martedì 15 marzo 2011

UPL DOCUMENTO SUL FEDERALISMO DELLE PROVINCE LOMBARDE

Documento Upl sullo schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario”

PREMESSA

Lo schema del decreto legislativo è stato approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 7 ottobre 2010 ed inviato, il 12 ottobre 2010, alle Regioni ed agli Enti locali.

L'Assemblea Generale UPL, riunita a Milano il 22 novembre 2010, nel richiedere al Governo una rapida attuazione della legge delega sul federalismo fiscale e nell’esaminare il decreto riguardante la fiscalità delle Province, formulava alcune osservazioni e richieste, chiedendo in particolare la compartecipazione al gettito di un grande tributo erariale.

Successivamente, la Conferenza Unificata, nella seduta del 16 dicembre 2010, sanciva l’Intesa sullo schema in questione, accogliendo alcune richieste del sistema Province – specialmente la compartecipazione all’Irpef anziché all’accisa sulla benzina – che l’Unione delle Province italiane (e come detto anche Upl) avevano formulato.

Il 17 febbraio si svolgeva un’audizione presso la Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale (la cosiddetta “Commissione Bicamerale”), presenti i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni.
Il 2 marzo 2011 si svolgeva l’audizione del Presidente della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (COPAFF), Prof. Luca Antonini, presso la Commissione Bicamerale, che faceva il punto della situazione sulla nuova  autonomia impositiva di Regioni e Province.

Il 3 marzo una delegazione dell’Upi composta tra gli altri dal Presidente della Provincia di Varese (Vicepresidente vicario dell’Upi) Dario Galli incontrava il Ministro Calderoli, sollecitando alcune necessità: una territorializzazione della compartecipazione Irpef, ripetendo la volontà di operare sulle dimensioni virtuose di territori che possono esprimere di più in termini fiscali”; una fiscalizzazione dei trasferimenti (1,7 miliardi di euro) dalle Regioni alle Province e tra Stato e Regioni (400 milioni); la neutralizzazione dei tagli di 500 milioni effettuati dall’ultima manovra finanziaria”.

Il 4 marzo il Consiglio Direttivo Upl, riunito a Milano in preparazione del Consiglio delle autonomie locali, dava mandato al Presidente Upl Leonardo Carioni di chiedere anche come Province lombarde, un incontro urgente al Ministro Calderoli.

Il 9 marzo la Commissione Bicamerale decideva di prorogare il termine per il parere sul decreto dall’11 al 23 marzo, mentre anche il Consiglio Direttivo Upi riunito a Bari il 10 marzo, approvava un Ordine del Giorno con il quale richiedeva un nuovo incontro urgente al Ministro Calderoli, “per riportare sul piano della dialettica politica il confronto tecnico che in questi giorni si sta tenendo nel tavolo di lavoro tra Governo e Province”.

IL TESTO ATTUALE DELLO SCHEMA DI DECRETO

Nella relazione della COPAFF si sottolinea come, per quanto riguarda le Province, il testo del decreto attui una razionalizzazione del quadro esistente, correggendo alcune improprie stratificazioni, come quella dell’addizionale provinciale all’energia elettrica, fonte di inutili complicazioni di gestione, e dell’attuale compartecipazione provinciale all’IRPEF, ormai ridotta ad un mero trasferimento statale.

In particolare, a decorrere dall’anno 2012, l'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, costituisce tributo proprio derivato delle Province, con aliquota pari al 12,5 per cento (1.832 milioni di euro per l’anno 2008) e con la possibilità per le Province di aumentare o diminuire l’aliquota in misura non superiore a 2,5 punti percentuali dal 2014.

Resta attribuita alle Province l’imposta provinciale di trascrizione con le modalità previste dalla vigente normativa (1.041 milioni di euro per l’anno 2008); la riscossione dovrà essere effettuata e versata dall’Aci senza oneri per le Province.

