giovedì 15 settembre 2011

Modernizzazione del mondo del lavoro
Tra le misure in vigore da subito, con la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” della Manovra, quella dell’articolo 8 è una vera rivoluzione per l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La più importante innovazione riguarda la contrattazione in azienda e prevede i contratti di prossimità: intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale a maggioranza dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale che possono anche derogare alle disposizioni di legge o dei Ccnl per ottenere maggiore occupazione, qualità dei contratti di lavoro o anche per l’emersione del lavoro irregolare, incrementi di competitività e salario, la gestione delle crisi aziendali e occupazionali, l’adozione di forme di partecipazione dei lavoratori, per investimenti e avvio di nuove attività. Le deroghe possono riguardare mansioni, inquadramento, orario di lavoro, modalità di assunzione e conseguenze del recesso del rapporto di lavoro. È vero che bisogna tutelare al massimo i lavoratori, ma bisogna “modernizzare” anche per togliere quel blocco che alcune aziende hanno già per le crisi dei mercati oltre che per favorire l’ingresso dei giovani nel  mondo del lavoro. Non è sufficiente? È sperimentale? Vedremo gli effetti nella realtà produttiva quotidiana e le analisi statistiche concrete sulla attuazione di queste politiche nei prossimi mesi: una cosa è sicura, i contratti di secondo livello possono essere un potenziale positivo per i lavoratori che possono rivendicare alcuni benefits territoriali per particolari questioni aziendali o produttive, senza la pressione della massificazione ad ogni costo. Nel mondo globalizzato nel quale siamo bisogna tentare di stare almeno al passo della famosa o fumosa “competitività”, non basta solo fare cortei di protesta o assemblee pubbliche delle associazioni di categoria, servono sperimentazioni serie e ponderate che facciano collimare gli interessi di tutti: aziende, lavoratori e benefici economici diffusi nei territori senza penalizzare le fasce più deboli del circuito, cioè i lavoratori. Aprirsi al confronto senza paura, vuol dire essere lungimiranti e positivi nell’affrontare una crisi che merita risposte adeguate.
Alfredo Ferrari
Consigliere provinciale di Lodi
Lega Nord       
Settembre 2011

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.