venerdì 3 giugno 2011

Con Verdi e Mameli in castello Camairago celebra l’Italia unita



 camairago Se a un certo punto alle spalle della banda fosse spuntato Giuseppe Verdi in persona, probabilmente al pubblico non sarebbe apparso tanto strano. Perché chi ha varcato l'ingresso del castello Borromeo, una poesia di mattoni bruniti ed archi che veglia maestoso sul piccolo borgo di Camairago, domenica pomeriggio un salto nel passato lo ha vissuto per davvero. Diretto dal maestro Franco Bassanini, il corpo bandistico “Giovanni Orsomando” di Casalpusterlengo ha dato vita a molto più che a un semplice concerto, ricreando atmosfere e pathos della storia italica, altissimo omaggio al 150esimo dell'Unità d'Italia. Promosso dalle amministrazioni comunali di Camairago e Cavacurta, lo spettacolo ha riunito all'ombra delle mura i sindaci lodigiani di San Fiorano, Caselle Landi, Casalmaiocco, Cornegliano Laudense e Borgo San Giovanni, i vicesindaci di Codogno, Maleo e Villanova sul Sillaro, del cremonese i primi cittadini di Gombito e Crotta d'Adda. Nel parterre anche i consiglieri provinciali Mario Rocca e Alfredo Ferrari, presidente e vice del Parco Adda Sud, i presidenti delle locali associazioni combattenti e dell'Anpi di Lodi. Senza dimenticare i conti Borromeo e il parroco don Pierluigi Rossi, protagonista quest'ultimo di un fuori programma al timone della banda nell'esecuzione de “La leggenda del Piave”. «In vista della festa della Repubblica e volevo cogliere l'occasione per sottolineare l'importanza delle nostre realtà comunali fatte di uomini e donne che con il loro lavoro hanno contribuito a farle diventare quello che sono» ha detto il sindaco di Camairago Renzo Clerici in un intermezzo della serata. Trasportati dalle note solenni dell'Inno di Mameli e del “Guglielmo Tell” di Rossini, il primo cittadino insieme al collega di Cavacurta Daniele Saltarelli hanno consegnato copia della Costituzione ai diciottenni delle due comunità. Quindi il volo a planare sulla colonna sonora del film “La Vita e Bella” composta da Nicola Piovani e il “Va' Pensiero”. Giuseppe Verdi permettendo.Laura Gozzini











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