Alle Province viene poi attribuita una compartecipazione all’IRPEF in misura tale da compensare i trasferimenti statali aventi carattere di generalità e permanenza soppressi (720 milioni di euro per il 2012 e 732 milioni di euro per il 2013) a decorrere dall’anno 2012 (la cui individuazione è demandata ad un apposito DPCM, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali), oltre alla soppressa addizionale provinciale all’energia elettrica (788 milioni di euro).
Il gettito della predetta compartecipazione alimenterà un Fondo sperimentale di riequilibrio, istituito a decorrere dall’anno 2012, per realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata l’attribuzione alle Province dell’autonomia di entrata.
Pertanto, la compartecipazione all’IRPEF da riconoscere alle Province viene valutata in circa 1,5 miliardi di euro.

Sui tributi propri delle Province vengono anche individuate le formule opportune per consentire il contrasto all’evasione fiscale, prevedendo da un lato che l’Agenzia delle Entrate definisca un nuovo modello di dichiarazioni dei redditi per le compagnie assicuratrici con l’obbligatorietà della segnalazione degli importi annualmente versati alle Province, dall’altro che ai fini della realizzazione delle proprie politiche tributarie, le Province accedano, senza oneri aggiuntivi, alle banche dati del Pubblico Registro Automobilistico e della Motorizzazione Civile.

Infine, il decreto prevede che a decorrere dall’anno 2017, venga istituito un fondo perequativo nel bilancio statale, con indicazione separata degli stanziamenti per i comuni e per le province, a titolo di concorso per il finanziamento, sulla base dei fabbisogni standard, delle funzioni fondamentali svolte dai predetti enti. La stessa disposizione prevede, inoltre, che ciascuna Regione istituisca nel proprio bilancio
due fondi, uno per i comuni e l’altro per le province, alimentati dal predetto fondo.
La ripartizione del fondo perequativo dovrà avvenire utilizzando indicatori di fabbisogno finanziario ed indicatori di fabbisogno infrastrutturale.

Ciascuna Regione assicura la soppressione, a decorrere dall’anno 2012, dei trasferimenti regionali di parte corrente diretti al finanziamento delle spese delle Province e determina con atto amministrativo, previo accordo concluso in sede di Consiglio delle autonomie locali, d’intesa con le Province del proprio territorio, una compartecipazione alla tassa automobilistica, istituendo, per realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata l’attribuzione alle Province dell’autonomia di entrata, un Fondo sperimentale regionale di riequilibrio e stabilendo modalità di riparto e quote del gettito anno per anno devolute alle singole Province, previo accordo con esse.
                                              

LE RICHIESTE DELLE PROVINCE LOMBARDE GIA’ ACCOLTE

Il Consiglio Direttivo Upl, nel constatare con soddisfazione che alcune richieste sono già state accolte, in particolare:

  • Il riconoscimento dell’autonomia tributaria di tutte le Province attraverso la riconduzione in capo ad esse dei tributi sul trasporto su gomma e la previsione di una compartecipazione al gettito di un grande tributo erariale;

  • L’accesso alle banche dati dei tributi provinciali, disponendo della banca dati del Pra e della Motorizzazione civile, senza dover ricorrere alle convenzioni assai onerose con l’ACI per poter gestire l’Ipt;

  • L’attivazione di un’ulteriore compartecipazione che garantisca il livello dei trasferimenti che si andranno a sopprimere, laddove, in relazione alla procedure di attribuzione delle aliquote di compartecipazione della tassa automobilistica, il gettito non copra l’ammontare dei trasferimenti regionali erogati (sia correnti che in conto capitale);

  • Il rafforzamento dell’autonomia tributaria e la semplificazione del sistema.


