È scoppiata l’ennesima “diatriba” tra Turano e la centrale di Sorgenia. Dal municipio guidato dal sindaco Umberto Ciampetti è partito un procedimento di verifica nei confronti del colosso dell’energia e, in particolare, nei confronti delle opere di urbanizzazione che la società ha realizzato nell’area ex Gulf: strade, illuminazione e un impianto di depurazione, tutti interventi connessi all’impianto.
I controlli sono partiti a causa di presunte irregolarità nei lavori di realizzazione della centrale elettrica, sollevate in una nota dal geometra Bruno Giuseppe Boschiroli, consigliere di amministrazione della società Kumosar, che possiede una parte di terreno nella zona.
Sorgenia ribadisce la totale estraneità rispetto ai problemi segnalati, bollati come illazioni infondate. Proprio per questo motivo ha già preso carta e penna per spiegare qual è la posizione del gruppo, sottolineando che l’accusa in base alla quale «gli inerti scavati sui terreni di proprietà della Kumosar sarebbero poi stati illegittimamente utilizzati per la realizzazione dell’impianto» non corrisponde al vero. I vertici puntualizzano inoltre che tutte le operazioni portate a termine per costruire la centrale hanno avuto la supervisione dell’Arpa e degli enti competenti, nella massima regolarità.
Non solo, il colosso dell’energia potrebbe decidere di portare l’intera vicenda in tribunale, nel caso in cui non fosse fatta chiarezza: Kumosar e il geometra Boschiroli sarebbero ritenuti responsabili nei confronti di Sorgenia «per non aver debitamente vigilato tanto sui terreni nella disponibilità di Kumosar quanto sui lavori (gli scavi) effettuati su tali terreni per conto della medesima», si spiega nella comunicazione inviata dal gruppo di De Benedetti ai diretti interessati.
A questo punto, però, il collaudo delle opere di urbanizzazione resta in sospeso, un aspetto sottolineato da Sorgenia nella missiva spedita anche all’attenzione dei comuni. «È verosimile che il rilascio del dovuto certificato di collaudo finale delle opere di urbanizzazione subisca un ulteriore ritardo a oggi non prevedibile e totalmente al di fuori di ogni nostro controllo - osserva nella lettera l’amministratore delegato, l’ingegner Alberto Bigi -. Qualora da questo ritardo derivasse qualsivoglia costo o danno alla scrivente (Sorgenia, ndr), sarà nostra cura tutelare i nostri diritti nelle sedi competenti per ottenere il ristoro dei danni e costi patiti». Gli uffici del municipio di Turano prenderanno in esame tutti i documenti nei prossimi giorni per poter poi esprimere una valutazione. Il colosso dell’energia, in virtù dello spirito di collaborazione manifestato nel corso delle complesse procedure, invita le due amministrazioni pubbliche (Turano e Bertonico) a fare tutto ciò che è in loro potere per accertare l’infondatezza delle osservazioni presentate, al fine di mettere in tasca il più presto possibile il certificato di collaudo.
La storia tra Turano e Sorgenia è costellata da colpi di scena, il Comune non ha mai aderito alla convenzione siglata tra la società, la Provincia di Lodi e le altre amministrazioni del Lodigiano: in passato aveva deciso di ottenere le compensazioni giocando la partita in solitaria e chiedendo 22 milioni di euro in opere di urbanizzazione. Inoltre, poco prima dell’inaugurazione dell’attività da parte del gigante dell’energia, aveva approvato una delibera per chiedere la riduzione delle emissioni di azoto e l’installazione di due nuove tecnologie.
Greta Boni
TRATTO DA IL CITTADINO DI LODI
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.