che non tolgano dei servizi di base essenziali per i cittadini lodigiani».C. V. tratto da il cittadino lodi

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