LE NUOVE RICHIESTE DELLE PROVINCE LOMBARDE

Le Province lombarde, in via preliminare, chiedono:

  • L’introduzione di un meccanismo di riequilibrio per le Province che restituiscono annualmente all’erario una quota delle proprie entrate tributarie, prevedendo a breve termine una moratoria delle restituzioni e ovviamente, a partire dal 2012 con il nuovo sistema fiscale, l’azzeramento dei trasferimenti dalle Province allo Stato;

Le Province lombarde, inoltre chiedono:

  • L’attribuzione diretta, per ciascuna Provincia, di una percentuale congrua, stimabile attorno al 2%, dell’ammontare dell’IRPEF netta riferibile al proprio territorio, senza cui non si può parlare di vero federalismo;

  • La conferma del tributo ambientale attualmente riscosso quale addizionale a TARSU/TIA o in alternativa che l’attuale gettito sia compreso nella percentuale alla compartecipazione all’IRPEF;

  • La copertura integrale delle funzioni fondamentali delle Province in modo che i tagli dei trasferimenti non siano considerati nella fase di trasformazione della finanza derivata in autonomia finanziaria degli enti locali, compreso l’azzeramento degli importi da restituire allo Stato per il personale ex ATA, in relazione al nuovo ordinamento;

  • La compartecipazione ai tributi regionali per coprire integralmente, oltre alle spese correnti, anche le spese in conto capitale delle funzioni trasferite dalle Regioni alle Province;

  • La soluzione alla mancanza di contestualità tra la soppressione dei trasferimenti statali alle Regioni, riguardanti ovviamente anche le funzioni degli enti locali, e la soppressione e la fiscalizzazione dei trasferimenti stessi agli enti locali: si deve garantire il doppio passaggio contestuale per evitare che nel 2013, non essendo più tali risorse iscritte nei bilanci regionali, non vengano fiscalizzati i trasferimenti agli enti locali;

  • Una soluzione ai residui perenti agli effetti amministrativi, dei trasferimenti erariali dovuti agli enti locali dal 1999 come riconosciuto anche dalla Copaff nella relazione al Governo il 30 giugno (che coinvolgono 94 Province ed assommano a 3,1 miliardi di euro, di cui 2,6 miliardi per le Province delle regioni a statuto ordinario) con un piano pluriennale di rientro con tempi definiti e soprattutto coerenti con le fase di avvio del federalismo fiscale, affinché il nuovo sistema finanziario non debba partire trascinando con sé partite finanziarie pregresse e non più giustificabili nel nuovo assetto tributario.

Con l’occasione, infine, le Province lombarde ribadiscono infine al Governo le seguenti esigenze:

  • L’attuazione dell’accordo sancito con il Governo e nella Conferenza unificata del luglio scorso per giungere alla revisione del patto di stabilità per il triennio 2011-2013, in modo da renderlo più sostenibile e equilibrato e per consentire alle Province di raggiungere i previsti obiettivi di contribuzione alla riduzione della spesa pubblica, senza penalizzare i servizi e gli investimenti essenziali per i territori, coniugando il rigore dei conti pubblici con la necessaria attività infrastrutturale e di servizio;

  • La richiesta di poter ampliare al 4%, nel 2011, la quota di residui passivi per interventi di parte capitale, per liberare risorse pari a 300 milioni di euro da immettere immediatamente nel circuito economico del Paese, utili al tessuto produttivo e sostenere le economie delle imprese;

  • L’alleggerimento dei tagli operati sui trasferimenti alle Province (150 anziché 300 milioni per il 2011 e 350 anziché 500 dal 2012), per garantire risorse adeguate per l’edilizia scolastica, la viabilità provinciale, il trasporto pubblico locale, la sicurezza dei territori e lo sviluppo locale;

  • L’esclusione specifica, dal patto di stabilità, delle spese per interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e messa in sicurezza dell’edilizia scolastica, nonché delle spese per interventi stradali di ripristino a seguito di eventi di calamità naturale;

  • L’esclusione dal calcolo delle riduzioni delle spese di personale di quelle relative ai rinnovi contrattuali e al personale trasferito per funzioni conferite o delegate;

  • Il versamento degli ecoincentivi 2003, già quantificati ed ancora presenti come residui attivi nei bilanci degli enti da oltre 7 anni;

  • La revisione dell’applicazione del patto di stabilità per la Provincia di Milano, in funzione della non applicazione dello stesso alla Provincia di Monza e della Brianza, così come previsto dalla legge.


Milano, 14 marzo 2011




Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.