martedì 4 ottobre 2011

"le forme del gusto" nel lodigiano: Confartigianato traccia un bilancio positivo della kermesse agroalimentare nel capoluogo

Tanti visitatori, impossibili da contare senza biglietto d’ingresso, ma che l’occhio esperto valuta già in «decine di migliaia». E il “Made in Lodi” del sapore lodigiano in bella mostra, graditissimo, tanto che di tortionate, salumi e formaggi, molti espositori, non ne hanno avanzato nemmeno una briciola. Insomma: se il buon giorno si vede dal mattino, Le Forme del gusto, il primo evento patrocinato da Expo 2015 nel Lodigiano, ha un futuro. È a garantirlo è Vittorio Boselli, segretario di Confartigianato e promotore della fiera che, tra sabato e domenica, ha visto le piazze principali di Lodi animarsi di visitatori per ammirare gli stand e i laboratori dedicati alle eccellenze agroalimentari del territorio, ma anche per godersi il connubio con i tesori culturali, storici e architettonici del capoluogo.«La coesione e il gioco di squadra sono stati determinanti», sottolinea Boselli, ricordando come la kermesse abbia potuto nascere solo grazie alla “grande alleanza” stretta con Provincia, Comune di Lodi, Camera di commercio, Coldiretti, Confagricoltura, Confcommercio, Parco Tecnologico Padano e le associazioni provinciali dei panificatori e dei macellai. Il tutto convinti di aver fatto “bingo”, perché «se il voto devono darlo gli altri - spiega Boselli - siamo comunque andati molto oltre le aspettative». I motivi? Diversi, a partire dal numero delle presenze stimate tra piazza della Vittoria e piazza Castello, i due “cuori” de Le Forme del gusto: «È difficile fare una stima su quanta ente sia venuta, ma tenendo conto di esperienze analoghe direi qualche decina di migliaia – riprende Boselli -. Vedere 20-25 persone alla volta davanti agli stand è stata una grande soddisfazione, e gli affari per i 120 tra artigiani, macellai e panificatori presenti sono andati bene: in molti sono dovuti tornare nei loro laboratori per fare scorte di prodotti, altri hanno dovuto chiudere prima perché le avevano esaurite! Cosa è piaciuto di più? Le tortionate e i dolci, ma anche i prodotti dei caseifici e dei salumifici: e i due birrifici hanno creato molto interesse».Boselli è convinto di aver fatto breccia anche fuori provincia: «Facendo alzare le mani, abbiamo visto che almeno un 30 per cento arrivava da fuori Lodi. E ho apprezzato la qualità dei visitatori, venuti non solo per assaggiare, ma per conoscere e informarsi sulle nostre tipicità. Il connubio tra cibo e arte ha funzionato: segno che l’abbinata Lodigiano-agroalimentare è sembrata credibile». La testa comunque è già alle prossime edizioni. E a Expo: «Dobbiamo inserirci negli appuntamenti collaterali della kermesse milanese, che richiamerà milioni di visitatori. Candidarsi per attirarne il più possibile, come ha detto il capo del Ceo Office di Expo, è lecito, ma la prossimità territoriale non basta: bisogna creare interesse. Ora faremo il punto per identificare punti di forza e margini di miglioramento de Le Forme del gusto».Al. Be. tratto da il cittadino lodi

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