sabato 26 febbraio 2011

Razzia di videopoker al Caffè Moderno di Bertonico nel lodigiano

Bertonico Hanno trovato persino il tempo per fumarsi una sigaretta. Al riparo del buio e certi che nessuno potesse vederli nel cortile disabitato alle spalle del locale, i ladri che giovedì notte hanno razziato il Caffè Moderno a Bertonico si sono concessi un lusso di chi può fare le cose con calma. O per lo meno è quello che si deduce dai due mozziconi trovati per terra, ai piedi della finestra forzata per entrare. Il bottino messo a segno è tutto in contanti: attorno le 2mila e 300 euro in monete prelevate dalle slot machine. Ma sono anche altri gli elementi che messi assieme rivelano qualcosa su chi ha fatto irruzione al 5 di via Matteotti. A cominciare dal varco aperto nell’inferriata: è strettissimo, segno che chi è passato di là doveva avere una corporatura sottile. «O è un contorsionista oppure si tratta di un ragazzino - ragiona con un filo d’ironia Valentina, barista del Moderno - un uomo adulto non ce l’avrebbe mai fatta». Poi c’è il fatto che i mozziconi abbandonati fuori del bar sono due, il che fa presumere abbiano agito in tandem. Infine, non vi è dubbio, chiunque sia stato conosceva benissimo il locale. Come si fa a dirlo è semplice: non è stato fatto un passo falso, i ladri hanno puntato dritto alla saletta con le macchinette dei videopoker e si sono guardati bene dall’attraversare il corridoio dove, sapevano, sarebbe scattato l’allarme. L’unica stanza del Moderno sfornita dei sensori di movimento collegati all’Ivri è difatti la sala giochi. «Si sono tenuti lontano dal bancone - osserva la barista -, perché sarebbe partito l’allarme acustico e lo sapevano». Per questa ragione hanno lasciato stare il registratore di cassa e quant’altro avrebbero potuto razziare nella sala principale. Per intascare le monete contenute nei videopoker, invece, non hanno dovuto far altro che scassinare lo sportellino superiore, recuperare le chiavi di scorta custodite all’interno e con quelle aprire il cassetto carico di denaro contante. Non hanno invece potuto raggiungere il cambiamonete perché anche quello nella zona “rossa” di fronte al bancone presidiato dal sistema di sicurezza. Setacciato l’intero incasso dei videopoker, i malviventi se la sono quindi data a gambe levate dal retro del bar, ripercorrendo a ritroso lo stesso tragitto seguito per entrare. Ne è la prova il cancellino rotto della villetta a fianco del bar. Alla centralissima via Matteotti i ladri hanno preferito le campagne e poco importa se per passare di lì sono stati costretti a scavalcare un muro di cinta alto diversi metri. Che avessero un’automobile parcheggiata da qualche parte ad attenderli o siano fuggiti a piedi, da quella parte era meno probabile essere visti. Tanto da potersi concedere anche il lusso di una sigaretta.Laura Gozzini il cittadino 26 febbraio 2011

1 commento:

  1. abbiamo detto due anni fa come intervenire: le entrate nel paese sono 3 e con poco si puo' monitorare chi entra ed esce dal paese: ma sono sordi e ciechi politicamente inesistenti! faremo sentire il nostro peso politico!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.