domenica 29 maggio 2011

Orion In vista dell’Expo la Provincia vuole completare la rete di collegamenti sul territorio

orio Zone di sosta dove ristorarsi prima di ripartire, una cartellonistica adeguata alle esigenze dei visitatori, occasioni di vero interesse. È quello che manca alle piste ciclopedonali del Lodigiano per sviluppare finalmente la propria vocazione turistica, per azionare quel volano dell’economia che è rimasto sino a oggi spento. Non si tratta di una battaglia persa, piuttosto da combattere intercettando investimenti e cominciando col completare i percorsi. Ne è convinta l’assessore provinciale Nancy Capezzera, intervenuta sabato pomeriggio al tavolo di discussione a Orio. «La vecchia amministrazione provinciale ha impostato un sistema di mobilità dolce secondo i protocolli nazionali e comunitari - ha affermato l’assessore - ma basta guardare il territorio per accorgersi di come interi tratti di ciclabile siano scollegati con un effetto a macchia di leopardo che non ha agevolato in alcun modo il turismo». A mutare sono state le abitudini di una parte dei residenti convertiti al movimento slow, ma «non senza le difficoltà che la mancanza di anelli sia nel nord Lodigiano che nella Bassa comporta nello spostarsi» ha rimarcato Capezzera. Le soluzioni per uscire dal guado, a cominciare dall’opportunità che Expo 2012 rappresenta: «La provincia di Lodi ha presentato un progetto per Expo che mette insieme per la prima volta 17 enti - ha continuato Capezzera -, insieme abbiamo cofinanziato 5 milioni di euro e se dovesse passare ne arriverebbero sul territorio altri 5 milioni». Il punto di partenza non può non essere il completamento del circuito ciclopedonale, ma non basta perché i visitatori siano incentivati a scoprire il territorio. Per questo l’idea è di puntare su eventi: «A settembre prenderemo parte alla manifestazione voluta da Formigoni che coinvolge la Fiab (Federazione Italiana Bici) e le province di Milano, Brescia, Cremona e appunto Lodi - ha annunciato l’assessore -, il terzo giorno i turisti faranno tappa da Pizzighettone a Maleo, ci sarà un ristoro al castello di Camairago e poi si arriverà a Lodi. Peccato ci si debba scontrare con la diffidenza degli operatori del settore». Si perché è prima di tutto un cambio di mentalità quello che serve, come ha sottolineato anche il neovicesindaco di Codogno Roberto Nalbone: «Ritengo altrettanto importante che la mobilità sostenibile trovi spazio nelle città - ha osservato -, ad esempio a Codogno, dopo che la 234 avrà spostato il traffico pesante all’esterno». Secondo il sindaco di Orio Pierluigi Cappelletti potrebbe essere un’intuizione «la riscoperta dei vecchi nomi delle strade vicinali», in ricordo di quando la bicicletta era un lusso al pari dell’automobile oggi. Laura Gozzini  il cittadino lodi

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