sabato 23 luglio 2011

CENTRALE E.ON RINNOVO AIA ?

Tavazzanon I comuni sono preoccupati, nei progetti di E.On sono sparite le compensazioni e il maxi parco fotovoltaico 
Centrale, la “palla” passa al ministero 
A Roma si discute il rinnovo dell’Autorizzazione ambientale 
Tavazzano Si torna al ministero per la centrale E.On di Tavazzano e Montanaso. Perché se la “tegola” della rinuncia all’investimento sul sito, con il conseguente azzeramento dei progetti per la costruzione del gruppo 9, e delle relative compensazioni economiche e ambientali, è arrivata nel Lodigiano nel marzo 2010, ora la palla passa a Roma. Sarà il ministero dell’Ambiente ad analizzare la documentazione per il rinnovo dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, in cui si prende atto del nuovo disegno della centrale. Il procedimento è stato avviato lo scorso 23 giugno, ma gli avvisi pubblici sulla nuova istruttoria sono arrivati solo il 5 luglio. Corposa la documentazione emessa dal colosso dell’energia, la cui premessa è quella «della rinuncia all’installazione del gruppo 9 e dell’abbandono dell’utilizzo dell’olio combustibile per l’alimentazione del gruppo 8», convertito all’uso esclusivo del gas naturale. Proprio per il gruppo 8, il futuro previsto, prima della rinuncia all’investimento, era quello di una graduale dismissione dell’attività, che sarebbe dovuta diventare definitiva entro il quinto anno dall'entrata in esercizio del gruppo 9. Futuro sospeso anche per il gruppo 7, gemello dell’8, allo stato attuale fermo. Nel rinnovo dell’Aia, dunque, E.On chiede al dicastero che non si modifichi nulla dell’impianto, con la produzione affidata ai gruppi a ciclo combinato 5 e 6 e all’unità tradizionale 8, che viene alimentato a gas naturale, ma che avrebbe dovuto finire in soffitta. Un ridimensionamento a cui, nei mesi scorsi, erano seguiti anche passi in nuove direzioni. Come l’interessamento della società E.On Climate & Renewables Italia srl, società che fa parte della multinazionale, ma opera in autonomia, a costruire un parco fotovoltaico da 3 megawatt nel cuore della centrale. Un investimento da 7 milioni di euro, presentato ai sindaci dei comuni di Montanaso e Tavazzano, di cui però si sono perse le tracce. Come sono “sparite” le laute compensazioni economiche che spettavano ai comuni lodigiani e alla provincia come risarcimento per la costruzione del gruppo 9.Restano invece le preoccupazioni degli enti locali sulle conseguenze che il cambio di passo porterà con sé. E non è escluso che il Lodigiano rivendichi gli impegni presi sul sito attraverso azioni legali. «Stiamo valutando con attenzione questa possibilità - ha detto in merito Luca Ferrari, sindaco di Montanaso, uno dei due comuni coinvolti - : noi non abbiamo avuto più contatti con E.On, ma personalmente avevo sollecitato più volte perché venisse riaperto il tavolo dell’Aia. La premessa del protocollo che abbiamo firmato era quella della compensazione ambientale. Ora mi chiedo cosa succede al gruppo 7? Se non viene utilizzato, deve essere demolito e la zona bonificata». Rossella Mungiello TRATTO DA IL CITTADINO LODI 

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