lunedì 2 maggio 2011

elcon _ casale respinge in consiglio l'eventuale progetto industriale

Il consiglio comunale dice un no definitivo all’impianto di trattamento rifiuti della ditta israeliana Elcon: l’assemblea cittadina riunita giovedì sera ha votato all’unanimità un documento che afferma «l’assoluta contrarietà» dell’organismo comunale e che impegna sindaco e giunta a sostenere questa volontà con tutte le azioni necessarie. Subito dopo il primo cittadino Flavio Parmesani ha dichiarato che si impegnerà «a rispettare il contenuto della mozione, tenendo informato il consiglio e il Comitato».È la presa di posizione netta che il Comitato chiedeva all’amministrazione dopo che un mese fa «il Cittadino» aveva svelato la reale natura dell’impianto progettato da Elcon mostrandone pericolosità e possibili ricadute su ambiente e salute. In consiglio erano presenti poco meno di 150 persone che hanno seguito il dibattito sull’impianto Elcon in modo civile, con un solo momento di protesta quando la maggioranza ha letto la propria mozione. Dopo che la minoranza aveva presentato l’ordine del giorno già approvato dal Comitato di cittadini, la maggioranza infatti aveva proposto una propria mozione di contrarietà all’impianto nella quale però si riconosceva il buon operato di sindaco e giunta e si condannava l’allarmismo ingiustificato diffuso tra la popolazione. Subito dai banchi di minoranza di Pd, Partito comunista dei lavoratori e Casale Domani è partita la richiesta di convergere su un documento unico, senza riferimenti alla politica «come richiesto a più riprese dal Comitato». Solo dopo una sospensione di 20 minuti e una riunione dei capigruppo, i consiglieri sono tornati sui banchi con la mozione unitaria che eliminava ogni valutazione politica e riprendeva di fatto il testo già approvato dal Comitato di cittadini.Sono arrivati quindi i commenti soddisfatti da parte di tutti, anche se, come ricordato dall’ex sindaco Angelo Pagani, «questo non può essere il punto d’arrivo, ma quello di partenza per evitare che l’impianto si faccia» dal momento che l’iter autorizzativo è comunque già avviato.La serata è stata animata da una palpabile tensione fin dall’inizio dell’assemblea. Il sindaco è stato accolto da una protesta silenziosa attuata in modo civile con cartelli inneggianti ai partigiani e da un invito chiaro: «L’inceneritore a Casal? Fora di ball». Ma quando il sindaco ha abbozzato la risposta all’interrogazione di Leopoldo Cattaneo, che gli chiedeva conto di quanto affermato in occasione del 25 Aprile e di una presunta parificazione tra nazisti e partigiani, diversi nel pubblico hanno rumoreggiato e sono arrivati anche alcuni pesanti insulti: «Fascista, dimettiti, sei lì grazie ai partigiani». Nessuno ha colto però la provocazione, e il dibattito è potuto proseguire in un clima teso, qua e là punteggiato di commenti anche vivaci del pubblico, ma sostanzialmente corretto. Il consiglio ha quindi approvato il piano triennale della biblioteca comunale e il regolamento per la tutela degli animali, ma si è chiuso in modo polemico: a mezzanotte e mezza le minoranze hanno abbandonato l’aula chiedendo di rimandare al giorno dopo gli ultimi due punti, in osservanza agli accordi presi in conferenza capigruppo. Accordi che il centrodestra ha negato decidendo di proseguire quindi con l’approvazione in solitaria delle modifiche alle fasce Isee per le tariffe dell’asilo nido e rimandando invece l’approvazione del bilancio consuntivo 2010. Andrea Bagatta tratto da il cittadino lodi

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