giovedì 15 marzo 2012

Le tasse locali si mangiano la busta paga nel lodigiano

a castiglione d'adda siamo al massimo delle tasse . ricordare ........

Busta paga di marzo più leggera per i lavoratori dipendenti. Colpa del conguaglio dell’addizionale regionale Irpef e dell’acconto del 30% sull’addizionale comunale che cominceranno a far sentire i loro effetti proprio dal prossimo stipendio. Poiché le trattenute in busta potranno essere effettuate in più rate, da marzo a novembre, l’effetto dell’impennata delle imposte locali sarà spalmato su più mesi e in parte non è ancora valutabile nella sua interezza. Quasi tutte le amministrazioni del Lodigiano e del Sudmilano non hanno infatti ancora stabilito l’entità delle aliquote sulle quali calcolare l’addizionale comunale 2012, che potranno essere modificate sino al 30 giugno. Le decisioni saranno evidentemente prese in sede di computo del bilancio di previsione ed è probabile, alla luce dei sempre più pesanti tagli dei trasferimenti totali, che molti comuni scelgano di ritoccare le aliquote al rialzo.ADDIZIONALE REGIONALEA determinare l’effetto più pesante sui bilanci familiari sarà la prima delle due voci d’imposta. L’art. 28, comma 1 del DL n. 201/2011 (il cosiddetto decreto “salva Italia” del governo Monti), ha infatti stabilito l’aumento dell’aliquota base dell’addizionale regionale Irpef di 0,33 punti percentuali, portandola dallo 0,9 per cento all’1,23. All’aliquota base stabilita a livello nazionale vanno poi sommate le addizionali aggiuntive decise dalle singole Regioni entro il limite di un ulteriore 0,5 per cento. Tali incrementi decorrono dall’anno d’imposta 2011: sono insomma in qualche modo retroattivi, appesantendo il conguaglio di marzo che già verrà calcolato secondo le nuove aliquote maggiorate.La regione Lombardia, in particolare, ha stabilito a questo proposito per l’anno 2011 l’applicazione di aliquote progressive dell’1,23% fino ad un reddito di 15.493,71 euro, dell’1,63% fino a 30.987,41 euro e dell’1,73% per redditi superiori. Tutte le aliquote sono state dunque aumentate dello 0,33% rispetto al 2010.Per l’anno d’imposta 2012 le aliquote sono state invece fissate in relazione agli scaglioni statali applicati al calcolo dell’Irpef: 1,23% fino a 15mila euro, 1,58% fino a 28mila, 1,73% per redditi superiori.ADDIZIONALI COMUNALILa legge n. 148/2011 (la cosiddetta “manovra di Ferragosto” firmata Tremonti-Berlusconi) ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di deliberare, a partire dal 2012, aumenti dell’addizionale fino al raggiungimento di un’aliquota massima complessiva pari allo 0,8 per cento, possibilità che era stata “congelata” nel 2008 dallo stesso Tremonti. L’aumento potrà interessare l’acconto del 30%, da versarsi a partire dal corrente mese di marzo e fino a novembre, solo nel caso che le relative delibere siano state pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze entro lo scorso 20 dicembre, secondo quanto disposto dal decreto “salva Italia” del governo Monti. In caso contrario le eventuali nuove aliquote verranno applicate in sede di saldo dell’imposta, nel marzo del 2013, purché deliberate e comunicate entro il termine di approvazione del bilancio di previsione 2012, al momento prorogato al 30 giugno.Ai comuni viene inoltre riconosciuta la possibilità di introdurre aliquote progressive differenziate a seconda degli scaglioni di reddito Irpef e di fissare soglie di esenzione in base a specifici requisiti reddituali.NEL LODIGIANOTra i 61 Comuni della provincia di Lodi soltanto Comazzo ha deliberato entro il termine del 20 dicembre 2012 l’incremento dell’aliquota, portandola dallo 0,5 allo 0,7 per cento. Tale nuova aliquota potrà perciò essere applicata già all’acconto del 30%, con decorrenza dal mese di marzo. Sant’Angelo Lodigiano e Casaletto hanno invece pubblicato in gennaio la delibera con la quale confermano le aliquote già applicate nel 2011. Tutti gli altri comuni devono ancora formalmente decidere, per cui utilizzeranno per il computo dell’acconto le aliquote in vigore lo scorso anno.Da segnalare a tal proposito che solo 3 Comuni su 61 hanno applicato nel 2011 l’aliquota massima dello 0,8%: sono Boffalora d’Adda, Borghetto Lodigiano e Castiglione d’Adda. Sono invece ben 7 quelli che hanno deciso di non far pagare l’addizionale ai propri contribuenti: Guardamiglio, Montanaso, Pieve Fissiraga, Salerano, San Rocco al Porto, Villanova del Sillaro e Terranova dei