domenica 15 maggio 2011

La Bpl ingloba Crema e Cremona

È arrivato nella tarda serata di giovedì il via libera ufficiale dei consigli di amministrazione della Banca Popolare di Crema e della Banca Popolare di Cremona alla fusione all’interno della Banca Popolare di Lodi. Ieri è arrivato anche il via libera dei consigli di sorveglianza e di gestione del Banco Popolare. Il progetto di crescita della Bpl dunque può finalmente trovare piena realizzazione. Entro la fine dell’anno la Bpl “allargata” dovrebbe essere a regime. All’interno del nuovo consiglio di amministrazione della Popolare di Lodi (che potrebbe essere di 14 componenti) siederanno tre consiglieri espressione dei territori di Crema e Cremona. Uno di nomina cremasca, uno di nomina cremonese e uno di nomina comune. Sicura, per ora, dovrebbe essere la presenza del cremasco Giorgio Olmo. La Bpl “allargata” sarà guidata da Lodi. Crema e Cremona saranno raggruppate sotto un’unica maxi “area territoriale”. Nei prossimi giorni partiranno le operazioni per il trasferimento delle filiali delle banche inglobate sotto l’ombrello della Popolare di Lodi. Ma considerando che alcune delle filiali della Crema e della Cremona saranno nel frattempo cedute ad altre banche del gruppo Banco Popolare, il pacchetto di sportelli in arrivo alla Bpl potrebbe alla fine subire una “cura dimagrante”. La fusione diventerà efficace dal 28 novembre 2011. il banco presenta i contiIl via libera della capogruppo al progetto di fusione delle Pop Crema e Cremona è arrivato nel giorno in cui sono stati approvati anche i conti del primo trimestre 2011. Il Banco Popolare ha chiuso i primi tre mesi del 2011 facendo registrare un utile netto consolidato di 60 milioni di euro: l’utile netto del Banco “stand alone” è di 80,8 milioni di euro, Banca Italease ha invece chiuso i conti con una perdita di 20,8 milioni. Dal punto di vista delle masse amministrate, al 31 marzo 2011 la raccolta diretta ha raggiunto 104,8 miliardi di euro (+ 0,2 per cento rispetto al 31 dicembre 2010, + 1,4 per cento rispetto al 31 marzo 2010). Analizzando il dato, la raccolta da famiglie e piccole imprese mostra un incremento del 2,1 per cento rispetto a inizio anno e del 2,7 per cento rispetto al 31 marzo 2010. Gli impieghi lordi al 31 marzo 2011 ammontano a 100,7 miliardi di euro, in crescita del 2,2 per cento rispetto a inizio anno e dell’1,8 per cento rispetto al 31 marzo 2010. Il dato scomposto indica che nel primo trimestre la crescita degli impieghi si è concentrata su famiglie e piccole imprese: rispettivamente + 5,1 e + 2,3 per cento. Le esposizioni lorde deteriorate al 31 marzo 2011 raggiungono 13,5 miliardi di euro, in crescita del 4,5 per cento rispetto a inizio anno. Il margine di interesse si attesta a 445,7 milioni di euro (- 6,6 per cento rispetto al primo trimestre 2010): la flessione è dovuta ai bassi tassi di mercato e alla conseguente riduzione degli spread medi applicati alla clientela. «I ratio patrimoniali - ha affermato il consigliere delegato Pierfrancesco Saviotti - registrano un netto miglioramento rispetto al 31 dicembre 2010». Saviotti durante la presentazione dei dati ha anche fornito il quadro delle fuoriuscite di personale dal gruppo. Nel 2010 sono state 412, nel 2011 se ne stimano 438 (194 entro il 30 giugno), nel 2012 si prevedono 300 uscite, che saliranno a 350 nel 2013. «Tra 2010 e 2013 stimiamo 1500 uscite», ha concluso Saviotti. parte il valzer delle filiali Sempre ieri il consiglio di sorveglianza del Banco ha approvato il progetto di riarticolazione delle filiali del gruppo. Entro la fine del 2011 è previsto il trasferimento di 161 filiali da una banca all’altra del gruppo. L’obiettivo è arrivare ad avere un solo marchio in ogni comune in cui il Banco è presente. «Al termine del piano - hanno spiegato ieri i vertici del Banco - si stima la permanenza di sovrapposizioni territoriali per 85 filiali, la cui chiusura sarà valutata accuratamente». La Banca Popolare di Lodi perderà 49 filiali (che saranno cedute ad altre banche del gruppo), ne riceverà invece 55. La Popolare di Cremona perderà 23 filiali, la Popolare di Crema invece 8. Queste due banche, come detto, entreranno a far parte della Bpl. A conclusione del piano di riarticolazione, il gruppo Banco Popolare avrà cinque banche territoriali: Banca Popolare di Lodi, Banca Popolare di Verona, Banca Popolare di Novara, Cassa di risparmio di Lucca, Pisa, Livorno e Credito Bergamasco. Lorenzo Rinaldi - il cittadino lodi

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