lunedì 6 giugno 2011

consumo di suolo: La Provincia commenta i dati europei: «Colpa del malgoverno della sinistra»

Stop al consumo di suolo? Non proprio. Nuovi insediamenti produttivi «ci saranno, e sarebbe delittuoso bloccarli, visto che sono il motore dell’economia», ma per il via libera di Palazzo San Cristoforo «dovranno sottostare a requisiti inderogabili: essere concentrati in zone infrastrutturate, con arterie stradali in grado di sostenere il traffico generato». Meglio se concentrati in aree già compromesse. Sulla “paletta rossa“ della Commissione Europea, che inserisce il Lodigiano ai primi posti in Europa per il consumo di suolo, sulla base delle rilevazioni del 2006, arrivano i primi commenti di chi siede oggi al governo della Provincia. E se appunto per l’assessore Nancy Capezzera, competente all’urbanistica e alla pianificazione territoriale, il futuro della provincia è legato alle regole certe per l’espansione del cemento, per il presidente Pietro Foroni, «la tendenza è già stata inverita e i primi risultati ottenuti sono già evidenti: appena insediati abbiamo emanato linee guida fondamentali per la valorizzazione del territorio agricolo e il blocco dell’edilizia incontrollata e speculativa». Tradotte in un documento operativo ribattezzato come le “linee guida” della logistica, adottate per la prima volta con il Pgt di Borgo San Giovanni. «Sono d’accordo e in piena sintonia con lo studio quando fa riferimento alla nostra provincia, in passato oggetto di sfruttamenti urbanistici illogici, attuati senza adeguati piani di salvaguardia - ha aggiunto Foroni - : i lodigiani sappiano che quando tra qualche anno, gli studi prenderanno in considerazione il periodo iniziato nel 2009, il trend sarà decisamente differente». Un’analisi in cui sono mancati attacchi alle passate amministrazioni provinciali e in particolare ad una pianificazione del suolo che «si è mostrata assolutamente inadeguata alla salvaguardia del nostro territorio - ha detto ancora il presidente - : i rappresentanti del centrosinistra che a parole si dicono attenti alla salvaguardia dell’ambiente, dovrebbero dare finalmente delle risposte sul perché questo territorio e stato vittima di cementificazione». Anche perché, secondo il presidente, proprio «i comuni che si sono contraddistinti per un maggiore consumo del suolo erano e sono proprio a guida di centro-sinistra». Grande importanza per la tutela del territorio va, secondo l’assessore Capezzera, «alla legge regionale 12 del 2005, pioniera di una nuova politica di tutela - ha spiegato - attuando una vera rivoluzione per porre un freno alla vecchia concezione politica della gestione del territorio. Una gestione che era prevalentemente comunale e di conseguenza sensibile agli opportunismi locali del breve termine». Una riflessione ampia in cui anche i privati hanno un ruolo importante. «Anche a loro e alle associazioni di categoria di categoria, ai sindacati, è richiesta una nuova mentalità - ha argomentato l’assessore - : il pubblico lavora per favorire il privato quando l’azione di quest’ultimo va ad arricchire tutta la comunità e tutto il territorio». Una logica in cui la parola “perequazione” deve assumere un valore concreto, «significa che chi compie la scelta coraggiosa di non vendere il proprio territorio ma di conservarlo, come hanno fatto i comuni dell’Oltre Adda, dividerà i proventi con chi invece ha permesso gli insediamenti». Rossella Mungiello il cittadino lodi

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