domenica 13 novembre 2011

Distretto del latte, un “treno” anti crisi nel lodigiano

Undici società rappresentative di 600 stalle lombarde, sede a Lodi e agenda indirizzata su priorità come ricerca, innovazione ed internazionalizzazione, con l’obiettivo di arrivare a determinare un prezzo del latte su base indicizzata. Questo è il Distretto del latte della Lombardia, «un treno ad alta velocità per l’economia agricola lombarda, e dunque lodigiana», come ha sottolineato Luigi Cattaneo che del Distretto del latte è presidente. L’occasione si è avuta ieri al convegno di apertura della Fiera tenutosi all’Itas Tosi proprio sul tema “Distretto del latte: attese e prospettive”.Accanto alla preside Vanna Alquati, al provveditore Giuseppe Bonelli e al professor Giuseppe Losi, sono intervenuti il vicepresidente di Regione Lombardia Andrea Gibelli e l’assessore regionale all’agricoltura Giulio De Capitani. Rivolgendosi agli studenti presenti in platea, Gibelli è andato dritto al sodo: «Scopo del distretto è portare il nostro latte sempre più lontano e creare quante più opportunità per chi, come voi, si occuperà di agricoltura. Per fare questo serve fare squadra e saper unire agricoltura ad industria». Efficace l’augurio rivolto a chi si occuperà di agricoltura, ovvero quello di avere sempre di più «scarpe sporche di terra ma un apparecchio tecnologico sempre nelle mani. Dal distretto del latte - ha detto Gibelli - escano agricoltori capaci di usare badile e Ipad». La capacità di fare sistema dei distretti agricoli è stata sottolineata anche da De Capitani, che ha delineato ombre e luci degli scenari futuri in agricoltura: «Graveranno le scelte della politica agricola comunitaria del 2014-2020, che preannunciano un pesante taglio dei fondi girati all’Italia, anche a causa dell’ingresso di nuove nazioni che non hanno però la nostra stessa economia. Il dato positivo? I mille giovani imprenditori agricoli che hanno usufruito dei 32 milioni di euro del Piano di sviluppo rurale per aprire nuove aziende». Al convegno hanno partecipato il presidente della Provincia Pietro Foroni, l’assessore provinciale all’agricoltura Matteo Boneschi e il sindaco di Codogno Vincenzo Ceretti. «Il Lodigiano ha nella sua pelle un Dna agricolo: se ne abbia sempre più consapevolezza e si affrontino con fiducia le sfide che attendono il nostro territorio», ha detto Foroni, a cui ha fatto eco Boneschi, pronto a sottolineare l’importanza dei distretti agricoli «che mettono attorno ad uno stesso tavolo gli attori di tutta la filiera».L’intervento del sindaco di Codogno Ceretti è stato soprattutto di sprone agli studenti: «Codogno ha nella sua storia realtà imprenditoriali “pioniere” nell’imprenditoria agricola. Siate anche voi “pionieri” affrontando le sfide future che attendono l’agricoltura». Luisa Luccini  tratto da il cittadino lodi

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