venerdì 17 agosto 2012

«Il territorio lodigiano deve restare compatto»: richiamo di Foroni a tutta la provincia

«Di fronte al progetto di riordino delle province il territorio deve rimanere compatto. Solo così possiamo difendere la nostra identità. L’ipotesi di comuni che scelgono da soli non è fattibile, perché è esclusa dalla normativa». La presa di posizione è del presidente di palazzo San Cristoforo Pietro Foroni. La guida del territorio giovedì prossimo parteciperà ad una riunione tra i presidenti delle province lombarde. Il summit è in programma il 23 agosto a Sondrio. E il 31 di agosto è convocato anche il consiglio delle autonomie locali, che dovrà esaminare il dossier dell’accorpamento degli enti territoriali, dopo le disposizioni del governo. Il consiglio dei ministri aveva dato il via libera ufficiale alla soppressione a fine luglio, provvedimento convertito dal Parlamento ad inizio di agosto. Lodi dovrà quindi convolare a nozze con altri territori. Per poter continuare ad esistere le province dovranno avere infatti almeno 350mila abitanti (Lodi ne aveva 229mila a novembre 2011) ed estendersi su una superficie non inferiore ai 2.500 chilometri quadrati. Entrambi i criteri sono necessari. «Nei vertici fissati per le prossime settimane ci confronteremo con le altre province - specifica Foroni -, il punto da affrontare sarà quello dei criteri che sono stati fissati dal governo. Bisogna capire se la regione Lombardia nella sua proposta allo Stato centrale avanzerà soluzioni alternative rispetto a questi rigidi vincoli». La necessaria presenza di entrambi i parametri (estensione e popolazione) potrebbe rappresentare un ostacolo per il Lodigiano. «Il progetto da me auspicato è che si possa arrivare ad un accordo con Cremona, per un accorpamento dell’area del Cremasco - continua Foroni -, ma per proseguire su questa strada è importante che si trovi una soluzione sui criteri fissati da Roma. Rimango invece contrario ad un territorio più vasto che possa includere anche Mantova. La legge esclude poi che Lodi possa tornare con Milano, che diventerà città metropolitana. In ogni caso con le altre province discuteremo alla pari, anche per difendere la nostra autonomia, i nostri servizi e i presidi presenti nel Lodigiano».M. B. tratto da il cittadino di lodi 

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