giovedì 6 ottobre 2011

LA RIVOLUZIONE ANNUNCIATA DAI MINISTRI PALMA E BRUNETTA TOCCHERÀ ANCHE LODI: SI PARTE DAL CIVILE

è da dieci anni che non viene attuato il processo
che farebbe risparmiare molti soldi pubblici.
anche questi sono soldi !


Processi “telematici”, i pc sono in arrivo

anche per la procura della Repubblica e il tribunale
di Lodi: la giustizia lodigiana ha infatti aderito
al “piano straordinario per la digitalizzazione
della giustizia” presentato nel marzo scorso,
come hanno fatto sapere ieri il ministro della
Giustizia Nitto Palma e il collega competente per
pubblica amministrazione e digitalizzazione Renato
Brunetta: il 95 per cento degli uffici giudiziari,
451, hanno aderito al piano, mentre altri 26
appaiono intenzionati a farlo. Una “rivoluzione”
che richiede anche l’adesione degli ordini degli
avvocati.
La fornitura di apparecchiature a Lodi dovrebbe
venire completata entro marzo: finora sono stati
attuati i primi tre lotti del piano straordinario,
con la consegna, in 181 uffici in tutta Italia, di 160
scannermassivi per fogli A3, 1.045 scanner verticali
per il classico formatoA4, 895 lettori di firma
digitale e 1.107 postazioni di lavoro composte da
pc e monitor. In tutto si parla di almeno 14mila
apparecchiature, ma non si esclude di estendere
la digitalizzazione anche agli uffici notificazioni
e protesti e agli uffici di sorveglianza: a Lodi sarà
sicuramente coinvolto anche l’Unep, e in contemporanea
con procure e tribunale di Milano.
«Il tribunale di Lodi era stato tra i primissimi
d’Italia ad avere accesso alla piattaforma del processo
civile telematico spiega
l'avvocato Pietro
Gabriele Roveda, tesoriere dell' Ordine degli avvocati
di Lodi :
attraverso un punto di accesso a
firma digitale gli avvocati possono verificare lo
stato delle loro cause in tutti i tribunali civili “digitalizzati”,
a oggi 39 in tutta Italia. E già oggi
possiamo fare i decreti ingiuntivi telematici. Entro
fine 2011 prevede
l’avvocato Roveda ci
saranno
le comunicazioni da parte della cancelleria
civile solo per via telematica, senza fax e code,
e in più lo scambio dellememorie per via telematica.
Senza alzarsi dalla scrivania un avvocato
potrà gestire la propria causa. Sul fronte del penale,
però, siamo fermi alla sperimentazione che
è stata avviata solo da alcuni tribunali, non a Lodi.
Per questo ci vorrà sicuramente molto tempo
».
Roveda, oltre a non dimenticare che il sistema
del processo civile ha già accusato qualche problema
tecnico, è però scettico sui tempi di questa
“rivoluzione annunciata”: « Al di là dei proclami
del ministero, quanto finora già attuato è merito
dell'Unione lombarda degli ordini forensi e
dell'impegno di numerosi dipendenti del ministero
a livello locale. In prospettiva ci troviamo
già a dover modificare il sistema di posta elettronica
certificata, per passare alla “pec pubblica”.
Serviranno corsi di formazione e un adeguamento
generale: non è possibile che, con i cd che costano
50 centesimi, la copia di un fascicolo in forma
digitale costi 300 euro di diritti, rendendo più
convenienti le copie cartacee. E per digitalizzare
le procure bisognerà risolvere il problema delle
garanzie di segretezza».
Carlo Catena
tratto da il cittadino lodi

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