Passerini. Il capoluogo Lodi ha applicato l’aliquota dello 0,2%. Sono infine 13 i Comuni che hanno provveduto a disporre soglie di esenzione, cioè limiti di reddito sotto i quali il pagamento dell’addizionale non viene richiesto. Tali limiti sono oltremodo variabili e vanno dai 6.500 euro di Tavazzano, ai 7.500 di Galgagnano, San Martino in Strada e Zelo, agli 8.000 di Brembio e Caselle Lurani, agli 8.500 di Ossago fino ai 10mila di Abbadia Cerreto, Casalpusterlengo, Castiraga Vidardo, Cervignano e Crespiatica. Solo Cavenago ha introdotto una doppia soglia di esenzione: di 7.500 euro quella per così dire ordinaria, che sale a 7.750 per i contribuenti over 75.NEL SUDMILANONessuno dei Comuni del Sudmilano ha deliberato entro il 20 dicembre la modifica dell’aliquota dell’addizionale, per cui tutte le amministrazioni conteggeranno l’acconto sulla base di quella applicata nel 2011. Nessuno ha stabilito l’addizionale nella misura massima, il Comune che più vi si avvicina è San Donato con lo 0,75%; tutti però l’hanno applicata, compreso Vizzolo che l’ha fissata allo 0,13%, la più bassa della zona. Cerro al Lambro, la cui aliquota nel 2011 era dello 0,3%, ha però imboccato (con delibera del 30 gennaio 2012, pubblicata sul sito del Ministero il 13 febbraio) la strada della tassazione progressiva, con aliquote differenti per differenti scaglioni di reddito: 0,3% fino a 15.000 euro, 0,6 fino a 28.000, 0,7 fino a 55mila, 0,75 fino a 75.000, 0,8 per redditi superiori. Essendo il provvedimento di gennaio, tali aliquote saranno applicate in sede di saldo.Quanto alle esenzioni, solo tre Comuni le hanno introdotte: la soglia più elevata riguarda Peschiera Borromeo dove l’addizionale non è dovuta per i redditi fino a 15.000 euro; a Carpiano l’esenzione è attiva fino a 13.200 euro, a Colturano fino a 9.000.CONCLUSIONIOra la palla passa ai sindaci, per i quali far quadrare i conti è sempre più difficile. La leva fiscale nelle loro mani non riguarda soltanto l’Irpef, ma anche la nuova Imu per la quale sono chiamati a decisioni ugualmente complesse. Sono due aspetti della stessa questione, che andranno contemperati secondo una linea di massimo equilibrio. Di certo resta all’orizzonte l’ennesimo salasso per le tasche dei cittadini.Aldo Papagni  tratto da il cttadino lodi
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parte b-
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Prelievo Irpef al massimo per tre Comuni del territorio e uno del Sudmilano. Ad adottare l’addizionale più alta sono le amministrazioni di Borghetto, Boffalora e Castiglione. I cittadini dovranno girare agli enti locali lo 0,8 per cento del proprio reddito. Cerro al Lambro ha invece approvato un sistema di cinque aliquote progressive sulla tassa delle persone fisiche che arriva fino al tetto massimo (dallo 0,3 allo 0,8 per cento). Per il municipio di Boffalora è intervenuto il sindaco, Livio Bossi: «L’addizionale è ferma a quel livello dal primo gennaio del 2007. Al momento non ci sono alternative. Questo è il frutto di una situazione che abbiamo ereditato. Dobbiamo infatti pagare ingenti quote di rimborso di mutui». Per il Comune di Castiglione sono in corso delle valutazioni sulla manovra delle entrate per il bilancio dell’ente. «L’aliquota Irpef? Stiamo facendo delle valutazioni sul futuro - ha spiegato il vice sindaco, Pietro Cremonesi -. Questa giunta è stata nominata nel 2007, allora l’addizionale era dello 0,5 per cento. Noi abbiamo dovuto portarla a 0,8 per cento, questo per pagare gli arretrati». Il tetto massimo della tassazione Irpef è stato deciso anche dal municipio di Borghetto, guidato da Franco Rossi: «Siamo a quella quota da circa quattro anni. E per ora non abbiamo intenzione di ridurre l’aliquota». Nel Sudmilano invece l’amministrazione di Cerro al Lambro ha scelto di utilizzare un sistema di progressività anche per l’addizionale Irpef, ovvero chi ha un reddito più alto paga di più. «È un principio sancito dalla Carta costituzionale, che stabilisce che chi più ha, più è giusto che contribuisca per la comunità - afferma il sindaco, Marco Sassi -. Per noi sarebbe stato più comodo trovare un’aliquota unica e applicarla in maniera indiscriminata. Ma la differenziazione delle aliquote ci è sembrata una forma più equa per tutti. L’abbiamo adottata a dicembre con il bilancio di previsione. Lo scaglione più alto paga fino allo 0,8 per cento».

parte c
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