lunedì 20 giugno 2011

Troppi software copiati a Lodi

La maglia nera della pirateria informatica in regione Lombardia spetta proprio a Lodi, dove un software su quattro non è originale: questo emerge dalla campagna anti-pirateria informatica Mistery Shopper promossa da Microsoft.I dati sono stati presentati ieri a Milano nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Matteo Mille, direttore divisione Software originale di Microsoft Italia, e Sonia Tarantolo, vice console per gli affari politici ed economici del consolato generale degli Stati Uniti a Milano. La campagna Mistery Shopper di Microsoft va avanti dal 2006 e prevede che incaricati Microsoft si rechino presso i rivenditori per chiedere offerte e acquistare software in modo da verificare la conformità della vendita alle norme di legge e alle norme contrattuali. In caso di irregolarità, software non originale o irregolare per quanto riguarda la gestione delle licenze, il Mistery Shopper ha soprattutto il ruolo di indicare al rivenditore quali attività compiere per mettersi in regola, fornendogli tutto il supporto necessario. Secondo i dati raccolti in Lombardia, su base provinciale i risultati evidenziano come Lodi sia il capoluogo di provincia più colpito dal fenomeno con un’offerta su quattro di software Microsoft non originale, il 25 per cento del totale. Al secondo posto segue Brescia con il 23 per cento di software non genuino, seguita da Sondrio con il 20 per cento. A seguire, con grande stacco, Como si attesta all’11 per cento, Pavia all’8 per cento, Bergamo e Varese al 7, Milano al 6. Cremona, Lecco e Monza i capoluoghi di provincia più virtuosi dove solamente il 2 per cento delle visite ha effettuato un’offerta di software Microsoft non originale. Dalla prima rilevazione effettuata in Lombardia da oltre cinque anni fa ad oggi sono stati visitati 1570 punti vendita e per 126 volte il Mistery Shopper ha rilevato qualche irregolarità: il tasso di pirateria regionale medio dal 2005 a oggi ha subito tuttavia un leggero decremento, passando dal 9 all’8 per cento, al di sotto della media nazionale del 18 per cento rilevata dal 2005 a oggi. Le rilevazioni Microsoft non possono avere valore statistico e coprono il mercato dei rivenditori e i prodotti della compagnia americana, ma il fenomeno della pirateria informatica è devastante per l’economia del Paese. «Il rapporto fra software pirata e legale in Italia si mantiene al 49 per cento: un problema per il sistema Italia, oltre che un’occasione mancata di sviluppo economico» commenta Matteo Mille di Microsoft Italia. Proprio questa valutazione ha portato l’Italia a essere inserita dal governo americano in una lista di Paesi in cui potrebbe essere sconveniente investire e quindi sconsigliata alle imprese statunitensi. In Italia si calcola che la diminuzione di 10 punti percentuali del tasso di pirateria nei prossimi quattro anni potrebbe portare 7mila 500 posti di lavoro nel settore con 3,6 miliardi di euro di nuovi volumi d’affari e oltre 1,2 miliardi di euro di entrate fiscali. Andrea Bagatta tratto da ilcittadino lodi

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