sabato 22 ottobre 2011

Rifondazione e Pd sono ai ferri corti NEL LODIGIANO

Chiederanno una verifica politica complessiva al Pd. Se non si arriverà a un nulla di fatto Rifondazione comunista uscirà dalla coalizione. La questione del Consorzio e della mancata nomina, precedentemente concordata con il Partito democratico, di Antonio Bagnaschi, ex assessore provinciale al consorzio, è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. A Bagnaschi, infatti, il Pd ha preferito Cesare Rossi, ex direttore prima e presidente poi del Mosaico, che se n’è andato dalla cooperativa, alcuni anni fa, sbattendo la porta. Secondo indiscrezioni, ad aver determinato il cambio dei giochi, all’interno del Pd, sarebbe stata la sinistra di Casale con Gianfranco Concordati e Federico Moro. A ingolosire, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe stata anche la vicinanza di Rossi a Sel e la possibilità quindi per il Pd di guardare da quella parte. Dura la reazione di una parte del mondo della cooperazione sociale: da qui, infatti, è arrivata la richiesta di ragionare sui criteri che hanno portato alla nomina dei consiglieri. «Per quanto ci riguarda - commenta il segretario di Rifondazione comunista Andrea Viani - abbiamo deciso di fare una verifica complessiva con il Pd per ché le ultime sue scelte aprono continue contrapposizioni con le nostre posizioni. Prima ancora di questa vicenda della nomina del nuovo Cda del consorzio era aperta una questione su due problemi: lo sviluppo del consorzio finalizzato a un suo intervento in campo socio sanitario, per esempio con la gestione della Rsa di Codogno e dell’hospice. Noi avevamo spinto in questa direzione, ma il Pd non era d’accordo. E poi il problema del Piano di zona. L’anno scorso il bilancio del consorzio ha retto perché una quota delle risorse sono state attinte proprio dal Piano di zona. La logica di adesso era di far diventare il consorzio capofila del Piano di zona per assumere tutte le risorse, ma noi non eravamo d’accordo. C’è una parte del Pd che sul socio-sanitario manca di strategia». La verifica dell’impianto generale è necessaria, secondo Viani. «Altrimenti - commenta - ad ogni piè sospinto sorgono dei problemi. Non si può andare avanti così. Prima delle elezioni di Lodi e delle provinciali (che hanno portato alla vittoria di Osvaldo Felissari, ndr), avevamo fato degli accordi precisi con il Pd, sul sistema socio sanitario e sui servizi idrici integrati. Bagnaschi, infatti, era diventato assessore al Consorzio e a Sal. L’accordo era chiaro, ora la situazione si è deteriorata. Urge un confronto su tutte le partite. Se si va avanti con l’alleanza, bisogna valutarne i termini. Sulla base dell’incontro, poi decideremo».Cristina Vercellone TRATTO DA IL CITTADINO LODI

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